sabato 8 agosto 2015

Paul Bunyan



Anno 1958

fonte: la tana del sollazzo
Nel 1958 non esce niente al cinema di animato se non questa featurette di diciassette minuti che va ad arricchire il patrimonio Disney relativo agli eroi del folklore americano, raccontandoci la storia del gigantesco taglialegna che passò la vita a "spianare" il paesaggio canadese. E' infatti curioso notare come ne Lo Scrigno delle Sette Perle all'inizio di Johnny Appleseed venissero enumerati questi eroi folkloristici e che ognuno di loro avrebbe infatti avuto una trasposizione per mano di Disney, chi in animazione (Paul Bunyan, John Henry) e chi sottoforma di serie tv live action (Davy Crockett). Nella nuova galleria di personaggi che apre questo cartone animato è inoltre presente anche Pecos Bill, che già nello Scrigno avrebbe avuto una degnissima rappresentazione. Tutto questo ci porta a constatare come alla base della mitologia americana vi sia il concetto di Tall Tale, cioè di sparatona: le imprese di Pecos Bill, e Davy Crockett secondo la leggenda dovrebbero aver originato questo o quell'elemento naturale, e anche Paul Bunyan non fa eccezione, ovviamente, dal momento che le sue tracce nella fanghiglia hanno originato la regione dei mille laghi, una sua zuffa le montagne rocciose e via dicendo. L'esito della storia ha invece non pochi punti di contatto con quella di John Henry, che sarebbe diventato protagonista di un cortometraggio Disney del 2000 diretto da Mark Henn, e ci mostra Paul Bunyan gareggiare con un venditore di motoseghe, e venir infine sconfitto dall'avvento delle macchine simboleggiando il declino di quel passato glorioso in cui era l'uomo con la sua forza bruta a farla da padrone. E poi c'è l'animazione, anzi, lo stile grafico scelto che è veramente poco piacevole: siamo agli sgoccioli dell'animazione ridotta Disney, e molto presto gli anni 60 porteranno via ogni traccia di queste sperimentazioni a basso costo preferendo tagliare sull'inchiostrazione, e per fortuna visto che questa pratica non è sempre stata condotta al meglio facendo seguire a risultati apprezzabili altri assai disastrosi. Evidentemente al tempo la cosa non doveva esser stata percepita più di tanto ma al giorno d'oggi la caratterizzazione dei personaggi ci appare invecchiata male, Paul Bunyan neonato e molti comprimari specialmente all'inizio sembrano usciti da una cartone di Hanna & Barbera e questo stile non trova un suo perché neanche associato ai soliti ottimi scenari stilizzati di Eyvind Earle. In compenso dopo La Ballata di Davy Crockett, Bruns ci omaggia di un nuovo tema del protagonista che ne racconta le imprese con quel tono scanzonato e nel contempo solenne tipico dell'America del west, ed è questo insieme alla storia a rendere Paul Bunyan probabilmente degno dell'Oscar per il miglior corto del 1957.



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DVD mancante - Walt Disney Treasures - Disney Rarities

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