giovedì 6 agosto 2015

Cannibal Capers



Anno 1930

fonte: Disney Compendium
Gli ingenui stereotipi etnici presenti in cortometraggi come Cannibal Capers hanno dato qualche preoccupazione alla Disney Company nell'epoca del politicamente corretto, tanto da sentirsi in dovere di metterli da parte, o riproporli in home video preceduti da un'introduzione che ne spiegasse il contesto. Nel corto in questione siamo infatti in un villaggio africano, i cui abitanti vengono ritratti come se si trattasse di simpatici e stilizzati funny animals: le labbra somigliano ad un becco e il corpo altro non è che un filo a cui troviamo attaccata una sfera nera, che dovrebbe rappresentare la pancia. Si tratta inoltre di figure gommose e deformabili a piacimento, capaci di allungarsi a dismisura, come dimostra l'intelligente illusione ottica con cui si apre il corto, in cui le loro gambe prendono l'aspetto di palme. Questo è stato il primo cortometraggio fotografato impiegando la nuova cinepresa Universal dello studio, che sostituì la vecchia Pathè in uso sin dal 1923. Un esempio della flessibilità del nuovo strumento si può notare in un particolare movimento di camera presente all’inizio del cortometraggio.
A dispetto del titolo, non è presente alcun riscontro del fatto che gli abitanti del villaggio siano cannibali. Li vediamo infatti intenti a far danze tribali o a dedicarsi alle proprie attività a tempo di musica, cercando di mangiarsi al massimo una tartaruga. A cambiare le carte in tavola e turbare la quiete, interviene improvvisamente un leone, animato da Floyd Gottfredson, Jack King e Norman Ferguson. Il successivo siparietto con il selvaggio che cerca di sfuggirgli e il comico ribaltamento di ruoli sul finale chiosa in modo molto soddisfacente un corto divertente e ben ritmato. L'improvviso arrivo di un antagonista capace di mettere in pericolo l'idilliaco quadretto diventerà molto presto un elemento ricorrente in molti corti della serie, anticipando la volontà delle Silly Symphony di spostarsi entro pochi anni su un binario decisamente più narrativo. La colonna sonora include brani tratti da Carmen di Bizet, e da Moments Musicaux di Schuman.
Gli ultimi secondi del cortometraggio, ritenuti a lungo perduti, sono stati recuperati in occasione dell'inserimento del corto nel volume dei Disney Treasures More Silly Symphonies (2006).





Pubblicato in:
DVD mancante - Walt Disney Treasures - More Silly Symphonies

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