giovedì 15 novembre 2012

Pocahontas - BluRay



Contiene:
Pocahontas (Pocahontas) - 33° lungometraggio Walt Disney Animation

Contenuti speciali:
- documentario: la storia dimenticata di Hiawatha
- canzone eliminata
- documentario: making of
- documentario: la musica di Pocahontas
- scene eliminate
- canta con noi
- video musicale: Colors of the wind di Vanessa Williams
- documentario: prima presentazione
- video musicale: If i never knew you di John Secada and Shanice
- video multilingua
- galleria di documentari e test di animazione
- confronto fra storyboard e animazione
- documentario: stadi di lavorazione

Pocahontas (Pocahontas)



Anno 1995

33° lungometraggio Walt Disney Animation

fonte: la tana del sollazzo
Non è difficile capire perchè nel lontano 1995 un film tanto realistico apparve assolutamente indigesto ad un pubblico reduce dell'esperienza sfavillante del Re Leone, interrompendo il climax di successi che nei primi anni '90 aveva fatto grande il nome della Disney. Ma si sa, spesso il coraggio e la sperimentazione non danno grossi risultati a breve termine, e spesso e volentieri la voglia di mettersi in gioco non paga: a spingere i realizzatori a intraprendere il progetto Pocahontas fu infatti il desiderio di misurarsi con una dimensione che non fosse quella del mito o della fiaba. Si pensava che potesse essere un grande successo, e lanciare l'arte dell'animazione oltre la dimensione esplorata finora, indipercui gli studios preferirono puntare tutto su questo progetto piuttosto che sul Re Leone. La vicenda raccontata nel film è infatti una storia vera, avvenuta durante la conquista spagnola della Virginia, la storia di una guerra evitata grazie alla tresca tra un soldato e una giovanissima principessa indiana. Una storia evidentemente non abbastanza speciale per meritare di essere raccontata in un film, tantomeno in un film Disney, da sempre sinonimo di universalità. Altro elemento discusso del film è lo stile grafico, molto curato ma di un realismo quasi eccessivo che deve aver allontanato dalle sale non pochi bambini. A dire il vero questo realismo si nota soprattutto nei personaggi umani secondari, mentre Pocahontas (animata da Glen Keane), John Smith e Ratcliffe dimostrano una spiccata espressività. Le stilizzazioni (pur sempre presenti visto che il regista è pur sempre il folle Eric Goldberg) invece sono riservate al mondo animale: Meeko, Flit e Perlin sono graficamente gradevolissimi, come anche la fauna di contorno, a partire dalle lontre e dai volatili che richiamano vagamente lo stile de La Bella Addormentata. Le atmosfere boscose e una colorazione tendente al verdeblu completano il quadro di un film massimamente naturalista.
Un notevole punto di forza di questo strano film è senza dubbio la musica di Menken, or presente nel film con ben otto stupende canzoni: The Virginia Company e Steady as a Beating Drum costituiscono, senza soluzione di continuità l'una dall'altra, la presentazione rispettivamente dell'equipaggio inglese e del popolo indiano. Ci sono ben due canzoni del cattivo: Mine, Mine, Mine, cantata da un Ratcliffe sognante e degno di Scar, e Savages, incitamento alla guerra di gastòniana memoria. Due sono anche le canzoni cantate dalla protagonista, la fresca Just Around the River Bend e il famosissimo brano principale Colours of the Wind, premiato con l'Oscar. Infine abbiamo Listen with your Heart, brevissima e cantata da una trasognata Nonna Salice, e If I Never Knew You inizialmente presente solo nei credits, ma che è stata animata e reintegrata nel film in occasione della sua più recente edizione, purtroppo non ancora arrivata in Italia. Va detto che questa edizione estesa è forse la più riuscita, visto che la canzone - che viene anche ripresa in una brevissima estensione durante il climax finale - è integrata molto bene nel tutto, senza sbalzi ma con una certa armoniosità stilistica.
A causa della separazione tra i due protagonisti, molti considerano Pocahontas un film senza lieto fine, la verità è che si tratta di un finale aperto che avrebbe lasciato aperta la strada all'immaginazione se non fosse stato per l'opera distruttiva compiuta dal suo cheapquel, che col suo voler essere in tutto e per tutto aderente alla realtà finisce per mostrare la fine della storia d'amore tra i due. Un film difficile, Pocahontas, che paga la sua atipicità e il suo coraggio con l'insuccesso. Non è un caso quindi che sia rimasto un episodio isolato e che la Disney futura abbia continuato ad attingere a miti e leggende già radicate nell'immaginario popolare piuttosto che arrischiarsi a dipingere con i colori del vento la grigia realtà.

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VHS - Pocahontas






Il Re Leone - BluRay


Contiene:
Il Re Leone (The Lion King) - 32° lungometraggio Walt Disney Animation


Contenuti speciali:
disco 1
- finti errori
- documentario: il branco del re leone
- documentario: un ricordo di Don Hahn
- scene eliminate
- visione del film in modalità canta con noi
- scena estesa: il rapporto del mattino
- gallerie di disegni
- forziere interattivo: documentari vari


disco 2 (dvd)
- documentario: un ricordo di Don Hahn

sabato 20 ottobre 2012

La Bella e la Bestia (Beauty and the Beast)


Anno 1991
30° lungometraggio Walt Disney Animation


fonte: la tana del sollazzo

Chiusa la parentesi Bianca e Bernie nella Terra dei Canguri, si ritorna alle fiabe classiche. La Bella e la Bestia prosegue infatti il progetto di rinascita iniziato con La Sirenetta, raccontando una cupa storia d'amore ambientata in un castello incantato in cui tutti gli abitanti sono stati trasformati in oggetti. La sfida era quella di riuscire a conferire un'atmosfera festosa ad un contesto tanto claustrofobico e inquietante. L'obiettivo viene felicemente raggiunto facendo coincidere l'elemento magico (e potenzialmente pauroso) con quello umoristico, dando così' vita a importanti comprimari come Lumière e Tockins, la cui popolarità li porterà poi ad essere raffigurati nel merchandising sempre e solo in versione oggetti.
Uno dei più grandi successi della storia degli studios, La Bella e la Bestia evolve ulteriormente gli ingredienti che avevano decretato il successo della Sirenetta, sfruttando i progressi tecnici già sperimentati con Bianca e Bernie nella Terra dei Canguri, l'anno prima. E' una Disney che diventa adulta, non solo concettualmente ma anche tecnicamente. Infatti, a dispetto di alcune animazioni piuttosto rudimentali che riguardano i personaggi di contorno, il comparto grafico risulta assai migliorato rispetto ai film del periodo Xerox: le animazioni virtuose della Bestia di Glen Keane o quelle del Gastòn di Andreas Deja si accompagnano alle colorazioni computerizzate, conferendo all'insieme un appeal che sarà poi la firma dell'animazione Disney di quel decennio. Il film presenta inoltre uno tra i primi e migliori esempi di compenetrazione tra animazione tradizionale e computer grafica nella scena del ballo in cui i personaggi si muovono all'interno di un set tridimensionale mentre una Mrs Brick con la voce di Angela Lansbury canta Beauty and the Beast, il romantico tema principale.
La colonna sonora di Alan Menken e del compianto Howard Ashman a cui viene fatta una dedica al termine dei titoli di coda, ha ancora una volta uno stile teatrale: Belle e Gaston servono ad introdurre i due rispettivi personaggi, e un'impronta da musical di Broadway viene conferita anche a Something There ed a The Mob Song. Be our Guest poi è uno spettacolino vero e proprio, mentre il sovracitato tema principale fa della gestione degli spazi scenici la sua principale virtù. Non è un caso quindi se una canzone a suo tempo scartata ed inserita poi nel musical di Broadway ispirato al film, sia stata reintegrata e animata in occasione dell'edizione Platinum del dvd, senza apparire troppo fuori posto: si tratta dell'ottima Human Again che collega Something There a Beauty and the Beast in un terzetto di canzoni che si succedono senza soluzione di continuità. L'integrazione del pezzo è buona anche se la qualità dell'animazione in alcuni punti scade (vedi espressioni di Tockins), per poi riprendersi alla grande nella poetica scena in cui Belle insegna a leggere alla Bestia, disegnata tanto bene da far quasi sfigurare le apparizioni "originali" della coppia. Il pezzo ha poi il pregio di stemperare la tensione mostrando per la prima volta il castello sotto un'ottica nuova, quella degli oggetti, e sia la storia che le atmosfere, prima opprimenti e adesso più ariose, ne hanno giovato. Human Again ha inaugurato la tendenza della Disney a editare i propri maggiori successi aggiungendo qualcosa di nuovo, la stessa cosa che sarebbe avvenuta poi col Re Leone e Pocahontas.
La Bella e la Bestia, primo film diretto dalla coppia Gary Trousdale e Kirk Wise, che avrebbero in seguito firmato anche Il Gobbo di Notre Dame e Atlantis, fu, dopo La Sirenetta, un'importante riconferma per una Disney avviata verso uno dei periodo più rosei della sua storia. Non c'è da stupirsi quindi che dopo uno spettacolo teatrale, una ridistribuzione Imax e un'edizione estesa, sia stata nuovamente scelta questa pellicola per sperimentare per la prima volta il Disney Digital 3D su un lungometraggio in animazione tradizionale.

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The Four Musicians of Bremen (The Four Musicians of Bremen)


Anno 1922

fonte: la tana del sollazzo
Vengono per un po' messi da parte i protagonisti umani per concentrarsi su quattro animali, di cui uno, il gatto, è anche un componente del cast ricorrente. Animazione ovviamente ancora molto grezza, e una storia che ripercorre molto alla lontana la vicenda originale preferendo concentrarsi su gag d'altro tipo (le scene di pesca ad esempio). Queste gag occupano quasi del tutto il corto, facendolo giungere solo alla fine alla sua naturale conclusione coi musicanti che scacciano i banditi. Banditi che vengono ritratti come soldatini con uniformi, cannoni e quant'altro e che ingaggiano poi una guerricciola. Insomma pare chiaro che gli intenti della serie continuano a voler essere umoristici prima ancora che narrativi, preferendo stravolgere le fiabe originali piuttosto che seguirle pedissequamente. E in questo c'è già tutto lo spirito Disney.

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Cinderella (Cinderella)


Anno 1922

fonte: la tana del sollazzo
Una versione fedele, attualizzata ma pedissequa della fiaba originale, che anticipa nelle intenzioni di Walt il lungometraggio del 1950. A parte un'inutile digressione venatoria del Bambino/principe il resto fila liscio con tanto di fata madrina che fa apparire un'automobile, principe che anziché usare la scarpetta si ingegna a seguire LE TRACCE, e sorellastre che ballano male. Divertente e ben riuscito, il corto presenta per la seconda volta tutto il cast dei Laugh-O-Grams (un ultimo saluto?) con tanto di Re, questa volta bonario, e Gatto e Cane nuovamente in atteggiamento equivoco. Purtroppo la serie non ebbe il successo che Walt desiderava e gli studios Laugh-O-Grams Inc. si trovarono costretti a ripiegare in breve sequenze animate inserite all'interno di un paio di corti live action pubblicitari per uno studio dentistico.

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Puss in Boots (Puss in Boots)


Anno 1922

fonte: la tana del sollazzo
Si è ormai formato il cast definitivo dei Laugh-O-Grams, con l'aggiunta del Re. Ora c'è un protagonista maschile, una protagonista femminile, due animaletti e una sorta di figura adulta pronto a far da villain se serve. E qui serve visto che nell'improbabile cittadina/monarchia americana di Kingville dove è ambientata la vicenda il Re impedisce al Bambino di sposare la Bambina, e questo si fa aiutare dal Gatto (ormai identico al futuro Julius), il quale inscena una sorta di corrida per far fare bella figura al padroncino. Una trama più complessa che nei precedenti, che si aiuta con dei balloons che come in un fumetto danno voce ai protagonisti al posto della schermata testuale da film muto, e che comprende persino un ellissi narrativa. Il corto è gradevole anche solo per alcune gag involontariamente da Benny Hill con il Re che insegue il ragazzino alla moviola. Un po' strano che il Gatto e il Cane finiscano accoppiati pur essendo entrambi maschi. Omosessualità o l'essere animali era considerato a quei tempi un jolly?

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BluRay - La Bella e la Bestia

Little Red Riding Hood (Little Red Riding Hood)


Anno 1922

fonte: la tana del sollazzo
E si inizia con le celebri fiabe. Ecco apparire i primi personaggi umani ricorrenti, la Bambina, nei panni di Cappuccetto Rosso, e il Bambino, nei panni del cacciatore (che qui è un aviatore). La storia è forse quella che più di ogni altra si discosta dall'originale visto che vede Cappuccetto Rosso viaggiare in automobile e venir fermata anzichè da un lupo da un essere umano con tanto di cilindro, che probabilmente simboleggia uno "squalo" finanziario. Anche un sacco di altre cose vengono inserite senza senso alcuno come la scazzottata finale nei cieli, o tutta la parte iniziale in cui appare il Gatto che aiuta la mamma a fare le ciambelle per poi...morire con la gag ricorrente delle nove vite che volano via. La storia di Cappuccetto Rosso sarebbe stata riraccontata da Disney solo molti anni dopo nella Silly Simphony The Big Bad Wolf in cui la vicenda sarebbe stata crossoverata con quella dei tre porcellini.

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BluRay - La Bella e la Bestia

La Bella e la Bestia - BluRay


Contiene:
La Bella e la Bestia (Beauty and the Beast) - 30° lungometraggio Disney

Contenuti speciali:
disco 1:
- documentario: componendo un classico (conversazione con Menken, Hahn e Kraft)
- scene eliminate
- documentario: gli inizi di Broadway
- video musicale: Beauty and the beast di Jordin Sparks

disco 2
- documentario: making of, che contiene:
   - cortometraggio: Puss in Boots (Puss in Boots)
   - cortometraggio: Little Red Riding Hood (Little Red Riding Hood)
   - cortometraggio: Cinderella (Cinderella)
   - cortometraggio: The Four Musicians of Bremen (The Four Musicians of Bremen)
   - la prima versione del film di Purdun
   - documentario: Howard Ashman
   - versione alternativa di Be our guest
   - scene eliminate
   - gallerie di immagini
   - gallerie di video sullo sviluppo dei personaggi
   - cortometraggio: China Shop
   - cortometraggio: Music Land
   - clip da Alice
   - documentario: storia dell'animazione
- gioco: sfida musicale incantata
- documentario: la storia dietro la storia
- video musicale: Beauty and the beast di Celine Dion
- prima versione
- canzoni eliminate
- test di animazione
- trailers
- spot televisivi

Red e Toby Nemiciamici - BluRay


Contiene:
Red & Toby Nemiciamici (The Fox and the Hound) - 24° lungometraggio Disney

Contenuti speciali:
- documentario: amici improbabili

Red & Toby Nemiciamici (The Fox and the Hound)


Anno 1981
24° lungometraggio Walt Disney Animation

fonte: la tana del sollazzo
L'apertura di Red & Toby è l'opposto di quella di Bambi. Entrambe mostrano una foresta ma mentre in quella di Bambi regna una musica cerimoniosa che prelude alla nascita di un principe, in quella di Red & Toby incombe un inquietante silenzio, carico di presagi di morte. Red & Toby Nemiciamici è infatti un film drammatico, che tratta di valori assoluti: parla della vita, dei pregiudizi sociali e di come crescendo le amicizie possano andare perdute. Sono tematiche universali e quindi assai più vicine a quelle dei grandi kolossal anni '90, piuttosto che a quelle più umili e dimesse del concreto periodo Xerox, questo benché il setting rurale del lungometraggio cerchi in ogni modo di mimetizzarlo nello stile del periodo.
The Fox and the Hound è inoltre il film del passaggio del testimone: durante quelli che saranno gli ultimi titoli di testa della storia della Disney, si possono leggere sia i nomi di Reitherman, di Frank & Ollie, appartenenti alla vecchia guardia dei nine old men, sia quelli di Glen Keane o John Musker, i promettenti artisti della nuova generazione. Collocato infatti nella filmografia tra l'ultima opera dei nove, The Rescuers e la prima della nuova gestione, Taron e la Pentola Magica, lo si potrebbe definire il film dell'interregno, in cui vecchio e nuovo si fondono in maniera curiosa. Impostato dai grandi vecchi e, una volta avviato, consegnato nelle mani dei giovani in modo che potessero scatenarsi senza fare troppi danni, Red & Toby denota un contrasto stilistico dato da un'impostazione generale alquanto classicheggiante, in cui si inseriscono frequenti virtuosismi dal sapore moderno come ad esempio la spettacolare animazione del grizzly, realizzata da un giovanissimo Glean Keane, o le nevrosi grafiche di Cippi e Sbuccia, le spalle comiche.
Passando alle canzoni, Red & Toby presenta una colonna sonora piuttosto debole, ma molto country che ben si intona alle atmosfere bucoliche del film: la canzone principale, Best of Friends, descrive seraficamente il rapporto tra i due cuccioli, e viene cantata fuori campo. C'è poi Lack of Education, beffarda e un po' irriverente mentre Appreciate The Lady, un po' blues, è il tema d'amore e serve, un po' come tutti i comprimari coinvolti nelle scene della foresta, a sdrammatizzare dopo la tristissima scena Goodbye May Seem Forever, momento lirico, più recitato che cantato in cui Red viene abbandonato dalla sua padrona nella foresta. E' l'unica canzone non cantata da Grandma, non volendo considerare nel computo A Huntin' Man, motivetto canticchiato dal cacciatore Amos.
Di Red & Toby si ricorda volentieri un buon numero di personaggi molto ben tratteggiati, come i burberi Amos e Vecchio Fiuto, antagonisti nell'economia della storia, ma "buoni" nel loro ambito. Molto del materiale stilistico viene dritto dritto dalla tradizione Disneyana, incluso il vizietto di riciclare animazioni da altri film, che trova in Bambi, il lungometraggio più saccheggiato, vista la affinità con Red & Toby a livello di atmosfere.
Ultimo film Disney a presentare il formato 4:3, a cui sarebbe seguito il Cinemascope di Taron e il definitivo affermarsi del 16:9 con Basil, The Fox and the Hound è il film con cui si affaccia sulla scena una nuova Disney, desiderosa di rinnovamento anche se ancora bisognosa di una guida, come avrebbe dimostrato quattro anni dopo il pesante flop di Taron e la Pentola Magica.

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BluRay - Red e Toby Nemiciamici 

VHS - Red & Toby - Nemiciamici 

La Bella Addormentata nel Bosco - BluRay


Contiene:
La Bella Addormentata nel Bosco (Sleeping Beauty) - 15° lungometraggio Disney

Contenuti speciali:
disco 1
- commento audio cine-explore
- filmato in CGI: incontro con il drago
- documentario naturalistico: Grand Canyon
- video musicale: Once Upon a Dream di Emily Osment
- video musicale: Io lo so di Lola Ponce e Gio' di Tonno
- selezione canzoni
- curiosità durante il film

disco 2
- gioco: la sfida di malefica
- gioco: il ballo incantato di Rosaspina
- gioco: gioco delle parole
- documentario: Castello della Bella Addormentata attrazione di Disneyland
- documentario: la storia del castello di Disneyland
- documentario: making of
- documentario: Eyvind Earle e la sua arte
- documentario: la sequenza 8
- scena eliminata: inizio alternativo
- canzoni eliminate
- story board
- scene in live action
- gallerie di foto e disegni
- trailers
- documentario: il restauro del suono
- estratto tv da Disneyland: la storia di Peter Tchaikovsky
- documentario: quattro artisti disegnano un albero

La Bella Addormentata nel Bosco (Sleeping Beauty)


Anno 1959
16° lungometraggio Walt Disney Animation

fonte: la tana del sollazzo
E' un compito ingrato per una principessa Disney mettere fine ad un'epoca anzichè iniziarne un'altra, specie se si tratta di un periodo d'oro per l'animazione disneyana. Ecco quindi nel 1959 uscire, dopo una gestazione lunga e difficoltosa, La Bella Addormentata nel Bosco, che chiude idealmente il ventennio "dipinto" per far posto al medioevo xerox. Un ventennio che era stato in un certo senso palindromo, con alle estremità due serie di cinque classici tratti prevalentemente da fiabe, e al centro i sei film a episodi. La seconda serie di grandi Classici Disney era stata contenuta tutta negli anni '50, anni che avevano visto nel settore corto e mediometraggistico una progressiva stilizzazione grafica. L'animazione ridotta di Toot, Whistle, Plunk & Boom, gli scenari essenziali di Paul Bunyan e le espressioni esagerate di Paperino nei due short How to Have an Incident, però non avevano ancora lambito i lungometraggi, che avevano mantenuto lo stile "ricco" che li contraddistingueva sin dagli anni '40. Tutto questo fino a La Bella Addormentata nel Bosco che accolse a braccia aperte la stilizzazione, combinandola però con uno stile estremamente sofisticato. Il risultato è ciò che Walt amava definire "il film dei dipinti animati" riferendosi al feeling da illustrazione medioevale emanato dal film. Aurora è l'esempio più eclatante di questa "stilizzazione raffinata": tridimensionale e piatta allo stesso tempo, con un gioco di curve e linee perpendicolari, molto simile ad un personaggio dipinto in una vetrata. Non è forse un caso allora che il futuro La Bella e la Bestia, che inizierà proprio con una sequenza di vetrate, si concluda riprendendo pari pari le animazioni del finale di Sleeping Beauty.
La colonna sonora merita un discorso a parte: composta da George Bruns, che per ispirarsi rielaborò alcuni brani del balletto La Bella Addormentata di Ciaikovsky, annovera brani come Hail to the Princess Aurora, overtoure dove la stilizzazione ragginge l'apice, la (pure troppo) melodica One Gift, e lo spiritoso brindisi Skumps. C'è poi la bella I Wonder che introduce la scena madre: il valzer Once Upon a Dream, il pezzo migliore in assoluto, in cui Aurora duetta in uno scenario boscoso assieme al Principe Filippo. Perchè qui finalmente il principe ha un nome e una caratterizzazione, a differenza che in Cenerentola e Biancaneve dove sulla figura maschile aitante, e quindi non caricaturizzabile, si era soliti glissare. Altro personaggio memorabile è senza dubbio Malefica, cattivo dotato di un certo fascino e buona educazione, valorizzata da un doppiaggio italiano raffinatissimo.
Si tratta del secondo film panoramico della storia Disney: dopo Lilli e il Vagabondo ci si era convinti che il futuro della spettacolarizzazione sarebbe stato quello. E infatti il formato panoramico giova assai ai meravigliosi fondali arricchiti dagli impressionanti "alberi quadrati" voluti dallo scenografo Eyvind Earle.
Peccato che una grafica tanto ricercata sarebbe rimasta un unicum per quegli anni, che avrebbero presto visto stilizzazioni ben più estreme: La Bella Addormentata nel Bosco infatti non fu ben accolto dal pubblico, il tempo per le fiabe classiche era giunto al termine e a dividere Aurora da Ariel si sarebbero frapposti ben trent'anni di animazone xerox, dominata da cani, gatti , topi e bambini da salvare.



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BluRay -  La Bella Addormentata nel Bosco
VHS -  La Bella Addormentata nel Bosco

sabato 13 ottobre 2012

Lilli e il Vagabondo - BluRay


Contiene:
Lilli e il Vagabondo (Lady and the Tramp)
15° lungometraggio Disney

Contenuti speciali:
- introduzione di Diane Disney Miller
- documentario: Diane Disney Miller ricordando papà
- scene eliminate
- canzone eliminata
- documentario: making of ritorno a Marceline
- documentario: la storia di Lilli e il Vagabondo
- documentario: animazione preliminare
- documentario: la musica
- documentario: le voci
- documentario: bello come un quadro/arte e design
- documentario: ritorno a casa
- documentario: l'arte dello story board
- documentario: lo story board del 1943
- canzone dei gatti siamesi
- documentario: enciclopedia dei cani
- video musicale: bella notte di Steve Tyrell
- trailers
- estratto dallo spettacolo tv Disneyland


Lilli e il Vagabondo (Lady and the Tramp)


Anno 1955
15° lungometraggio Walt Disney Animation

fonte: la tana del sollazzo
Uscito nel 1955, due anni dopo Peter Pan e ben quattro prima della Bella Addormentata, Lilli e il Vagabondo si inserisce perfettamente nella tradizione del periodo d'oro anni 50. Per la prima volta in assoluto i protagonisti sono due cani, in quella che può essere considerata la prima di una lunga serie di escursioni degli studios Disney nel domestico mondo dei pet (escursione che continua ancora oggi con Bolt). Lilli e il Vagabondo narra dell'incontro tra il mondo randagio e il mondo borghese "dei quartieri alti", lo stesso incontro che sarebbe avvenuto anche 15 anni dopo tra i tetti di Parigi: si anticipa così l'impostazione di molti dei film xerox che sarebbero stati prodotti pochi anni dopo, ma con una sostanziale differenza: ad essere al centro dell'opera non sono furti e rapimenti ma il puro e semplice amore. Questo fa in modo che Lilli e Biagio, forse ancor più di Duchessa e Romeo, si facciano portavoce di due diversi stili di vita, allegorizzando parecchio e inscrivendosi assai più nella tradizione delle grandi tematiche anni 40, 50 e 90 che in quella della minimalista ottica xerox, che sarebbe nata di lì a pochi anni.
Per far entrare alla perfezione lo spettatore nel mondo dei cani, Disney scelse di tenere quasi sempre bassa la telecamera, c'era però il rischio che una simile angolazione rendesse sgradevolmente claustrofobiche gran parte delle scene: era necessario trovare un modo per estendere lo spazio di scena, e così Walt scelse di compensare ritagliandoselo in orizzontale. Il risultato è il primo film d'animazione in Cinemascope della storia. Le larghe carrellate dello schermo panoramico sarebbero state poi impiegate in alcuni cortometraggi come Toot Whistle Plunk and Boom, In the Bag, Grand Canyonscope e nei Classici La Bella Addormentata, Taron, Atlantis e Koda.
La prima canzone che si può ascoltare nel film, durante l'introduzione natalizia è Peace on Earth, segue poi la trasognata ninna nanna What is a Baby?/La La Lu, la deliziosamente irritante The Siamese Cat Song e soprattutto Bella Notte, la scena madre, dove il tema d'amore è cantato dai due ristoratori italoamericani, e da dov'è tratta la famosa sequenza della spaghettata, che sarebbe stata poi citata fino all'eccesso in mezza filmografia mondiale. Infine abbiamo He's a Tramp, cantato con fare teatrale da Gilda, vera e propria attrice consumata canina.
Oltre che d'amore Lilli e il Vagabondo parla anche del rapporto tra l'uomo e il cane, della maturazione che ti porta ad accettare di non essere più "il preferito" e del senso di responsabilità che ne consegue. Si tratta di un film poetico, dai toni caldi, azzeccato in ogni sua scena e in ogni suo comprimario, un vero capolavoro, arricchito da una qualità dell'animazione e della colorazione superiore a quanto visto finora.
Il lungometraggio avrebbe poi ispirato una fortunata serie a fumetti con protagonista Scamp (in Italia Lillo e poi Zampa), l'unico figlio maschio di Biagio e Lilli, che si intravede verso la fine. L'erede della coppia canina, sarebbe poi diventato il protagonista del sequel del film, il gradevolissimo Lilli e il Vagabondo 2: Il Cucciolo Ribelle prodotto dai Toon studios nel 2001.

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BluRay - Lilli e il Vagabondo 
VHS - Lilli e il Vagabondo


Alice nel Paese delle Meraviglie - BluRay


Contiene:
Alice nel Paese delle Meraviglie (Alice in Wonderland) - 13° lungometraggio Disney

Contenuti speciali:
- documentario: una guida al paese delle meraviglie
- filmato live action di riferimento: alice e il pomello della porta
- animazione di prova: alice si rimpicciolisce
- introduzione di Walt Disney
- gioco: tingi le rose
- documentario: riflessioni su alice
- documentario: operazione paese delle meraviglie
- canzone inedita
- cortometraggio: Attraverso lo Specchio (Thru the Mirror)
- documentario: un'ora nel paese delle meraviglie
- cortometraggio: Alice's Wonderland
- trailers
- introduzioni tv di Walt Disney del 1954 e 1964
- filmato da The Fred Waring Show
- scena eliminata
- documentario: canzone eliminata e recuperata per Peter Pan
- storyboard eliminato
- demo delle canzoni originali
- galleria di disegni
 

Alice's Wonderland


Anno 1923

fonte: la tana del sollazzo
Il pilota della serie dura anche un po' di più degli altri, ben 12 minuti. Il motivo è la presenza di una cornice live action che ci mostra la piccola Virginia Davis introdursi nello studio d'animazione di Walt e venire affascinata dalle meraviglie che avvengono lì dentro (disegni che si animano direttamente sulla tela, che interagiscono con l'esterno etc). Poi la sera va a casa tutta esaltata e sogna di recarsi con un trenino animato nella città animata di Cartooland, storpiatura di Wonderland e archetipo di Cartoonia: l'integrazione tra l'Alice live e il contesto animato lascia un po' straniti visto che è proprio la bambina a sembrarci la più irreale e datata là dentro. Tuttavia la parte animata non brilla, non accade niente di che a parte qualche balletto e il mondo animato che celebra Alice portandola in trionfo, poi alla fine dei leoni evadono dallo zoo e la rincorrono dappertutto fino al risveglio. I disegni sono anche abbastanza inquietanti nella loro rozzezza, e in definitiva ciò che colpisce di più rimane la cornice live che permette di vedere Walt recitare e di scorgere all'interno degli studios dei quadretti che ritraggono i personaggi dei Laugh-O-Grams, primo esempio di inside joke nel mondo dell'animazione. Il corto piace a Margaret Winkler, a quel tempo distributrice dei corti del gatto Felix e propone a Walt un contratto. Walt deciderà quindi di rimanere ad Hollywood e di creare i Disney Brothers studios partendo nuovamente da zero.

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BluRay -  Alice nel Paese delle Meraviglie
DVD mancante - Walt Disney Treasures - Disney Rarities 

Alice nel Paese delle Meraviglie (Alice in Wonderland)



Anno 1951
13° lungometraggio Walt Disney Animation

fonte: la tana del sollazzo
he Alice nel Paese delle Meraviglie non sia mai stato il film preferito da Walt è risaputo, visto che per realizzarlo adattando al meglio i numerosi nonsense dei due libri di Carrol, gli studios andarono incontro a parecchie difficoltà. Per giustificare lo scarso entusiasmo con cui il film fu accolto e la scarsa soddisfazione dei realizzatori, Walt incolpò la protagonista, imputandole una caratterizzazione scadente. La verità è che ciò che ne è venuto fuori è un film completamente al di fuori dai canoni estetici del periodo, è un nonsense che ha del geniale, e come giusto è stato tardivamente riscoperto dalle generazioni successive ed elevato a vero e proprio mito.
Alice in Wonderland, uscito nel '52, presenta infatti una struttura vagamente episodica: il film è strutturato a incontri, parecchio slegati tra loro, che hanno di volta in volta un diverso protagonista, che difficimente avrà poi un ruolo di peso nella vicenda. Ma non si può parlare di una vera e propria vicenda, quanto di una sequela di avventure, di un viaggio onirico.
La colonna sonora, composta da Oliver Wallace, esplica molto bene la struttura del film, visto che sono poche le canzoni non legate ad un preciso episodio o incontro: la prima la si sente nei titoli di testa ed è il tema principale Alice in Wonderland, segue poi la trasognata In a World of My Own che fa da contraltare a Very Good Advice, la canzone della "crisi". Altro tema importante, anche se legato all'episodio con i fiori è All in the Golden Afternoon. Le restanti altro non sono che filastrocche deliranti e del tutto appropriate a descrivere l'allegro e vasto cast di personaggi: abbiamo I'm Late, canzone scartata e di cui rimane una strofa sola, per il Bianconiglio, Capitan Libeccio ha la sua The Caucus Race, il Brucaliffo canta A-E-I-O-U, lo Stregatto Twas Brillig, Painting the Roses Red prelude alla March of the Cards, entrambe legate alla sequenza con le carte. Una grande fortuna hanno avuto poi The Unbirthday Song, che ha lanciato il Cappellaio Matto e il Leprotto Bisestile, due fra i più famosi personaggi del film, e soprattutto la geniale e cinica The Walrus and the Carpenter, colonna sonora dell'omonima sequenza, piccolo film nel film, completamente slegato da tutto il resto, che ha poi un seguito ideale in Old Father William. C'è da dire che il gran numero di canzoni non appesantisce affatto il film, vista la loro brevità, e visto anche che molto spesso aiutano lo spettatore a non sentirsi troppo sballottato attraverso gli svariati cambi di setting che avvengono nei 73 minuti di durata della pellicola. Cotanta frenesia evidentemente a suo tempo non fu considerata un punto di forza, dal momento che, oltre a far assomigliare Alice a un film a episodi, recente passato da cui la Disney stava cercando di allontanarsi, accellerava esageratamente i ritmi nella folle sequenza finale dell'inseguimento. Fortunatamente in Italia Alice ebbe un eccellente doppiaggio, che seppe interpretarlo nel modo giusto, rendendo giustizia ai numerosi giochi di parole usati nel film e contribuendo, con la complicità dei ripetuti passaggi in Rai, a renderlo il cult che oggi è.

Wikipedia
IMDB

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BluRay - Alice nel Paese delle Meraviglie

venerdì 12 ottobre 2012

Bambi - BluRay


Contiene:
Bambi (Bambi) - 5° lungometraggio Disney

Contenuti speciali:
- documentario: la stesura della storia (making of), che contiene:
   - cortometraggio: Una Talpa Dispettosa (Canine Caddy)
   - scena eliminata: Bambi intrappolato
   - scena eliminata: due foglie
   - cortometraggio: Pattinare, che Passione! (On Ice)
- canzone eliminata
- gallerie di disegni e foto
- gioco: il grande libro del sapere Disney
- scene eliminate
- documentario: un principe e nato (making of)
- documentario: i trucchi del mestiere
- documentario: dentro gli archivi Disney
- cortometraggio: Il Vecchio Mulino (The Old Mill)
- trailer

Una Talpa Dispettosa (Canine Caddy)



Anno 1941

fonte: la tana del sollazzo
Le title card lo riportano come appartenente alla serie di Topolino, ma nelle filmografie e tra i Treasures si è preferito metterlo tra i Pluto, visto che Pluto è il vero protagonista. Topolino ancora una volta sfoggia il nuovo design ma un'indole più mite rispetto a The Little Whirlwind ed è comunque più presente che in A Gentleman's Gentleman. Per tutta la prima metà del corto infatti i due interagiscono e si hanno varie gag con Pluto che fa da assistente a Topolino golfista, c'è però una seconda parte assai peggiore in cui entra in scena l'antipatico citello che avrà modo di apparire frequentemente anche in seguito. E' il periodo in cui i personaggi animali che importunano Paperino o Pluto sono ancora abbastanza anonimi, lontani dalle irresistibili caratterizzazioni che ne farà Jack Hannah e il gopher in questione ne è un perfetto esempio: bruttoccio graficamente, poco interessante e caratterizzato da un verso a dir poco irritante verrà sciaguratamente affiancato in seguito sia a Pluto che a Paperino.

Disney Wiki

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BluRay - Bambi
DVD - Extreme Sports Fun 
DVD - Walt Disney Treasures - Pluto la Collezione Completa (vol. 1)  

Bambi (Bambi)


Anno 1942
5° lungometraggio Walt Disney Animation

fonte: la tana del sollazzo
e per classico intendiamo una storia di valori assoluti ecco allora che possiamo considerare Bambi il paradigma definitivo dell'animazione disneyana. Si tratta infatti della storia di una vita, una tematica che ci riguarda tutti a prescindere dall'età. Senza target e senza tempo in quanto non "contaminato" dalla secolarizzazione umana, Bambi è quindi la base sulle varianti della quale verranno costruite le trame di sessant'anni di animazione disneyana e non.
Uno dei classici preferiti di Walt, Bambi fa parte di quel gruppo di film messi in cantiere alla fine degli anni '30, in attesa di valutare il successo di Biancaneve. Bambi chiude così idealmente il quintetto dei primissimi classici Disney prima della parentesi episodica, e lo fa con stile, portando l'arte dell'animazione ai massimi livelli allora conosciuti. Si può dire quindi che il punto di forza di questo film stia nel comparto grafico, che propone animazioni curatissime, colori vivi e soprattutto fondali strabilianti che donano all'insieme un'atmosfera unica. La natura è l'elemento predominante che permea tutto sin dal primo fotogramma dei titoli di testa e continua poi con la lenta carrellata ottenuta con la telecamera multiplane che aiuta lo spettatore ad immergersi nei boschi del film.
La colonna sonora presenta quattro melodiche canzoni, la prima è quella che si sente nei titoli di testa, ma a differenza di quanto accadrà in seguito non è affatto la meno importante, visto che Love is a Song diverrà poi il tema principale che accompagnerà lo spettatore nei momenti salienti del film. Con Little April Shower la poetica delle piccole cose che pervade la prima parte del film si trasforma in paura e bisogno di protezione, in un crescendo d'intensità. Con la tanto deplorata morte della madre di Bambi, poi, si ha la chiave di volta di tutto il film, e, come sarebbe divenuta poi regola in futuro (Timon & Pumbaa, gli animali della foresta di Red & Toby), si ha una sdrammatizzazione totale grazie a Let's Sing a Gay Little Spring Song, la più leggera, che assieme al brano successivo, il tema d'amore Looking for Romance (I Bring You a Song), suggerisce che il tempo della famiglia è finito e inizia la stagione degli amori.
Bambi è un film di poche parole. In tutta la sua durata ne vengono pronunciate poco più di un centinaio, tutto è basato sui silenzi, o sulla musica. Fra le scene migliori si ricordano la lotta tra Bambi e il rivale Rollo, in cui la colorazione cambia totalmente dipingendosi di dramma, e la morte della madre, capolavoro di reticenza registica, che a suo tempo scioccò una vasta porzione di pubblico. A questo famosissimo caso è ispirato l'episodio degli Animaniacs "La Mamma di Bambi" in cui la scoiattola Vera Peste, ex star dei cartoni, dimostra al nipote che la mamma di Bambi non è che un'attrice che lei tempo addietro conosceva. E' un esempio di come il tempo abbia contribuito a identificare, nell'immaginario collettivo, l'intero film con questa scena.
Il finale di Bambi e il senso di ciclicità della vita verrà poi ripreso in seguito ne Il Re Leone, che guarda caso nelle prime fasi di lavorazione aveva assunto il provvisorio titolo di Bambi in Africa.


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BluRay - Bambi
VHS - Bambi

Dumbo - BluRay


Contiene:
Dumbo (Dumbo) - 4° lungometraggio Walt Disney Animation

Contenuti speciali:
disco 1
- documentario: making of
- documentario: un passaggio in volo (la giostra di Dumbo)
- documentario: ideazione del suono (tratta da Il drago riluttante)
- documentario: celebrare Dumbo
- documentario: presentazione originale di Walt Disney
- trailer
- gallerie di disegni e foto
- cortometraggio: Elmer l'Elefante (Elmer Elephant)
- cortometraggio: Il Topo Volante (The Flying Mouse)
- gioco: cosa vedi?
- gioco: cosa sai?

disco 2 (DVD)
- scene eliminate

- documentario: making of
- documentario: un passaggio in volo (la giostra di Dumbo)
- documentario: ideazione del suono (tratta da Il drago riluttante)
- documentario: celebrare Dumbo
- documentario: presentazione originale di Walt Disney
- trailer



Dumbo (Dumbo)


Anno 1941
4° lungometraggio Walt Disney Animation

fonte: la tana del sollazzo
Il quarto classico Disney ha una genesi peculiare. Dumbo è un piccolo film spuntato fuori in un'epoca di colossi, e come spesso accade è anche quello che ha riscosso maggior successo. Pinocchio, Fantasia e Bambi furono infatti grandissimi progetti su cui Walt puntò tantissimo rimanendo però sempre deluso dallo scarso successo di pubblico. Paradossalmente Dumbo invece era una storiella letta di sfuggita sul retro di una scatola di cereali per la prima colazione, una storia che colpì l'immaginario dei creativi dello studios, che ne produssero il lungometraggio in tempo record. Il progetto infatti fu un piacevole imprevisto, un'idea balzana sorta all'improvviso, come lo sarebbe stato in tempi recenti quel gioiellino di Lilo & Stitch, punto d'arrivo di quel minimalismo intelligente partito proprio da qui.
Dumbo è anche un film estremamente economico, cosa che però non si riflette sulla qualità del disegno e dell'animazione, sempre ottime, ma piuttosto sullo stile e il feeling dell'intero lungometraggio, assai caricaturale e privo dell'austero realismo di Bambi e Biancaneve. E' sicuramente una scelta artistica voluta, comunque, che non dovrebbe in alcun modo farlo marchiare come prodotto minore.
Sebbene, a causa della struggente scena della separazione della madre, una certa tradizione tenda a consegnarci Dumbo (al pari di Bambi) come un film triste, non ha molto senso considerarlo tale. Pochi film presentano atmosfere tanto spensierate: il circo Casimiro è un tripudio di luci e colori squillanti, funny animals (è presente anche Giacinta di Fantasia), e ridicoli clown che occupano una buona parte di scene. Certo, è pur sempre la storia di un pesante atto di mobbing ai danni di un "diverso", una cosa già di per sè detestabile, resa ancor più odiosa dall'atmosfera di "falsa allegria" che si respira in un circo. Ma in fin dei conti Dumbo è una grande metafora dell'esclusione e non è cosa da poco che si sia riusciti a raccontarla con un umorismo tanto brillante e una sceneggiatura moderna e dinamica.
La colonna sonora di Dumbo, di Churchill & Wallace, è una delle più variegate che si siano mai viste in un film Disney. Comprende ben sei canzoni, tre delle quali intepretate in italiano dal Quartetto Cetra. La prima è Look Out for Mister Stork, decisamente un modo originale di aprire il film, segue poi la pacata e serafica Casey Junior, negli anni '80 divenuta l'ufficiale motivetto d'apertura delle VHS disney. Song of The Roustabouts è particolarissima. Oltre al fatto di non essere stata tradotta in italiano, si distingue per una certa cupezza che pervade l'intera sequenza. Vedere gli animali montare il circo durante la tempesta ha dell'angoscioso, cosa che in un film come Dumbo non ci si aspetterebbe. C'è poi la tristissima Baby Mine, malinconica ninna-nanna cantata da mamma Jumbo che prelude alla cortissima Oh We are Gonna Hit the Big Boss for a Raise dei clown e poi alla celeberrima e inquietantemente buffa Pink Elephants on Parade. Questo pezzo, che avrebbe poi molti anni dopo ispirato Heffalumps and Wuzzles di Winnie Pooh, si distingue per la geniale astrazione che contribuisce a dare il senso dell'onirico, nella sequenza più delirante di tutte. L'ultimo brano cantato prima del meraviglioso pezzo strumentale che segna la rivincita di Dumbo è invece la spensierata When I See an Elephant Fly cantata dal gruppo di corvi che entra in scena poco prima del vittorioso finale, e contribuisce ad allontanare per un momento le atmosfere circensi per dare al film quella sobrietà necessaria a far schiarire le idee ai protagonisti.
La sceneggiatura di Dumbo ha una struttura atipica, non segue lo schema standard o lo schema del film di viaggio, che presentano sul finale una "battaglia" o comunque una scena d'azione, punto d'arrivo della tensione accumulata per tutto il film, ma coerentemente con la materia di cui tratta, Dumbo rimane un "film di palcoscenico" che trova il suo apice proprio nell'ultimo definitivo spettacolo, quello del riscatto.
Il treno Casimiro avrebbe anticipato la tendenza disney all'umanizzazione dei veicoli che sarebbe iniziata ufficialmente solo con Saludos Amigos, e riuscì a ritagliarsi persino un'apparizione in una sequenza del lungometraggio a scrittura mista Il Drago Riluttante. L'anno successivo sarebbe uscito Bambi che avrebbe chiuso l'era dei magnifici cinque, tuttavia pochi classici segnarono la storia della Disney quanto Dumbo, che con la sua efficace semplicità fece capire a Walt che cosa il pubblico effettivamente voleva.

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BluRay - Dumbo

Fantasia - BluRay


Contiene:
Fantasia (Fantasia)
3° lungometraggio Walt Disney Animation

Contenuti speciali:
- documentario: il museo della famiglia Disney
- documentario: il diaro Schulteis, un tesoro Disney
- gallerie di disegni (Fantasia + Fantasia 2000)
- commento audio

Fantasia (Fantasia)


Anno 1940
3° lungometraggio Walt Disney Animation

fonte: la tana del sollazzo
Il terzo lungometraggio di Walt Disney è un'opera assolutamente peculiare e fuori da ogni schema. Fantasia è un film a episodi che però nessuno si sognerebbe mai di scomporre, un film che emana austerità da ogni fotogramma, compresi i più leggeri. Ed è proprio questo a fregare Fantasia: non essere adatto a nessun target. Un'opera assolutamente elitaria la cui lunghezza (quasi due ore, un record per quei tempi) potrebbe in fretta annoiare i bambini, mentre il suo appartenere a un'arte "plebea" potrebbe infastidire un certo tipo di pubblico spocchiosamente raffinato. E benchè sia oggi universalmente riconosciuto come IL capolavoro, punto d'arrivo dell'opera di Disney, questi problemi non accennano a diminuire, come dimostrato dal flop ai botteghini del suo seguito che, benchè confezionato in modo da avvicinare anche il pubblico più ritroso, è stato bellamente ignorato al momento dell'uscita.
Uscito nel 1940, assieme a Pinocchio, il film si dimostra rivoluzionario sia nella sostanza che nella forma: il film poi si apre su una sala da concerto, illuminata in modo da far risaltare le silhouettes dei musicisti. Un serioso presentatore introduce lo spettacolo e, cosa rara, parla del film stesso spiegando di cosa si tratta. Sono spiegazioni tutt'altro che ridondanti ma che con la loro metanarratività contribuiscono a dare al film quell'aura di leggenda e rispettabilità che nessuno oggi si sognerebbe mai di mettere in dubbio. Queste brevi sequenze live-action si inseriscono tra un episodio e l'altro dei sette che compongono il film, e sono state più volte modificate nel corso degli anni e delle edizioni: non è un mistero che Walt sognasse di riproporre le proprie opere a distanza di anni, come a volerne sottolineare l'immortalità. Fantasia infatti nasceva come opera da aggiornare di continuo con nuove sequenze, ma se escludiamo il suo recente seguito, e alcuni cortometraggi recenti che altro non sono che rimasugli di una terza versione, il massimo che si è riusciti ad ottenere è un continuo rimescolare le carte, con edizioni di ogni tipo, diverse per ogni paese ed epoca storica: edizioni in cui veniva variato l'ordine delle sequenze, alcune sparivano, altre tornavano. Tutto questo fino al 1990 quando uscì quella che viene ad oggi considerata la versione definitiva, con il presentatore trasformato in voce fuoricampo, l'intervallo spostato ai titoli di coda ma perlomeno con tutte le sequenze al loro posto.

Toccata e Fuga in Re Minore (Bach)
Si inizia con la "musica assoluta". Uno dei brani meno fruibili e allo stesso tempo più intelligenti e soggetti a riscoperta postuma. La musica prende vita solo dopo una manciata di minuti in cui viene ripresa l'orchestra. Questo potrebbe penalizzare non di poco il brano, tuttavia si intuisce come Disney abbia sentito l'esigenza di ritardare il momento dell'animazione zoomando su quella che è la vera protagonista del film: la musica. L'animazione oscilla poi tra astrazione e concretezza: luci del cielo si alternano a immagini più reali, come dune rigate e macigni che avanzano lentamente in lontananza. Spettacolare e un po' inquietante.

Suite da Lo Schiaccianoci (Ciaikowski)
Questo delizioso quadretto boscoso è a sua volta una concezione episodica. Ben lontano dalla classica storia natalizia a cui è sempre stato associato il brano, Lo Schiaccianoci ci mostra per la prima volta gi archetipi di quello che sarebbe poi diventato uno dei personaggi-simbolo dello studio: Trilli. Le fatine portano la primavera (o l'estate) aprendo così il pezzo più naturalista del film. Si passa poi ai famosi funghetti cinesi, una delle più geniali intuizioni, e ai fiori galleggianti, che vorticando assumono l'aspetto di ballerine. Un po' troppo lenta forse la danza araba in cui delle pescioline dal character design identico a quello di Cleo, danzano usando le loro grandi pinne come veli, ma ottimo il contrasto con la scatenata danza russa, che arriva successivamente risvegliando lo spettatore. Prima del finale le fatine torneranno due volte, per portare prima l'autunno e poi l'inverno nella suggestiva scena finale che offre un vero e proprio spettacolo visivo di crescente intensità quando sullo schermo la brina e i fiocchi di neve si modelleranno in forma artistiche da far invidia alla moderna CG. Lo Schiaccianoci sarebbe poi stato ricondotto alla sua originaria natura solo in tempi recenti grazie a un episodio del televisivo Mickey Mouse Works, che ne ha riadattato la storia facendola interpretare a Topolino, Minni, Pippo, Paperino e Pico de Paperis.

L'Apprendista Stregone (Dukas)
Il cuore del film è costituito da questo brano, inizialmente previsto come cortometraggio di rilancio per l'obsoleto Topolino. Il restyling di Mickey, ad opera di Fred Moore, sarebbe stato un altro dei grandi cambiamenti apportati da Fantasia. L'espressività di Topolino, l'umorismo di certe situazioni e soprattutto la modernità della regia, ricca di silhouettes e scene in ombra o fuori campo (come ad esempio la distruzione della scopa), ce l'hanno consegnato come il pezzo ideale da riproporre all'interno di Fantasia 2000. Per la primissima volta un personaggio dell'universo disney standard entra nel mondo dei lungometraggi: non sarebbe certo stata l'ultima, anche se questo sarebbe avvenuto quasi esclusivamente in film a episodi. L'incontro finale tra Topolino e il maestro Stokowski avrebbe assunto un valore simbolico nella storia del cinema, proponendosi come emblema dell'incontro tra musica e animazione.

La Sagra della Primavera (Stravinsky)
L'introduzione del brano pone l'accento sull'abitudine di Disney di pensare in grande. E infatti si può dire che la nascita del mondo non sia certo una materia leggera, specie per un gruppo di artisti che prima di allora erano specializzati in funny animals, animali antropomorfi e umani caricaturali. Il grande salto di qualità fatto con questo brano impressiona tutt'ora: i dinosauri di Fantasia sarebbero risultati più imponenti e inquietanti di quelli di Dinosauri e Alla Ricerca della Valle Incantata.
Molti hanno posto l'accento sulla mancata coordinazione tra musica e immagini nella scena della morte dello stegosauro. Personalmente ritengo che l'accostamento non stoni affatto, ma che anzi conferisca al momento quella "pulizia" a cui spesso viene associata l'idea della morte. Se dovessi trovare un difetto al brano, invece non esiterei a puntare il dito contro l'eccessiva lunghezza di alcuni momenti iniziali, specialmente durante le scene della lava.

A questo punto del programma si ha una piccola pausa in cui l'orchestra si esibisce in un'improvvisazione. Successivamente il narratore fa entrare in scena, per un gradevolissimo interludio, la Colonna Sonora, "un'artista timida e schiva", che viene descritta come la vera protagonista del lungometraggio. E' l'occasione per un gioco visuale che fa corrispondere ad ogni suono una diversa figura, grazie alle deformazioni a cui è continuamente soggetta la Colonna. Una cosa molto simile si sarebbe poi vista ne I Tre Caballeros, proprio per introdurre il personaggio di Panchito Pistoles.

La Sinfonia Pastorale (Beethoven)
Concluso l'interludio, si passa al brano più criticato di tutti. Introdotto, come La Sagra della Primavera, ponendo l'accento sull'incontenibile fantasia di Walt, La Pastorale risulta innegabilmente il brano più lezioso di tutti, nonchè pezzo forte delle invettive dei detrattori.
I colori totalmente irreali e la sovrabbondanza di Dei e figure mitologiche lo presentano come uno dei pezzi più vari (e più lunghi) di Fantasia. Celebre è anche il caso della centauretta di colore, ritenuta politically uncorrect e in seguito eliminata dal film mediante tagli e zoomate. Rimane comunque uno dei pezzi in cui l'umorismo e l'immaginazione degli artisti di Walt si esprimono al meglio.

Danza delle Ore (Ponchielli)
Il penultimo pezzo si avvale di una forte carica di umorismo, che vede gli animali simboleggiare le ore della giornata. Struzzi, Ippopotami, Elefanti e Coccodrilli impersonano rispettivamente il mattino, il mezzogiorno, il pomeriggio e la sera, dandosi il cambio in una serie di balletti che hanno come teatro la casa e il cortile di un patrizio veneziano. La capo-ballerina delle elefantesse e l'ippopotamo Giacinta anticiperanno di molto quanto l'anno dopo si sarebbe visto in Dumbo, mentre la struzza Opanova conserva ancora molto il tratto degli anni 30. La parte migliore rimane senza dubbio il frenetico finale dove si assisterà a una trasfigurazione ferina (e umoristica) del rapporto tra i due sessi.

Una Notte sul Monte Calvo/Ave Maria (Mussorgski/Schubert)
Il Gran Finale di Fantasia è quanto di più inquietante si sia mai visto nella storia dell'animazione fino al 1940. Semplicemente indescrivible il lavoro di realismo compiuto sul personaggio di Chernabog, e il modo in cui l'inquietante musica descrive gli spasmi dei demoni che si contorgono fra le sue mani. Vero e proprio dolore visivo.
L'Ave Maria con cui il film si chiude potrebbe risultare forse un po' troppo lenta, ma senza dubbio è la lirica e necessaria pausa che ci vuole dopo lo stress emozionale vissuto sul Monte Calvo.

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BluRay - Fantasia
VHS - Fantasia 

Biancaneve e i Sette Nani - BluRay


Contiene:
Biancaneve e i Sette Nani (Snow White and the Seven Dwarfs)  - 1° lungometraggio Disney

Contenuti speciali:
disco 1

- anteprima speciale: La principessa e il ranocchio
- gioco: il ritorno di Biancaneve
- scene eliminate
- video musicale: Some day my prince will come di Tiffany Thornton
- video musicale: Il mio amore un dì verrà di Ariel
- gioco: specchio, servo delle mie brame (test delle principesse)
- gioco: cosa vedi?
- gioco: il calderone dei diamanti

disco 2
- documentario: hyperion studios, che contiene
   - cortometraggio: I Pericoli del Bosco (Babes in the Woods)
   - gallerie di immagini
   - cortometraggio: La Danza degli Scheletri (The Skeleton Dance)
   - cortometraggio: Il Paese della Musica (Music Land)
   - cortometraggio: The Goddess of Spring
   - cortometraggio: Playful Pluto
   - gallerie di foto
   - scena eliminata: la lotta in camera
   - cortometraggio: Fiori e Alberi (Flowers and Trees)
   - cortometraggio: Il Vecchio Mulino (The Old Mill)
   - cortometraggio: Steamboat Willie (Steamboat Willie)
- documentario: quello che ha dato inizio a tutto
- documentario: una voce talentuosa
- galleria di trailer
- gioco: la corsa di cucciolo nella miniera
- canzone: Ehi Ho in versione karaoke

disco 3 (DVD)
- film
- video musicale: Il mio amore un dì verrà di Ariel
- commento audio di Walt Disney

Steamboat Willie (Steamboat Willie)



Anno 1928

fonte: la tana del sollazzo
Ecco Topolino con gli occhi che sfoggerà per tutto il decennio successivo, ecco ancora Minni col reggiseno, ecco un Pietro nuovamente contrapposto a Topolino ma soprattutto ecco l'immagine iconica per eccellenza: Topolino alla guida del vaporetto, che fischietta il primo motivetto Disneyano di sempre, Steamboat Willie. Walt Disney doppia quasi tutti i personaggi del corto, la musica prende il sopravvento e un Topolino più monello che mai inizia a suonare gli animali, creando le prime gag musicali della storia Disney. Molto di tutto questo è ispirato al corto di Oswald Rival Romeos in cui una capra ingoiava gli spartiti e diventava un carrillon: qui ricorre la stessa gag e il corto di regala un esecuzione assai divertente della popolaresca Turkey in the Straw. Walt Disney era rimasto impressionato da The Jazz Singer, primo lungometraggio sonoro, e aveva dato l'ordine di rifare da capo l'intero cortometraggio per adattarlo a questa novità. Il suono sincronizzato sarebbe stato da qui in poi utilizzato per sempre, e Topolino avrebbe finalmente debuttato a New York per diventare il personaggio più celebre del periodo. E' chiaro che lo scopo del corto è mostrare le potenzialità del sonoro, ed è da qui in poi che la serie si concentrerà per un bel pezzo su balletti e trovatine musicali perdendo un po' in trame e delirio, tuttavia in questo caso la qualità e il ritmo delle gag è tale da rimanere impressa, e consegnarci un corto ancora apprezzabile. Così apprezzabile da aver ispirato due pezzi da novanta come Tito Faraci e Francesco Artibani, che in occasione degli ottant'anni di Topolino hanno confezionato un ideale sequel di questo corto, Topolino e il Fiume del Tempo, in cui Topolino e Gambadilegno ripercorrono le prime tappe del loro rapporto con un viaggio nostalgico in quel fiume di tanto tempo fa.

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BluRay - Biancaneve e i Sette Nani
DVD - Walt Disney Treasures - Topolino in Bianco e Nero 
DVD - Walt Disney Treasures - Oswald il Coniglio Fortunato
VHS - I Capolavori di Topolino 

Playful Pluto


Anno 1934

fonte: la tana del sollazzo
Ecco nascere la plutaggine, intesa come pantomima slapstick. Gli storici del cinema concordano nel considerare questo corto il punto di partenza di un tipo di umorismo che sarebbe durato più di un decennio, in particolare con la gag della carta moschicida. Pluto aiuta Topolino a fare lavori in giardino, ma ben presto ne accadranno di tutti i colori, e sfileranno sullo schermo un sacco di gag slegate tra loro che avranno come unico scopo quello di burlarsi del povero cane, qui frustrato come non mai. Ed è la pena che si prova per lui ad essere il massmo catalizzatore di risate, specialmente quando si raggiunge il clou, con Pluto che cerca di liberarsi dall'appiccicataggine dei fogli di carta moschicida: Pluto rimane attaccato, poi solleva la testa, pensa, guarda in camera, sbuffa, si gira, rimane attaccato di nuovo e via così, corto dopo corto, decennio dopo decennio, finché questo tipo di meccanismo (firmato Norman Ferguson) non verrà a noia. Per adesso è però ancora divertente, anche se non si capisce bene che ruolo possa avere Topolino in tutto questo.

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BluRay - Biancaneve e i Sette Nani
DVD - Walt Disney Treasures - Mickey Mouse in Black and White (vol. 2) 

The Goddess of Spring


Anno 1934

fonte: la tana del sollazzo
In quel periodo Disney aveva già iniziato a progettare la sua follia, quel Biancaneve che nel 1937 avrebbe cambiato la faccia dell'animazione per sempre. Ma i personaggi umani, specie se "belli" o anatomicamente precisi sono sempre piuttosto ardui da disegnare ad animare, ed ecco il motivo per cui si iniziò un lavoro certosino su questo aspetto. I primi risultati non furono molto incoraggianti, e infatti sia la fatina del Topo Volante che la protagonista di questo corto appaiono piuttosto gommose e poco naturali. Si tratta infatti di una rivisitazione del mito di Persefone, qui vista in salsa meno greca e più "universale", con il diavolo a sostituire Ade. Anche se la dea della Primavera è alquanto impressionante, specie quando volteggia a mo' di spettro, il resto del corto è assai interessante, a partire dal tono operistico con cui il diavolo apostrofa più volte la ragazza, rivelandosi abbastanza preoccupato a farla sorridere e quindi più profondo che in apparenza. Ovviamente però il punto forte è lo humor con cui sono tratteggiati i diavoletti del sabba infernale, che si contrappone alla stucchevolezza visiva del mondo in superfice fatta di putti piuttosto bruttocci.

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BluRay - Biancaneve e i Sette Nani
DVD mancante - Walt Disney Treasures - More Silly Symphonies