giovedì 6 agosto 2015

Birds in the Spring



Anno 1933

fonte: Disney Compendium
Birds in the Spring apre il 1933, la prima annata di Silly Symphony completamente a colori. Il tema del cortometraggio potrebbe per certi versi ricordare la vecchia impostazione della serie, quella in bianco e nero, in cui a predominare erano gli scenari naturalistici, anziché le fiabe e le leggende popolari. Il fatto che ad essere protagonisti siano di nuovo gli uccelli, già visti in Birds of a Feather (1931) e in The Bird Store (1932), non fa che contribuire a dare l'impressione di un deciso passo indietro. Non è assolutamente così: Birds in the Spring, lungi da costituire un involuzione per la serie, è invece il perfetto esempio di quanto le cose siano cambiate negli ultimi anni agli studi Disney. Non si tratta infatti di un cortometraggio composto da gag e balletti scollegati con un accenno di trama sul finale, bensì della storia di una famiglia di volatili, raccontata con tanta arte, intelligenza e una massiccia dose di pungente ironia. Sin dalla prima sequenza incontriamo i genitori in dolce attesa e li accompagniamo dalla cova alla schiusa. Il padre che cammina avanti e indietro in ansia per il lieto evento, il suo repentino cambio di atteggiamento e la fierezza con cui chiama a raccolta il vicinato dopo la nascita della sua prole, non possono non far pensare alla caricatura di atteggiamenti molto umani.Birds in the Spring è ammirevole anche sotto il profilo registico: da notare ad esempio l'ellissi narrativa con cui gli uccellini passano da implumi a vivaci pulcini, transizione ottenuta attraverso una raffinata dissolvenza. Dopo la crescita dei volatili assistiamo alle lezioni di canto e di volo condotte dal padre, e abbiamo modo di distinguere il maschietto del terzetto, che si trasformerà ben presto nel vero protagonista. Il piccolo infatti si allontanerà dal nido e lo spettatore ne seguirà il vagabondare per tutta la seconda parte del cortometraggio, assistendo attraverso i suoi occhi alla scoperta di un mondo nuovo, tanto affascinante quanto pericoloso. Si tratta di una sequenza molto godibile, e la presenza di un predatore inquietante come il serpente a sonagli fa ben capire i progressi che gli animatori Disney stanno facendo nel dare ai loro villain una connotazione sinistra. Degno di nota è anche il simpaticissimo finale, che vede il ricongiungimento dell'uccellino con la famiglia, la quale lo accoglierà... con una sana sculacciata. Sono tantissimi i particolari che impreziosiscono Birds in the Spring ma a spiccare è senza dubbio la memorabile colonna sonora, una partitura strumentale che commenta perfettamente le sequenze, valorizzandole e regalando all'intero cortometraggio un'aria trasognata e vagamente fiabesca.




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