mercoledì 29 gennaio 2014

Trilli e il Tesoro Perduto - DVD




Contiene il lungometraggio:
Trilli e il Tesoro Perduto (Tinker Bell and the Lost Treasure)
(min 77.04)

Contenuti Speciali:
- racconto animato: Guida magica per la Radura Incantata  (min 4.37)
- errori (min 3.55)
- scene eliminate (min 15.33)
- documentario: la radura incantata arriva nel mondo di Walt Disney (parchi Disney) (min 8.00)
- video musicale: "The Gift of a Friend" Demi Lovato (min 3.25)
- video musicale: "L'Attimo in cui" L'Aura (min 3.58)


Pimpi, Piccolo Grande Eroe - DVD





Contiene : Pimpi, Piccolo Grande Eroe (Piglet's Big Movie) (min 71.49)

contenuti speciali:
- gioco: Il quaderno dei ricordi di Pimpi
- racconto: Il mondo secondo Pimpi
- gioco: canta le canzoni del film
- gioco: dvd rom

domenica 26 gennaio 2014

Pippo Marinaio (How to be a Sailor)




Anno 1944

fonte: la tana del sollazzo
L'ultimo corto di Pippo ad essere considerato bellico e ad essere stato doppiamente inserito sia nel suo volume di appartenenza che in On The Front Lines. Il motivo parrebbe essere solo l'ultima scena, in cui si mostra il culmine della storia della navigazione con un Pippo che viene erroneamente sparato da una cannoniera e affonda una flotta giapponese. Per il resto il corto però ripercorre la storia dell'umanità marittima dall'invenzione della pagaia alle navi moderne, passando per le varie tappe e civiltà umane, senza altri riferimenti alla guerra in corso. Qualitativamente parlando siamo all'eccellenza: gag divertenti, trovate grafiche geniali e un'estetica al top. Il meglio che si possa chiedere ad un How To di Pippo. Si comincia inoltre a intravedere da poco tempo la possibilità di applicare la formula anche a contesti non sportivi.

 

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DVD mancante - Walt Disney Treasures - Disney on the Front Lines

Lezioni di Golf (How to Play Golf)



Anno 1944

fonte: la tana del sollazzo
Si ritorna agli sport, con un riuscito excursus sul golf esauriente ed esilarante, e in cui lo schematico umanoide utilizzato più volte come espediente didascalico diventa un vero personaggio e accompagna Pippo durante la sua partita a golf, rimbrottandolo all'occorrenza. Ovviamente l'umorismo paradossale viene sfruttato molto bene, specie quando si illustra la regola del tirare la palla da dov'è, coinvolgendo un grosso toro. Gli inseguimenti demenziali diventeranno un tratto caratteristico di alcuni dei più riusciti cartoni con Pippo come African Diary, Tiger Trouble o Hold That Pose, e la gag di Pippo che a tratti fraternizza con l'inseguitore o si scambia il ruolo rimarrà sempre irresisibile. Qui nel particolare si apprezza il finalone canoro in cui il trio composto da Pippo, umanoide e toro si ritrovano al pub a cantar canzoni.

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Il Gioco del Football (How to Play Football)




Anno 1944

fonte: la tana del sollazzo
Lo schema narrativo delle folli partite pippidi sperimentato parzialmente in How to Play Baseball viene qui promosso a format completo e abbiamo così la seconda partita con giocatori pippeschi, che stavolta dura l'intero corto. Stavolta si utilizza il football, altro sport americano per eccellenza e ovviamente si prende in giro tutto il mondo ad esso legato. Memorabile la caratterizzazione estrema dell'allenatore, ma siamo ancora distanti da quel capolavoro che sarà Hockey Homicide, l'anno seguente.


fonte: Trésor Disney
Alors qu'en 1944, Donald est mobilisé pour servir à l'effort de guerre, Mickey et Dingo restent relativement à l'écart du conflit et continuent à leur manière de divertir la population. A l'exception de Victory Vehicles (Vive le pogostick, 1943), qui est clairement un court métrage de propagande, Dingo s'immisce peu dans la guerre et continue une carrière loufoque qui avait commencé en 1932 dans Mickey's Revue (Mickey au Théâtre). How to Play Football est le 15ème épisode de la  série Dingo  et fait partie de la série thématique "How to" ou "comment faire...", lancée à l'initiative de Jack Kinney. La série "How to" commence officiellement en 1941 avec How to Ride a Horse (Comment faire de l'équitation), séquence du film The Reluctant Dragon, où Dingo faisait du cheval. A travers les "How to", Dingo se trouve confronté aux différents sports et tente de s'en sortir du mieux qu'il peut... et bien sûr, ses tentatives tombent à l'eau ! En 1942, les animateurs trouvent des partenaires semblables à Goofy qui jouent dans des sports d'équipe, à commencer par le base-ball dans How to Play Baseball, sorti en 1942.



Au fur et à mesure que la série "How to" évolue, Dingo n'est plus le personnage qu'il était à ses débuts : dans How to Play Football, il se retrouve à la fois acteur et spectateur dans les tribunes. Goofy y est décliné dans plusieurs rôles, du joueur lambda en passant par l'entraîneur et les commentateurs sportifs. Ce choix délibéré s'explique pour une raison simple : Jack Kinney souhaite réduire les coûts de production et décide pour ce faire de créer des variantes du personnage de Dingo pour plusieurs rôles à la fois. Ce nouvel épisode reprend le même principe que How to Play Baseball (Dingo joue au base-ball) où il était question du sport national américain. Cependant, alors qu'il jouait aux côtés de joueurs anonymes dans How to Play Baseball, Dingo est ici en compagnie de joueurs désignés par des noms. How to Play Football met ainsi à l'honneur des animateurs des studios Disney, dont les noms sont utilisés en référence pour les joueurs comme Geronomi (Clyde Geronimi), DeGradi (Don Da Gradi), Sibley (John Sibley) et Moose Williams (Roy Williams). Cette pratique sera reprise dans d'autres épisodes comme Hockey Homicide (La Castagne, 1945) et Double Dribble (1946).

Peu de courts métrages de la série Dingo ont eu le privilège d'être récompensés par l'industrie du cinéma, comparé, par exemple, à la série Silly Symphonies. En 1945, How to Play Football est le premier cartoon de Dingo à être nominé pour l'Oscar du meilleur court métrage. Il faudra attendre 1961 pour qu'un autre court métrage de la série, Aquamania, reçoive cette récompense prestigieuse.


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Mezzi per Vincere (Victory Vehicle)



Anno 1943

fonte: la tana del sollazzo
Se escludiamo How to be a Sailor con il suo finale propagandistico, Victory Vehicle rimane l'unico vero corto bellico a cui Pippo abbia mai partecipato. E se Paperino e Pluto si occupavano di mostrare il tutto da un'ottica militaristica ecco che qui ci si occupa invece del fronte interno, con un corto che nella miglior tradizione degli How To ci mostra, demenzialmente, come fare del risparmio energetico. Con la benzina razionata serve infatti trovare un sostituto dell'auto e infatti l'intero cortometraggio è una sorta di fittizio video propagandistico in cui si enumerano vari modi per risolvere il problema, inventati da vari cittadini, tutti ovviamente con sembianze pippidi (è presente persino un cameo di Pluto). Dopo una prima galleria di metodi bizzarri ci si sofferma sul veicolo che risolverà ogni problema, che è ironicamente il pogo, e il resto del corto verrà dedicato allo strano oggetto elencandone i pregi. Insomma divertente e delirante, il corto rappresenta il punto di vista pippesco sulla questione del razionamento dei materiali, e ci offre persino una divertente canzoncina sia all'inizio che alla fine, l'ottima Hop on Your Pogo Stitck, che a Leonard Maltin piace tanto, e che da noi è stata pure ben tradotta!

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Pippo e la Pesca (How to Fish)





Anno 1942

fonte: la tana del sollazzo
Altro cortometraggio assai riuscito, che presenta il consueto schema. La parte mistica con il richiamo del pescatore all'inizio è assai suggestiva, ma anche quando Pippo è sul campo abbiamo gag e scenette notevoli. La nuvoletta personale, con decenni di anticipo su Fantozzi, o il frenetico inseguimento del motore del motoscafo, per non parlare delle varie esche e della faccia di Pippo deformata che fa ridere i pesci sott'acqua.

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domenica 19 gennaio 2014

Impariamo a Nuotare (How to Swim)



Anno 1942

fonte: la tana del sollazzo
Uno spassoso corso di nuoto, diviso anch'esso per argomenti come se si trattasse di un libro e in cui viene nuovamente (dopo How To Ride a Horse) fatto uso di schemi e di figure umanoidi che mostrano le corrette posture. Questo, insieme all'uso del rallentatore, diventerà ben presto una costante dell'umorismo pippesco, fino ad esplodere in How to Play Golf dove l'umanoide stilizzato diventerà un vero e proprio personaggio. Questo corto in particolare è fra i più riusciti per alcune gag assolutamente surreali come le microscopiche cabine e la scena del lauto pasto consumato in acqua.

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VHS - Pippo Follie Mondiali




 

Il Campione Olimpico (The Olympic Champ)



Anno 1942

fonte: la tana del sollazzo
Ed ecco Pippo tornato in solitaria, con un How To sportivo che riprende il classico schema a sketch corrispondenti, ognuno ad una lezione, tipico dei primi anni. Questa volta tocca alle discipline atletiche tipiche delle olimpiadi (corsa, corsa a ostacoli, salto con l'asta, lancio del peso e decathlon), con la solita ottima contestualizzazione storica e con il contrasto tra la voce seriosa e l'umorismo slapstick di Pippo. Umorismo che risulta ancora molto divertente, nonostante col passare degli anni si faccia via via più sofisticato, satirico e meno fisico. Piuttosto memorabile il momento in cui Pippo salta la sbarra e rimane sospeso in aria mentre il narratore recita una poesia.

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DVD - Extreme Sports Fun




Come Giocare a Baseball (How to Play Baseball)



Anno 1942

fonte: la tana del sollazzo
L'impegno sportivo di Pippo nel 1942 continua con ben quattro How To di argomento sportivo. How To Play Baseball è composto essenzialmente di due atti, il primo di taglio più didascalico in cui si spiegano le regole del baseball, e il secondo in cui viene mostrata a mo' di esempio una partita. Trattandosi di uno sport a squadre si ha così l'esigenza di mettere Pippo a confronto con qualcun'altro, e si aggira l'ostacolo con un escamotage che continua pure al giorno d'oggi: viene definito il concetto di Pippide. L'anno precedente nel corto The Art of Self-Defense era stata mostrata l'evoluzione dell'uomo nel corso degi anni, dando agli esempi presi in esame delle fattezze pippoidi: qui si fa un passo in avanti mettendo in scena nello stesso momento un intera società di Pippi. Ora nei fumetti si parla di famiglia di Pippo, con parenti in ognidove, alcuni dei quali (Sport Goofy, Indiana Pipps) anche famosi di per sé, ma l'origine di questa pluralità di cloni di Pippo è da ricercarsi proprio in questi shorts sugli sport a squadre che vanno a formare una sorta di sottocategoria all'interno degli How To. Avremo in questo modo alcuni riuscitissimi corti in cui un nugolo di pippi inscenano delle partite pazze e in cui il narratore, trasformato in cronista sportivo, commenta il tutto con un ritmo incredibile e un umorismo frizzante. Molto riusciti in questa sottoserie saranno anche How to Play Football, Double Dribble, Tennis Racquet e lo strepitoso Hockey Homicide. Il corto in questione è ancora un po' distante da quello humor sopra le righe, anche se ha una conclusione niente male e non poco delirante, specie nel momento in cui la pallina si scuce e si trasforma in un gomitolone di fili che i giocatori cercano di passarsi in modo goffissimo.


fonte: Trésor Disney
How to play Baseball est mis en chantier à la demande de Samuel Goldwyn, également producteur du film Vainqueur du destin sorti en 1942. Deuxième de la série des "How to" après How to ride a Horse et sixième court métrage de la série Dingo, How to play Baseball est réalisé en l'espace de trois mois seulement afin de faire correspondre la sortie du court métrage avec celle du film de Goldwyn. Ce n'est pas la première ni la dernière fois que le thème du sport est illustré par les déboires de Dingo, qui à l'évidence, fait l'inverse de tout ce qu'il faudrait faire. How to play Baseball est ainsi le premier cartoon de Dingo à faire émerger le thème du sport en équipe.
Suivront How to Play Football (Dingo joue au football, 1944), Hockey Homicide (La Castagne, 1945) et Double Dribble (1946) qui traiteront du football américain, du hockey sur glace et du basketball. Dans les précédents épisodes, il était question de sports individuels : le ski dans The Art of Skiing ou la boxe dans The Art of Self Defense. La voix de Dingo est ici doublée par George Johnson, qui a pris le relais de Pinto Colvig de 1939 à 1943 dans environ une douzaine de court métrages Disney, à commencer par Dingo et Wilbur en 1939. Ollie Johnston a pour sa part animé le personnage de Dingo, dont l'apparence est déclinée en plusieurs joueurs sur le terrain. Mais Dingo ne parle quasiment jamais étant donné que c'est le narrateur, en l’occurrence Fred Shields pour la voix originale, qui occupe cette place. Ce choix de privilégier la narration est l'essence même de la série des "How to" lancée dés 1941 par Jack Kinney, marquant une évolution sensible du personnage de Dingo. A sa sortie dans les salles, How to play Baseball est diffusé avant le film The Pride of the Yankee (Vainqueur du destin), racontant la vie d'un joueur de baseball. Un journaliste du New York Times dira à propos de How to play Baseball que "c'est un dessin animé délicieusement déroutant, une parodie dingo".

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Problemi di Bagaglio (Baggage Buster)



Anno 1941

fonte: la tana del sollazzo
 Si ritorna alla formula semplice, dal momento che la formula How To deve ancora stabilizzarsi. Ecco quindi un Pippo fattorino che senza voce narrante è alle prese con un baule magico dal quale escono stramberie di ogni tipo, tra cui un toro molto simile a Ferdinando. Pare che in questo periodo si sia utilizzato come modello di riferimento per animare Pippo un uomo con delle strisce attaccate alla testa, e la cosa si riflette nell'animazione del corto. E' infatti un Pippo atipico questo, che si muove come un povero deficente con delle orecchie vistosissime come calzini che pendono qua e là: strana la mimica, strano il comportamento, strano il fatto che abbia cinque dita anche nelle inquadrature non ravvicinate. Belle le gag surreali, specialmente quelle con la folla di animali. Non sarebbe però stato l'ultimo corto di Pippo privo di voce narrante, una manciata di short semplici sarebbe stato prodotta più avanti, anche se distribuita col contagocce all'interno della produzione canonica di How To.


 fonte: Trésor Disney
C'est en 1941 que la série Dingo prend véritablement son envol. Avec quatre courts métrages produits cette année là, Dingo ne peut certes pas se mesurer à la popularité de Mickey ou Donald, mais, disposant d'une série qui lui est entièrement consacrée, il peut espérer se trouver une place appréciable parmi les autres personnages de courts métrages Disney. A ce stade de la série, deux courts métrages précèdent la sortie de Baggage Buster : Goofy and Wilbur était une simple introduction au personnage de Dingo, qui se liait d'amitié avec un petit criquet ; Goofy's Glider amorçait quant à lui un tournant décisif dans sa carrière en présentant Dingo comme un personnage muet, qui réalisait l'exact inverse de ce que le narrateur lui conseillait de faire. Suite à ces deux cartoons, Baggage Buster constitue un des derniers rôles de Goofy avant le lancement de la série How to en décembre 1941.

Le scénario de Baggage Buster avec Dingo en personnage principal s'inspire du court métrage Donald's Ostrich, sorti en 1938, où Donald recevait un colis mystérieux contenant une autruche, en provenance d'une contrée lointaine. Tandis que Donald était agent de gare dans Donald's Ostrich, Dingo occupe ici la fonction de bagagiste. Entre ces deux courts métrages, les similitudes ne s'arrêtent pas là en effet ; comme avec Donald, les scénaristes de Baggage Buster misent tout sur l'effet de surprise que constitue le colis du magicien d'une part, mais aussi sur la maladresse de Dingo qui enchaîne gag sur gag ; en effet, au moment de déplacer la malle du magicien, Dingo la laisse malencontreusement tomber à terre, ce qui  a pour conséquence de libérer toute une ménagerie. Notre ami doit alors tout faire pour rattraper les animaux échappés et les remettre dans la malle avant l'arrivée du train...

Comme les courts métrages qui le précèdent, Baggage Buster hérite d'une situation des plus critiques : depuis le départ de Pinto Colvig des studios en 1937, Dingo a perdu sa voix. Pour palier à son départ temporaire, les studios font appel à d'autres imitateurs susceptibles de remplacer la voix originale de Dingo : ils pensent ainsi à George Johnson ou à Bob Jackman. C'est finalement George Johnson qui est choisi pour doubler la voix de Dingo, tâche qu'il assumera pour une douzaine de courts métrages en tout durant la période 1939-1943. Baggage Buster ferme aussi la parenthèse des débuts de Dingo ; en effet, le court métrage qui le suit, The Art of Skiing, inaugure officieusement les premiers pas de la série How to, dont la ligne de narration permettra d'atténuer considérablement les dialogues de Dingo et de faire émerger la voix-off du narrateur. Sous l'impulsion de Jack Kinney, la série des How to sera lancée officiellement quelques semaines plus tard en 1941 avec la sortie de How to Ride a Horse.


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L'Arte di Sciare (The Art of Skiing)



Anno 1941

fonte: la tana del sollazzo
Dopo l'uscita di The Reluctant Dragon che proponeva al suo interno un corto completo di Pippo, How to Ride a Horse, si può dire che la formula How To è oramai stabilizzata. Ed ecco che viene utilizzata principalmente per corti di argomento sportivo, a cui la figura di Pippo si presta benissimo. Il cortometraggio sciistico, al pari di quello dell'aliante, mostra perfettamente le potenzialità della serie definendosi come una compilation di sketch in cui vengono mostrati vari modi di sciare, come se si trattasse di una serie di lezioni. Le gag sono tutte ottime, una più bella dell'altra, e presentano un Pippo tornato finalmente a splendere dopo la parentesi tontolona di Baggage Buster ma il vero motivo per cui ricordare il corto è la verve del narratore che durante i credits si sostituisce al tradizionale tema per esibirsi in uno yodel: è infatti lo yodel il motivo portante del cortometraggio, e sarà infatti una storpiatura dello yodel a dare origine al celebre urletto di Pippo che verrà utilizzato da qui in avanti come costante del personaggio (e non solo).

fonte: Trésor Disney
L'année 1941 marque un tournant décisif dans l'histoire des studios qui déménagent pour Burbank. En proie à des problèmes financiers, Disney est contraint de licencier du personnel au printemps, entraînant une grève sans précédent pour les studios. Cette grève ralentie considérablement la production des longs métrages mis en chantier (Cendrillon, Peter Pan). C'est dans cette période trouble qu'est produit le 4ème court métrage de la série Dingo, The Art of Skiing (Leçon de Ski).
The Art of Skiing est sans nul doute le court métrage de la série Dingo le plus populaire. La série a tout juste débuté en 1939, avec un premier épisode sous la direction de Dick Huemer. Comme Goofy's Glider (Le Planeur de Dingo), le seul Dingo sorti en 1940, The Art of Skiing préfigure la série "How to" (Comment faire...) qui sera développée par Jack Kinney en 1941 avec la mise en chantier de How to Ride a Horse (Comment faire de l'équitation). Étant donné que les possibilités de développement du personnage de Dingo sont limitées, il est décidé de réorienter la série en lui donnant des allures burlesques. A travers les "How to", Dingo se trouve confronté aux différents sports (boxe, équitation, base-ball...) et tente de s'en sortir du mieux qu'il peut... et bien sûr, ses tentatives tombent à l'eau ! Pour palier au départ temporaire de Pinto Colvig - et donc de la voix de Dingo -, il est décidé de trouver un narrateur. C'est John McLeish qui double la voix-off, destinée à remplacer l'absence de voix de Dingo. Mais McLeish n'est pas mis dans la confidence et, au moment où il enregistre le texte pour The Art of Skiing, il pense commenter un film éducatif. Alors qu'il est mit au courant du rôle qu'il doit jouer, il décide d'adopter un ton ironique et absurde plus en phase avec le récit. Ce premier essai est prometteur et permet à McLeish de devenir la voix-off de nombre d'épisodes de Dingo.
The Art of Skiing est le premier court métrage de la série où Dingo crie le célèbre goofy hooler lorsqu'il fait une chute ou se retrouve dans une situation périlleuse. yaaaaaaa-hoo-hoo-hooey!! est enregistré à l'occasion de la production de The Art of Skiing par le yodeler et skieur autrichien Hannès Schroll. C'est lui qui inaugure la station de ski Sugar Bowl Ski Resort en 1939. Aussi, il n'y a pas de hasard quand on sait que dans l'histoire de The Art of Skiing, Dingo se rend au Sugar Bowl Ski Resort pour recevoir sa leçon de ski. Le thème du sport - et du ski plus précisément - n'est pas inconnu à la famille Disney qui fréquente pendant l'hiver la station de ski Yosemite. Disney aide aussi personnellement au financement de la station de ski Sugar Bowl alors en construction, et au premier télésiège de Californie à la fin des années 1930. En 1941, trois ans après l'ouverture de la station - toute la famille se rend à Sugar Bowl pour skier avec Hannès Schroll. Ces moments restent mémorables pour Diane, la fille de Disney, toute excitée qu'elle était de prendre le télésiège avec Shroll et ses parents. Disney va même jusqu'à donner son nom à une place du télésiège et à un mont de Sugar Bowl : le Mt Hemlock est ainsi baptisé Mt Disney par Hannès Shroll. Pour se rendre compte de l'importance de Sugar Bowl Ski Resort après son ouverture le 15 décembre 1939, il faut savoir que des stars du cinéma d'Hollywood comme Errol Flynn en font leur destination phare pour les sports d'hiver. 
Mais revenons au goofy hooler ; ce cri de Dingo fut un tel succès auprès du public qui éclata de rire lors de la sortie de The Art of Skiing que les animateurs décidèrent de l'utiliser à chaque nouvelle apparition de Dingo à l'écran. Un gag en particulier est resté célèbre : celui où Dingo, dévalant la pente, doit choisir une direction. Ce gag est né d'un désaccord entre les deux storymen. Lors de la production, Leo Thiele et Ralph Wright n'étaient pas d'accord sur la direction que devait prendre Dingo. L'un proposait que Dingo parte vers la gauche, et l'autre vers la droite. Après de longues discussions, quelqu'un proposa de combiner les deux et de là est né le gag de la pente. La première de The Art of Skiing a lieu en novembre 1941 au Fairmont Hotel à Los Angeles, lors du bal annuel des skieurs. A cette occasion, Walt Disney et sa femme Lilian sont invités et font la présentation du film. Le succès de The Art of Skiing est tel que la société RKO Pictures - qui distribue alors les films de Disney - décide de l'inclure comme séquence du film de 1941 The Reluctant Dragon (Le Dragon Récalcitrant).

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DVD - 3, 2, 1...  è Natale! 
DVD - Topolino che Risate! vol. 2 

DVD - Paperino e i Corti di Natale

L'Arte dell'Autodifesa (The Art of Self-Defense)



Anno 1941

fonte: la tana del sollazzo
Un altro corto che sfrutta felicemente la formula How To, impostato come una serie di lezioni di pugilato. Prima di esse c'è però un piacevolissimo excursus storico su come si sia sviluppata l'arte dell'autodifesa negli anni, ed è la parte migliore del cortometraggio, per quanto anche le successive gag con Pippo che combatte contro l'ombra siano molto divertenti. Per trovare un altro cortometraggio incentrato sulla storia dell'uomo dagli albori si sarebbe dovuto però aspettare il 1944 con How to be a Sailor. Da notare come sempre più spesso gli animatori cerchino di semplificare la figura di Pippo non disegnandogli le orecchie, sottoponendolo ad una continua evoluzione che avrebbe prodotto un decennio dopo il personaggio di George Geef.


fonte: Trésor Disney
Comme d'autres courts métrages avant lui, The Art of Self Defense hérite d'une situation des plus critiques : depuis le départ de Pinto Colvig des studios en 1937, Dingo a perdu sa voix. Pour palier à son absence temporaire, les studios font appel à d'autres imitateurs susceptibles de remplacer la voix originale de Dingo : ils pensent ainsi à George Johnson ou à Bob Jackman. C'est finalement George Johnson qui est choisi pour doubler la voix du Goof, tâche qu'il assumera pour une douzaine de courts métrages en tout durant la période 1939-1943, parmi lesquels The Art of Self Defense. A partir des années 1940, Jack Kinney décide de réorienter la série Dingo en profondeur et souhaite, pour compenser le départ de sa voix originale, mettre en oeuvre une nouvelle stratégie. Les scénarii mettent ainsi plus en avant le rôle du commentateur à la façon d'un documentaire, au détriment de celui du Goof, réduit à sa plus simple expression. Ces différentes évolutions annoncent le lancement de la sous-série How to... (Comment faire...) avec la sortie de How to Ride a Horse en 1941.
The Art of Self Defense marque à bien des égards un tournant dans la carrière de Dingo puisque c'est le premier court métrage de la série à faire figurer le Goof dans différents rôles et de façon multiples. Il apparaît ainsi tout au long de l'histoire à la fois comme hommes des cavernes, chevaliers en armure ou encore comme aristocrates, à chaque fois opposé à un de ses semblables. Dans les courts métrages suivants, ce procédé de multiplication du personnage sera réutilisé afin d'en faire un "monsieur tout le monde", remplissant par exemple les différents postes d'une équipe de baseball ou encore lors d'un match de hockey. Les différentes versions du Goof avaient un intérêt certain pour l'histoire : au delà de faciliter le travail d'animation, ce procédé des doublons permettait de se concentrer davantage sur la voix off du narrateur et d'autant moins sur le personnage de l'histoire. The Art of Self Defense marque ainsi une étape importante pour Dingo, passé du statut de personnage unique à celui de simple quidam.

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Pippo e l'Aliante (Goofy's Glider)



Anno 1940

fonte: la tana del sollazzo
Ed ecco che viene introdotto lo schema How To, che caratterizzerà d'ora in avanti l'intera serie di Pippo rendendola una delle più fresche e meglio invecchiate del panorama cortometraggistico Disneyano. Una voce seriosa commenta e dà istruzioni ad un Pippo a cui capitano gag sempre più buffe e paradossali: il ritmo è ottimo, la verve del personaggio è ai massimi storici. La lezione di volo che il narratore impartisce a Pippo è per il momento ancora giustificata dal fatto che lui legga un manualetto d'istruzioni, e già di per sé la cosa è divertente visto che inizialmente Pippo dà per scontato che si possa prendere quota con un aliante senza il bisogno di un aereo che faccia da traino. Il resto del corto descrive i mille modi per ovviare al problemino della mancanza di un propulsore: via via che si prosegue l'umorismo si fa via via più estremo e assolutamente memorabili sono i vaneggi come quando si ritrova a volare a testa in giù senza accorgersene. A condire il tutto c'è il jingle che Pippo va cantando spensierato, non più The World Owes Me a Living ma un qualcosa di più in tema coi contenuti del cortometraggio. Meraviglioso a questo proposito il finale con questo stesso tema ripreso da un coretto mentre Pippo volteggia beato intorno al pianeta. Insomma il primo How To detta il tono per più di un decennio di umorismo graffiante. Bellissimo. E' qui inoltre che esordisce il tema musicale di Pippo che si sentirà d'ora in poi nei credits.



fonte: Trésor Disney
Goofy's Glider est le premier court métrage de la série Dingo à adopter la musique à thème spécifique au personnage atypique de Dingo. Mettant en scène le personnage de Dingo à travers la narration de John MacLeish, le récit préfigure la série des "How to" (Comment...), mise en chantier officiellement seulement à partir de 1941 avec How to Ride a Horse. Ce choix est la conséquence de plusieurs évènements dont un majeur, qui est le départ de la voix originale de Dingo des studios Disney en 1937, Pinto Colvig. Le personnage de Dingo se retrouve orphelin de sa voix. Comment alors poursuivre la série animée de Goofy ? Face à cette inquiétude, les animateurs décident de mettre en scène Dingo dans des courts métrages d'un nouveau genre à travers la série des "How to". Sous bien des aspects donc, Goofy's Glider reprend la trame de fond de la série "How to", dans laquelle la voix off du narrateur est censée donner de bons conseils à Dingo, dans différents domaines. Bien sûr, les actions de Dingo ne sont pas celles espérées et c'est la catastrophe pour notre ami !


En 1940, John MacLeish travaille en premier lieu sur une séquence du film Fantasia (Le sacre du printemps) avant de commencer à travailler pour le court métrage Goofy's Glider, déjà bien entamé par l'équipe d'animateurs des studios. Sa voix posée de narrateur apporte un contraste net avec les mésaventures de Dingo, ce qui séduit les animateurs qui demandent à John MacLeish de faire un premier enregistrement. Ce premier succès est le début de nombreuses participations de John MacLeish dans son rôle de narrateur, en voix-off dans les courts métrages de Dingo comme How to Ride a Horse. Fait notoire, Jack Kinney réalise avec Goofy's Glider sa première participation en tant que directeur de courts métrages de la série  Dingo.


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Pippo e Wilbur (Goofy and Wilbur)



Anno 1939

fonte: la tana del sollazzo
Il primo cortometraggio dedicato a Pippo non è un How To. Questa formula verrà sperimentata solo successivamente, quindi per il momento gli autori preferiscono inserire Pippo in un contesto narrativo paradossale, perfettamente in linea con le sottotrame deliranti di cui era protagonista all'interno dei corti del trio. La storia vede Pippo aggirare un divieto di pesca utilizzando una cavalletta sua complice per far da esca, e sebbene la prima parte sia solo simpatica, con i fantasiosi metodi di pesca di Wilbur, è solo quando la cavalletta viene ingoiata da un rospo, che a sua volta viene ingoiato da una cicogna che il corto si fa geniale. Vedere Pippo tanto in ambasce per una cavalletta è assolutamente comico e commovente allo stesso tempo, e il finale con morte e improbabilissima resurrezione di Wilbur mediante uovo è illogico ma sublime e assolutamente da applausi. Interessante vedere come Pippo da semplice sciocco vada arricchendo la sua personalità sempre più fino a tingersi di genio. Infine due curiosità: nelle frequenti inquadrature ravvicinate delle mani di Pippo si possono contare cinque dita, inoltre questo cortometraggio viene indirettamente citato all'interno della storia di Gottfredson Topolino e Robinson Crusoe in cui Topolino si reca agli studios e incontra Pippo impegnato nella realizzazione del cortometraggio.


fonte: Trésor Disney
Goofy and Wilbur marque le début officiel de la série des courts de Dingo, même si une première mais brève apparition du personnage avait eu lieu quelques années auparavant en 1932 dans Mickey's Revue (Mickey au Théâtre) en tant que figurant. Cette fois, Dingo est le personnage principal de l'histoire en compagnie de son grillon Wilbur, dont ce sera la première et dernière apparition. George Johnson réalise pour sa première fois la voix originale de Dingo, et c'est ainsi qu'il poursuivra cette tâche pour une douzaine de dessins animés de la série Dingo, en particulier les cartoons dédiés aux sports comme The Art of Skiing (Leçon de ski, 1941) ou The Olympic Champ (Dingo champion olympique, 1942). Pour palier au départ de Colvig en 1937, les studios font appel à d'autres imitateurs susceptibles de remplacer la voix originale de Dingo : ils pensent à George Johnson ou à Bob Jackman. De 1939 à 1943, c'est Johnson qui est choisit pour imiter la voix originale de Dingo dans plusieurs épisodes de la série, à commencer par Goofy and Wilbur.

Entre 1939 et 1944, Pinto Colvig ne double la voix de Goofy que très rarement : deux fois en 1940, un fois seulement en 1941 et une autre en 1943. Par la suite, Johnson laisse le champ libre à Pinto Colvig qui assumera la voix officielle de Dingo jusqu'en 1967. De son côté, l'animateur Joshua Meador est intervenu pour les effets spéciaux, en particulier lors des scènes très rapides où Wilbur sautille ça et là dans tous les sens. Le réalisateur, Dick Huemer, lequel a rejoint les studios Disney en 1933 en tant qu'animateur dirige pour la première fois un dessin animé, bien qu'auparavant, il a été animateur dans plusieurs épisodes dans la série Silly Symphonies comme The Wise Little Hen (La petite poule avisée), où il anime lui-même Donald dans sa première scène. Au cours de sa carrière chez Disney, Dick Huemer ne réalise que deux courts métrages, Dingo and Wilbur en 1939 et Chasseurs de baleines, sorti un an plus tôt, où il travaille aux côtés de David Hand. Dans une interview, Dick Huemer ressent de la fierté et de l'admiration pour ces deux participations comme directeur, mais exprime aussi son regret de n'avoir pas pu poursuivre cette expérience. Walt en a décidé autrement, préférant que Dick Huemer s’attelle à la production de Pinocchio en 1939. Dingo et Wilbur est de la sorte réalisé par plusieurs artistes qui ont rejoint les studios Disney au début des années 1930, comme Dick Huemer et Ed Love.

Ce premier court métrage ne lance pas vraiment la popularité de Dingo, dont le potentiel émerge surtout avec le succès de How to Ride a Horse (Comment faire de l'équitation) sorti en 1941 et avec la série des "How to" où "Goofy" se ridiculise comme jamais mais témoigne d'une certaine sensibilité par moments. Une promotion de Goofy and Wilbur a été assurée par le dessinateur et journaliste du magazine Good Housekeeping, Tom Wood, lequel a rejoint les studios Disney en 1932. Ce magazine assure également la publicité d'autres courts métrages de la firme, jusqu'à la fin des années 1940, date à laquelle le studio cesse de faire cette promotion, en raison des coûts de publicité devenus trop élevés. Lorsque Goofy and Wilbur est diffusé à la télévision dans les années 1950 aux Etats Unis, le grillon Wilbur y est présenté comme un neveux de Jiminy Cricket, qui s'était fait remarqué dans Pinocchio, sans doute parce que Pinocchio était sorti quelques mois plus tard après Dingo et Wilbur.

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domenica 12 gennaio 2014

Stazione di Servizio (Mickey's Service Station)



Anno 1935

fonte: la tana del sollazzo
Anche se si ritorna provvisoriamente al bianco e nero, si progredisce ugualmente perché è qui che viene creato il trio: Topolino, Paperino e Pippo diventeranno amici affiatati, pronti a cimentarsi in lavori di ogni tipo e a regalare al pubblico i migliori corti del periodo. Topolino viene relegato a gag sicuramente più ordinarie rispetto a quelle deliranti di Pippo e alla pantomima di Paperino ed è sicuramente l'inizio della fine per il suo ruolo di mattatore, ma non si può non riconoscere quanto questi cortometraggi abbiano dato all'animazione Disney. Curiosamente Paperino torna al bianco e nero e quindi alle zampe nere dopo averle avute arancioni nel corto precedente. La figura comica per eccellenza del corto è però Gambadilegno, che in quel periodo giocava a fare il gangster nelle strisce di Gottfredson che componevano Topolino Giornalista, e che qui ci appare vestito uguale, con quel lungo cappotto, sigaro e bombetta, pronto a minacciare il trio, qui nelle vesti di meccanici, di morte certa se in meno di dieci minuti non riusciranno a sistemare lo strano cigolio della sua macchina che inspiegabilmente emette il motivetto di Yankee Doodle. E questa cosa di per sé è deliziosamente assurda, e veramente divertente, specie perché il motivetto viene replicato fino alla paranoia, in ogni situazione e nei posti più assurdi, prima di scoprire che si tratta semplicemente di una cavalletta. In questo unico corto in bianco e nero del trio si sperimenta inoltre il trucchetto di fare interagire i personaggi solo in certe scene, riservando poi a ciascuno di loro delle gag a solo. Veramente geniale.

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Topolino Eroe del West (Two-Gun Mickey)



Anno 1934

fonte: la tana del sollazzo
In un periodo in cui le strisce di Gottfredson pubblicano Topolino e il Bandito Pipistrello, l'animazione non si fa scappare l'occasione per consacrare definitivamente il west nell'epopea del Topolino cinematografico, dopo qualche timido tentativo nei corti scorsi. E qui si ha un signor racconto in costume, con una Minni che gioca a fare l'indipendente ignorando le attenzioni del pistolero irriverente Topolino, prima di farsi maldestramente notare in città da un Gambadilegno bandito. Questo innesca una serie di cose che rendono questo corto un ulteriore progresso nell'animazione Disney: c'è trama, c'è interazione tra i personaggi molto interessante, c'è una buona dose di parlato anche ironico con Gambadilegno che irride spesso e volentieri Minni e c'è una sparatoria, forse la miglior scena d'azione concepita nel periodo e che vede protagonista Topolino. Anche graficamente siamo ad un livello superiore, oltre al nuovo stile pittorico su scala di grigi, ricco di ombreggiature, anche sfondi e ambientazioni si fanno più complessi e la telecamera viene messa in punti poco convenzionali per dare spettacolarità alle scene. E pure durante la zuffa tra i due nemici si avranno delle particolarissime zoomate, che appagheranno l'occhio di chi guarda, anche a distanza di molti anni. Insomma un corto completo e che conclude degnamente l'ultimo anno di solo bianco e nero della carriera di Mickey Mouse.

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Topolino e le Zanzare (Camping Out)



Anno 1934

fonte: la tana del sollazzo
Altro stupendo corto, che mette in scena il quartetto di amici composto dalle due coppie, che un po' come in The Beach Party si fanno la loro scampagnata venendo disturbati da un fattore esterno, che in questo caso sono le zanzare in campeggio. Solo che a differenza di quel che si potrebbe prevedere il tutto non va a parare in semplici gag slapstick minimaliste ma in una vera e propria guerra combattuta con mezzi imprevedibili. Le gag da guerra d'insetti già viste in The Spider and the Fly vengono qui approfondite e migliorate (il nugolo che assume diverse forme ad esempio), e il risultato è una bomba comica che non solo non annoia mai ma dà modo ai personaggi di mettersi in luce come mai prima d'ora. Ed è anche l'ultima volta che vedremo questa distribuzione, visto che da qui in poi si inizierà a cercare per Topolino nuovi partner e nuovi espedienti, che culmineranno l'anno prossimo con la creazione del trio. Ed è un vero peccato se si pensa che un Orazio spaccone così attivo, difficilmente l'avremmo visto più.

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Spettacolo di Beneficenza (Orphan's Benefit)



Anno 1934

fonte: la tana del sollazzo
Ed ecco i topini rimoltiplicarsi e beccarsi il definitivo appellativo di orfani, in questo corto che dopo tanti anni di personaggi li fa sfilare uno per uno sfoggiando il cast Disneyano nel modo più completo e ricco possibile. E' infatti qui che avviene lo storico incontro tra Topolino e un Paperino dalle zampe nere, qui tornato al bianco e nero dopo l'esordio in The Wise Little Hen. Questo trapianto al cast degli standard characters avviene con successo, e Paperino dopo aver sfoggiato al suo esordio la voce paperosa e il tormentone "Oh boy!", viene qui arricchito di un temperamento collerico e di un modo di arrabbiarsi e di agitare i pugni che rimarrà nella storia del personaggio. Ovviamente a farlo arrabbiare penseranno proprio gli orfani, che lo derideranno mentre cercherà di recitare Mary Had a Little Lamb e Little Boy Blue, intervenendo a più riprese tra un numero e l'altro. Ma anche se storico per questi motivi il corto è molto importante anche per altri: il primo dei quali è il creare lo storico triangolo Clarabella, Orazio e Pippo, inserendo come intruso quest'ultimo in un appassionato balletto a tre. La figura di Pippo, specialmente nell'animazione scalzerà Orazio anche in campo amoroso, venendo spesso e volentieri (anche erroneamente) associato a Clarabella. E infine ecco un altro personaggio sotto i riflettori, dopo la fugace apparizione in Mickey's Mellerdrammer, ecco Chiquita (Clara Cluck) diventare definitivamente antropomorfa ed esibirsi, come farà anche in Mickey's Amateurs e in Mickey's Grand Opera in un chioccesco assolo, come cantante lirica. Da segnalare il fatto che il corto si aggiudicherà un remake nel 1941, dove verrà ricolorato, ridisegnato con le nuove fisionomie dei personaggi, ed eliminato l'ormai datato riferimento a Jimmy Durante che fa Paperino durante la sua prima esibizione.

fonte: Trésor Disney
C'est la première fois où Mickey apparaît aux côtés de Donald Duck, qui avait fait une première apparition dans la Silly Symphony The Wise Little Hen (Une petite poule avisée) sorti la même année, deux mois auparavant ! On y voit Donald comme parfait numéro, toujours prêt à se montrer en spectacle - et si possible en ridicule - devant le public. Curieusement, c'est aussi la première fois où Donald se met en colère, avec la mimique qui lui correspondra toute sa carrière, dans sa "pose de combat" ou fighting pose selon les termes de l'animateur Dick Lundy qui a lui même fait l'animation de ces scènes. La personnalité caractérielle de Donald apparait avec ce court métrage, ce qui signifie pour certains spécialistes que Donald est vraiment né avec Orphan's Benefit, son apparition précédente ayant essentiellement levé le voile sur l'apparence du personnage.

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Il Cane Rapito (The Dognapper)



Anno 1934

fonte: la tana del sollazzo
L'accoppiata Topolino e Pippo è opera di Floyd Gottfredson che la sperimenta nei fumetti, ma prima del trio non ha alcuna corrispondenza nell'animazione, tantevvero che il partner che viene affibbiato qui ad un Topolino poliziotto altri non è che Paperino, ancora con le zampe nere. Il corto però è molto particolare perché oltre a ritirare in ballo la Fifì di Puppy Love qui rapita in quanto cagnolina vincitrice di un concorso, e quindi inserita in una specie di trama ad ampio respiro, viene ripreso Gambadilegno come antagonista, in perfetta tenuta da criminale cittadino, con bombetta e bretelle. Non passerà molto tempo che a questa tenuta venga aggiunta la veste lunga con cui lo vedremo in Mickey's Service Station e in Topolino Giornalista l'anno prossimo. Ma intanto si può certo dire che le strisce di Topolino in questi anni facciano un bel balzo di qualità e la loro fama spinga a creare corti in cui Gambadilegno non fa solo il villain generico ma assume le stesse pose e identità viste nei fumetti. Come Shangaied anche questo corto quindi consiste in un lungo combattimento pieno di gag (a cui Paperino partecipa evolvendo il proprio ruolo) in cui alla fine il grasso gattone verrà messo fuori gioco. E' una delle ultime volte in cui potremo vedere nei corti il Gambadilegno ufficiale, prima che le sue sembianze tornino ad essere ususpate dalla marea di nemici generici che i personaggi incontreranno.

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Gulliver Mickey (Gulliver Mickey)



Anno 1934
fonte: la tana del sollazzo
Topolino racconta una fiaba ad un nugolo di topini, atto secondo. Eh già, ecco il seguito di Giantland dove stavolta a venir narrata da Topolino è una versione del racconto del viaggio a Lilliput di Gulliver, che lo vede protagonista. Ovviamente è una bufala, come si scoprirà nel finale, ma il corto è molto interessante specialmente dal punto di vista grafico, con un Topolino gigantesco che deve vedersela con un gruppo di umanoidi microscopici, per poi ingaggiare una furiosa battaglia con un grosso ragnone dal volto simile a quello di Pietro. Poi le gag e la trama in sé per sé non sono questo granché, ma rimane pur sempre uno dei corti più visionari di Mickey Mouse.

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Topolino nella Terra dei Giganti (Giantland)



Anno 1933

fonte: la tana del sollazzo
Ed ecco il primo incontro di Topolino con un gigante, nettamente in anticipo su The Brave Little Tailor e Fun and Fancy Free. E' l'occasione per adattare in animazione la relativa storia di Gottfredson in tavole domenicali che vedeva Topolino vivere un'avventura di stampo palesemente fiabesco, ispirata al fagiolo magico. Molte gag su Topolino che finisce in bocca al gigante e che si nasconde nel cibo avranno modo di ripetersi negli anni, ma il corto è notevole oltre che per la sua splendida colonna sonora, anche per essere una sorta di parte uno di una bilogia in cui Topolino intrattiene un gruppo di topini, che dovrebbero essere gli orfani che ricorreranno in seguito, raccontando in seguito poi anche la fiaba di Gulliver. Ovviamente mettendo sé stesso come protagonista e inventando bufale.

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Topolino Menestrello (Ye Olden Days)



Anno 1933

fonte: la tana del sollazzo
Ecco un vero racconto in costume, ambientato nel medioevo, con ben cinque anni di anticipo dal capolavoro The Brave Little Tailor. Ed è un ritratto buffo anche se sotto sotto un po' inquietante di quei giorni antichi, in cui si pensava solo a gozzovigliare, vedere duelli e combinare matrimoni d'interesse. All'inizio del corto appare una pergamena che assegna ai personaggi i vari ruoli, e ovviamente oltre a Minni principessa e a Topolino menestrello è notevole che come rivale di Topolino si sia scelto Pippo, ancora chiamato Dippy Dawg e lontano da quella connotazione completamente positiva che avrebbe avuto in seguito. Interessante poi che l'arricciamento della carta renda illeggibile il nome dell'attore che interpreta il re, una figura buona e cattiva allo stesso tempo, come i tanti re del periodo, capace di sembrare un temibile Pietro quanto un affettuoso gattone, a seconda dell'umore, ma che in realtà altro non sembra che la versione animalizzata dei vari pancioni in voga nel periodo nelle Silly Simphony come King Cole, o Babbo Natale. Il collegamento alle Silly non è l'unico visto che il cartone sembrerebbe quasi farne parte, visto il suo esser quasi completamente cantato, ma in realtà il tutto rientra nel feeling fiabesco e ricco che un po' tutta la produzione Disney ha in questo periodo. Veramente bello. Stranamente il Treasure uscito in italia riporta come titolo italiano Topolino Menestrello, quando il corto - per giunta doppiato molto bene in italiano - era già presente in versione colorizzata come extra del dvd di Robin Hood con il titolo di Laggiù nel Medioevo.

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BluRay - Robin Hood 
VHS - Topolino & Minni Innamorati




 

Topolino e la Scienziato Pazzo (The Mad Doctor)



Anno 1933

fonte: la tana del sollazzo
Un capolavoro dopo l'altro: ecco Topolino alle prese con la tematica horror a base di scheletri e case stregate già vista in Haunted House. Un corto così inquietante e angoscioso che la Disney stessa ne ha ostacolato la diffusione nel corso degli anni, compiendo un vero crimine data la qualità di esso. Che non si limita solo alle atmosfere, ma anche alla storia e ai personaggi: è infatti presente una figura incappucciata (archetipo di Macchia Nera?) che una notte rapisce Pluto costringendo Topolino a partire per il salvataggio, tolto il mantello il dottore del titolo si rivela essere lo sterotipo del cattivo dei film horror del periodo, a cui si ispira anche Topolino e Orazio nel Castello Incantato, la storia a strisce pubblicata in quel periodo sui quotidiani. Tra uno scheletro e un progetto di mutilazione alla fine Topolino si ritroverà sul suo letto, come in Mickey's Nightmare. Va curiosamente fatto notare che il corto ha ispirato uno dei livelli del videogioco Mickey Mania e che il villain del titolo è presente anche nel cast di Epic Mickey.

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The Pet Store (The Pet Store)



Anno 1933

fonte: la tana del sollazzo
Il corto che tre anni dopo avrebbe ispirato Topolino e lo Struzzo Oscar. E infatti nel negozio di animali in cui Topolino va a fare il garzone è possibile intravedere pure uno struzzo, mentre il proprietario, di nome Tony sembra proprio quel Tony Dinero che avrebbe cercato di approfittarsi di Topolino anni dopo. Però questo sterotipo di italianità è qui ritratto in modo assai bonario ed è ciò che rende il corto un vero capolavoro. Perché oltre a un'introduzione in cui Tony affida il lavoro a Topolino e il suo ritorno alla fine, il resto si svolge in sua assenza e Topolino, con Minni che passa di lì, si ritroverà a badare al gorillone Beppo. La qualità delle gag di questa parte centrale non può nulla contro i pochi secondi di screen time di questo meraviglioso personaggio che cantando "iiio sono contento, sempre ridente trallalallà" non potrà che far morire dal ridere qualsiasi spettatore che si approcci al corto senza aspettarsi di trovare delle frasi in italiano. E quando poi alla fine Tony torna cantando a squarciagola "e adesso vado a travagliare un pooooo', Maria mia, che allegriiiiiia" l'effetto si ripete. Miracoloso.

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The Mail Pilot (The Mail Pilot)



Anno 1933

fonte: la tana del sollazzo
Un doppio filo lega i corti di questo periodo alle strisce che uscivano sui quotidiani ad opera di Floyd Gottfredson, dato che in quel tempo la sezione fumetti era una sottosezione dell'edificio principale in cui si realizzava l'animazione. E infatti questo è forse il corto più gottfredsoniano di tutti dato che il suo stesso titolo è identico a quello della storia pubblicata in quei mesi, Topolino Pilota Postale, in cui Topolino faceva la conoscenza di Setter e Musone arruolandosi nell'aviazione come pilota postale e rispolverando la sua passione delle origini verso gli aeroplani. E il meccanismo di citazione funziona anche al contrario visto che tre anni dopo l'aereo con le ali a pipistrello che Gambadilegno sfoggia qui sarebbe poi stato riutilizzato nella mitica Topolino e il Mistero dell'Uomo Nuvola. Oltre a tutto questo il corto è apprezzabile sia per la connotazione palesemente avventurosa, che incornicia questi come i veri anni ruggenti del Topo, che per il bellissimo inno dei piloti postali che viene più volte ripreso lungo tutta la durata.

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Serata di Gala (Mickey's Gala Premiere)


Anno 1933

fonte: la tana del sollazzo
Questo corto, come anche Mickey's Polo Team, Broken Toys, Mother Goose Goes Hollywood e The Autograph Hound è un po' particolare perché parodizza le stelle del cinema dell'epoca. Il pretesto è un sogno (il terzo!) che fa Topolino, in cui immagina che alla premiére di un suo cortometraggio intervengano tutte le maggiori stelle del panorama cinematografico Hollywoodiano. Questo tipo di operazioni sono sempre rischiose perché spesso e volentieri secolarizzano il cortometraggio rendendolo a breve scadenza, ma qui la cosa è fatta con un certo buon gusto visto che vengono tirati in ballo attori così celebri che la maggior parte di loro sono ancora riconoscibili. Appaiono oltre ai soliti Laurel & Hardy, Chaplin e fratelli Marx, anche Greta Garbo, Clark Gable, e soprattutto il citatissimo in quel periodo Jimmy Durante, con cui Topolino duetterà l'anno successivo nella sequenza animata del lungometraggio The Hollywood Party. Veramente godibile come documento dell'epoca, è anche la prima occasione in cui una canzoncina scritta ad hoc sostituisce l'ormai anziano Minnie's Yoo Hoo, che troverà il modo di venir ripreso in maniera intradiegetica quando il pubblico assisterà alla proiezione del cortometraggio fittizio Gallopin' Romance in cui Topolino in groppa ad un Orazio tornato quadrupede, dopo aver inscenato il solito balletto salverà Minni dalle grinfie di Gambadilegno. Pure autoironico, quindi.

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Impresa di Costruzioni (Building a Building)



Anno 1933

fonte: la tana del sollazzo
Inizia il 1933, l'anno in cui la serie di Topolino fa un ulteriore balzo di qualità consegnandoci una manciata di corti indimenticabili, tutti più o meno dotati di una vera e propria trama, musiche originali, e tanta bella caratterizzazione. Building a Building ne è un perfetto esempio: nato come remake del corto di Oswald Sky Scrappers di cui vengono riprese moltissime scene, è però talmente ricco di contenuti e così ben ritmato da brillare di luce propria. In un'America che cerca di rialzarsi dalla depressione e che si inurba sempre più Topolino fa l'operaio in un cantiere di cui Pietro è il capo, insieme a lui c'è Minni, la venditrice di box lunches, come già la gattina Sadie prima di lei. E qui si iniziano a sentire le positive influenze della serie gemella, le Silly Simphony che in questi anni stanno subendo un'evoluzione considerevole: la musica inizia a predominare anche nei Mickey Mouse, non più con balletti riempitivi, ma con canzoni vere e proprie canticchiabili e che rimangono davvero impresse. In questo caso abbiamo la simpaticissima Box Lunch cantata da Minni che apre e chiude il corto con un reprise davvero indimenticabile, dopo che Topolino si licenzia e si mette in affari con Minni.

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Il Primo Amore (Puppy Love)



Anno 1933

fonte: la tana del sollazzo
E' proprio con questo corto che viene abolito dopo quattro anni di onorato servizio il glorioso Minnie's Yoo Hoo, prima di lasciare il posto a una serie di sigle sempre diverse, lasciando la serie senza più un tema ufficiale. Topolino non avrà più una sua canzone personale fino agli anni '50 quando in tv partirà la mitica marcetta del Club di Topolino. Per il resto è veramente un anno musicale per Topolino in cui sembra che ogni suo corto offra una nuova canzoncina orecchiabile: è la volta di Puppy Love inno all'amore tra ragazzi che i due intonano durante una visita primaverile. Veramente una bella canzoncina che era stata pure ben tradotta in italiano, ed è quindi un peccato che sia andata persa per via dell'incuria di chi ha realizzato l'edizione nostrana del Treasure. Ma ci sono altri due motivi che rendono notevole questo corto, oltre alla sua bellezza: il primo è che Minni e Topolino a un certo punto LITIGANO. Un litigio vero, nato da un equivoco e che ovviamente viene risolto nel finale, ma comunque la prima volta che si vede una "seria" disarmonia tra i due (se escludiamo le primitive scaramucce in Plane Crazy e The Barn Dance) con tanto di solenni addii, di cui il corto stesso si burla prendendoli come screzi giovanili. Il secondo punto notevole è che il casus belli è una marachella combinata da Pluto con Fifì, la cockerina di Minni che esordisce qui nel ruolo di amorazzo plutesco. Il personaggio, volubile e alquanto irritante, tornerà in seguito nel corso degli anni 30 fino a mettere su una vera e propria cucciolata con Pluto, salvo poi essere rimpiazzata dalla bassottina Dinah nei decenni successivi.

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VHS - Topolino 70 Anni di Avventure
VHS - Topolino & Minni Innamorati






Touchdown Mickey (Touchdown Mickey)


Anno 1932

fonte: la tana del sollazzo
Una buffa partita di rugby che Topolino gioca contro una squadra di gattoni simili a Gambadilegno. Nella sua schiera non sono i presenti i suoi amici, come invece avverrà in Mickey's Polo Team, ma al massimo un maialone obeso che si potrebbe identificare con Patrizio (Percy). I suoi amici sono infatti tra il pubblico, mentre Pippo fa il cronista. Ed è l'unica gag davvero memorabile questa, perché come un perfetto demente Pippo ride continuamente spiccicando pochissime parole di senso compiuto, suscitando non poca ilarità nello spettatore, che dopo tre apparizioni ha ormai imparato che il personaggio è una garanzia di intrattenimento. E curiosamente sarà proprio lui che deterrà il primato di "partite pazze", quando la sua serie personale inizierà a occuparsi proprio di questo.

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Topolino e la Caccia all'Anatra (The Duck Hunt)



Anno 1932

fonte: la tana del sollazzo
Inizia il 1932 per Topolino, un anno che lo vede ancora in bianco e nero mentre la sua serie gemella, Silly Symphonies passa al colore. Per stare al passo non bastano più i balletti ma bisogna cominciare ad evolversi, ed ecco quindi un balzo di qualità non da poco un po' in tutti i campi. Questo corto ad esempio dovrebbe essere il normalissimo corrispettivo di The Moose Hunt, con Topolino e Pluto a caccia, ma pur conservando un discreto numero di Plutate è migliore, per via del ritmo e della musica classica usata in dosi massicce. Dopo un po' di gag Topolino finirà appeso a uno stormo di anatre che lo trasporterà in giro fino a farlo finire, gag piuttosto ricorrente, dentro una calzamaglia di flanella. Divertente, anche se il meglio per quest'anno verrà di lì a poco.

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The Whoopee Party (The Whoopee Party)



Anno 1932

fonte: la tana del sollazzo
Un'altra festa che coinvolge gli amici di Topolino. La migliore di tutte direi, sin dall'inizio che ci mostra situazioni più realistiche del solito, come ad esempio il gruppetto degli uomini che prepara il buffet, il seguente assalto ai tramezzini, i canti e i balli condotti urlando quel "whoopee!", che dà il titolo al corto. Ma non ci sono solo tramezzini e titoli bislacchi a renderlo memorabile, ma anche la seconda apparizione di Pippo, qui ringiovanito e perfettamente integrato nel gruppo di Topolino, insieme a Minni, Clarabella, Orazio e Patrizia, che tra una mattata e una risata sguaiata monopolizza le attenzioni, pur comparendo poco. Divertente anche la polizia che arriva alla fine per sedare il baccano mentre invece finisce per integrarsi alla perfezione. Insomma, un corto allegro che pur presentando canti e balli non li fa minimamente pesare, ora che sono inseriti in un contesto evoluto. 

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L'Incubo di Topolino (Mickey's Nightmare)



Anno 1932

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In questo meraviglioso corto viene ripresa pari pari la situazione che vede Topolino attorniato da monelli dispettosi, vista in Mickey's Orphans, in cui però erano gattini, e che si vedrà più avanti quando il gruppetto di Topolini ingestibili verrà tirato spesso in ballo. Si può dire che questa è quindi la vera prima apparizione degli orfani anche se nel corto sono tutt'altro che orfani come dimostra la gustosissima cornice: in un'atmosfera notturna che il bianco e nero non fa altro che valorizzare, Topolino dice le sue preghierine (tradotte in italiano benissimo, con notevole cruccio di chi possiede il Treasures dove i doppiaggi italiani sono assenti) e si mette a letto dove sogna l'insognabile per un personaggio Disney. Nel sogno infatti sposa Minni e va ad abitare con lei, ricevendo carrettate e carrettate di figli. Che poi il resto del corto siano solo gag è una cosa perfettamente perdonabile dopo un contorno così spiazzante, ed infatti il corto è uno dei più diffusi e apprezzati di questo periodo, caratterizzato spesso e volentieri da una certa rarità nel reperimento del materiale.

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