lunedì 26 dicembre 2016

Sanjay's Super Team



Anno 2015


fonte: Disney Wiki
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"In “Sanjay's Super Team,” the new short film from Pixar Animation Studios, accomplished artist Sanjay Patel uses his own experience to tell the story of a young, first-generation Indian-American boy whose love for western pop culture comes into conflict with his father’s traditions. Sanjay is absorbed in the world of cartoons and comics, while his father tries to draw him into the traditions of his Hindu practice. Tedium and reluctance quickly turn into an awe-inspiring adventure as the boy embarks on a journey he never imagined, returning with a new perspective that they can both embrace."
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BluRay - Il Viaggio di Arlo 

Il Viaggio di Arlo (The Good Dinosaur)



Anno 2015
16° lungometraggio d'animazione Pixar

fonte: Wikipedia
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65 milioni di anni fa, nel Cretaceo superiore, il famoso asteroide, che avrebbe dovuto causare l'estinzione dei dinosauri, manca la Terra, permettendo loro di continuare a popolare il pianeta e di evolversi, diventando più intelligenti e trasformandosi in agricoltori e allevatori.
Milioni di anni dopo, una piccola famiglia di Apatosauri, composta dal padre Henry, la madre Ida e i loro tre figli Libby la maggiore, Buck il mezzano e il piccolo Arlo, vive una tranquilla vita agraria nella fattoria ai piedi del Monte Zanna di Lupo. Nonostante tutti si diano un gran da fare, Arlo è molto impacciato e pauroso di qualunque cosa, persino degli Ornithomimus a cui deve dar da mangiare. Il padre Henry è comunque fiducioso e sa che un giorno Arlo sconfiggerà le sue paure riuscendo a mettere la sua impronta sul silo del granturco, segno che la famiglia utilizza quando un componente raggiunge i propri obiettivi. Proprio per farlo finalmente crescere e realizzare, Henry mette Arlo a guardia del silo del granoturco contro un misterioso parassita che ne divora una parte. Il parassita – che si rivela essere un piccolo cavernicolo – cade nella trappola di Arlo che, però, non ha il coraggio di ucciderlo e ne causa la liberazione. Henry, arrabbiato con Arlo per non aver saputo portare a termine il suo compito, parte alla ricerca del cavernicolo col figlio al seguito. Arlo, deluso dalle sue stesse paure, chiede scusa al padre, ma proprio mentre Henry cerca di consolare suo figlio in riva ad un fiume, un'improvvisa tempesta li sorprende. Henry riesce a spingere in salvo Arlo, ma viene subito dopo travolto da un'ondata di piena del fiume.
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John Lasseter diede dettagli riguardo alla trama del film: "Hanno qualcosa di cartoonesco ma sono dinosauri; non vanno in giro con degli abiti o roba del genere, sono ancora dei dinosauri. Ci siamo concentrati di più sugli erbivori, anziché sui carnivori … La loro società diviene più simile a una agraria, ovvero contadina. Divengono contadini. È una storia molto buffa riguardo a un certo stile di vita che un giovane dinosauro non riesce a far suo, e finisce così con l'iniziare il suo viaggio. Combina un guaio e parte, incontrando quest'altro personaggio, anch'esso un emarginato della propria società, e i due formano un legame che dà inizio a una storia unica." I realizzatori volevano esplorare cosa i dinosauri rappresentino oggi, e come sono rappresentati attraverso stereotipi. Bob Peterson ha dichiarato: "È tempo di fare un film dove puoi conoscere il dinosauro, cosa vuol dire essere un dinosauro ed essere con un dinosauro". Peterson ha rivelato che l'ispirazione per il film è venuta da una visita di quand'era giovane alla Fiera Mondiale di New York nel 1964 dove rimase impressionato da alcuni animatronics di dinosauri.
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BluRay - Il Viaggio di Arlo

Il Viaggio di Arlo - BluRay




Contiene:
Il Viaggio di Arlo (The Good Dinosaur) (min.93.50)


Contenuti Speciali:
- cortometraggio: Sanjay's Super Team (min.07.07)
- clip: Vere bugie sui dinosauri (min.01.56)
- clip: Riciclosauro (min.06.19)
- documentario: Il viaggio degli autori (min.07.54)
- documentario: Tutte le parti del dinosauro (min.06.08)
- documentario: Seguendo il sentiero dei T-Rex (min.06.58)
- scene eliminate (min.10.41)
- spot animati: Morsetti di dinosauro (min.04.15)
- spot animato: Nascondino (min.00.59)
- trailer americano (min.02.25)
- trailer russo (min.02.30)
- trailer tedesco (min.02.03)



domenica 25 dicembre 2016

La Bella e la Bestia - Il Mondo Incantato di Belle (Beauty and the Beast - Belle's Magical World)




Anno 1998
lungometraggio a episodi - direct to video

fonte: Wikipedia
Il mondo incantato di Belle (Belle's Magical World) è un film d'animazione direct-to-video del 1998, prodotto dalla Walt Disney Company, e il terzo episodio della trilogia de La Bella e la Bestia. È il midquel del film originale. Il film uscì originariamente il 17 febbraio 1998, e contiene due canzoni interpretate da Belle, Parliamo con il cuore e Un po' d'amore. La storia si svolge all'interno del film originale (dopo Natale, ma prima della lotta contro Gaston).
Alla sua prima uscita, nel 1998, il titolo del film era Il mondo incantato di Belle e consisteva in tre segmenti collegati, intitolati La parola magica, Un'indimenticabile serata e L'ala spezzata. Per l'Edizione Speciale del 2003, uscita il 25 febbraio, il titolo è stato cambiato in La Bella e la Bestia - Il mondo incantato di Belle, ed è stato incluso un altro segmento intitolato Una festa per Mrs. Bric, allungando il film di 22 minuti.

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DVD - La Bella e la Bestia - Il Mondo Incantato di Belle

La Bella e la Bestia - Il Mondo Incantato di Belle - DVD



Contiene:
La Bella e la Bestia - Il Mondo Incantato di Belle (Beauty and the Beast - Belle's Magical World) (min.88.05)


Contenuti Speciali:
- selezione canzoni versione canta tu (min.03.35)
- puntata dello show televisivo: Sing me a story with Belle (min.22.59)

Cenerentola - Il Gioco del Destino (Cinderella 3 - A Twist in Time)



Anno 2007
lungometraggio direct to video

fonte: la tana del sollazzo
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La buona volontà dei realizzatori qui si spreca, e si nota come ogni singola scena venga nobilitata da questo o quell'accorgimento, che si situi nei dialoghi, nella sceneggiatura, nell'animazione. (...)
Divertimento ce n'è, trama pure (il che è quasi una novità), e le situazioni inedite, passato lo sconcerto iniziale di vedere interagire tra loro in modo "moderno" personaggi che nel classico originale magari neanche si parlavano (Il Re e il Principe, ad esempio, protagonisti insieme di sequenze molto valide), si fanno apprezzare non poco. L'azione comunque si svolge prevalentemente a palazzo, tra intrighi nei corridoi e sotterfugi, e pur non mancando un paio di excursus fuori dalle mura (memorabile la folle corsa della zucca orrorifica pilotata da un Lucifero umanoide), non si va a perdere quel senso di piacevole claustrofobia che aveva il primo Cenerentola. L'approfondimento psicologico di alcuni personaggi è inevitabile, il principe guadagna una sua caratterizzazione, il re è protagonista di una sequenza molto bella perfettamente in linea col suo carattere "passionale", Anastasia ci appare decisamente più bonaria che nel classico. Forse a tratti pure troppo bonaria, visto e considerato che le hanno pure dato una voce cantata intonata (!), ma per gli sviluppi della storia era inevitabile, e tutto sommato questa nuova Anastasia non è affatto male, e più che rabbia fa una pena enorme.
Passando al comparto grafico, non si segnala nulla di particolarmente sconvolgente, nel bene e nel male. Le animazioni sono di buona fattura, e se nei vari trailer può apparire orrido il Principe, va ricordato che la sua staticità deriva dal Classico originale, dove non diceva/faceva nient'altro a parte il venir idealizzato da Cenerentola e sorellastre. Certo, a volte può stonare il vederlo fare cose che non ci si aspetterebbe rimanendo impassibile nel volto e nella postura. Ma adattarlo al nuovo contesto avrebbe significato snaturarne il modello, e forse in un film come questo sarebbe stato un tantinello troppo. Il resto delle animazioni sono molto buone, i topini e Lucifero non sono gommosi come ci si aspetterebbe in questo genere di film, ma assai curati, e se anche ci si accorge a volte che alcuni movimenti non sono naturali e realistici come nel classico, va ricordato che la perfetta mimesi è stata raggiunta solo due volte (Lilo & Stitch 2 e Il Re Leone 3). Sfondi e colorazione invece oscillano un bel po', senza mai scadere troppo ma togliendo una certa continuità stilistica, e viene da pensare se le tinte piatte che escono fuori talvolta non siano da imputarsi all'improvviso taglio di fondi che ha seguito l'annuncio della chiusura del reparto. E per finire passiamo alla musica, che non è certo eccezionale ma si fa ascoltare benissimo, lontana dalle disarmonie di certi sequel del passato e dalla leziosaggine di molti sequel del presente. Perfectly Perfect è una valida overtoure che zooma sulle varie situazioni lasciate al termine del classico, e fa molto musical. Sarebbe stato meglio se l'avessero tradotta senza sbalzi tonali troppo forti, ma purtroppo l'adattamento penoso è una prerogativa dei direct-to-video e spesso e volentieri infantilisce tutto togliendo ulteriormente spessore a questa categoria già abbastanza bistrattata. More Than A Dream e Anastasia's Theme sono le canzoni cantate rispettivamente da una Cenerentola delusa e da un'Anastasia illusa, melodiche ma abbastanza ordinarie, mentre invece At the Ball, la nuova canzone dei topini è un vero e proprio gioiellino. Serve a portare avanti la trama, a dare un giusto tributo a Gas & Jack, sottolineandone carineria & complicità. Orecchiabile e - miracolo! - tradotta ottimamente è forse il numero musicale migliore del film. Per finire i titoli di coda offrono il brano I Still Believe, mentre sullo schermo passano alcuni quadri che in stile Lilo & Stitch rendono l'idea di quanto è successo in seguito alla fine della storia. (...)


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DVD - Cenerentola III

Cenerentola III - DVD




Contiene:
Cenerentola - Il Gioco del Destino (Cinderella 3 - A Twist in Time) (min.70.56)


Contenuti Speciali:
- video musicale: I still believe di Hayden Panettiere (min.03.39)
- gioco: Bibbidi bobbidi bu
- gioco: la sala da ballo di Cenerentola (dvd-rom) 

domenica 13 novembre 2016

Aladdin e il Re dei Ladri (Aladdin and the King of Thieves)



Anno: 1996
lungometraggio direct to video


fonte: la tana del sollazzo
Il secondo sequel direct-to-video della filmografia Disney esce in America nell'agosto 1996, per approdare da noi solo sette mesi dopo recando sulla copertina la scritta Video Premiere che da quel momento in poi fino a Pocahontas 2 avrebbe marchiato i direct to video. Non è dato sapere perchè la disney avrebbe in seguito rinnegato quella denominazione, forse per paura di star dando un'idea meno omogena della produzione o forse per liberare i propri futuri sequel di un etichetta che dopo parecchi prodotti scadenti era diventata scomoda.
Il re dei ladri chiude idealmente il ciclo di Aladdin collocandosi persino dopo la relativa serie televisiva e zoomando su alcuni particolari lasciati in sospeso nei primi due film: innanzitutto viene mostrato il matrimonio del protagonista, su cui spesso le fiabe tendono a glissare, e invece qui evento principale da cui la storia prende le mosse. In secondo luogo avviene un crossover con un elemento di un'altra fiaba anch'essa appartenente alla tradizione araba delle mille e una notte. Aladdin infatti incontra i quaranta ladroni e scopre, "imprigionato" nel loro mondo, nientemeno che suo padre. La storia, forse ancor più che ne Il Ritorno di Jafar, risulta assai intrigante e ben strutturata e Cassim, il padre di Aladdin, grazie a una caratterizzazione tutt'altro che banale, rimane impresso nella memoria come uno dei personaggi più simpatici e memorabili dell'intera trilogia.
Il film, diretto ancora una volta da Tad Stones, dimostra già nelle prime scene una qualità assai superiore a quella del suo sfortunato predecessore. A dispetto di alcuni fondali assai rozzi e assolutamente televisivi, l'animazione e soprattutto il disegno dei personaggi sono assai ben fatti, e la cosa si nota nelle scene in cui appaiono Aladdin o il Genio. Quest'ultimo, dopo la deludente performance de Il Ritorno di Jafar, torna ad essere quello di sempre. Doppiato in Italia sempre da Gigi Proietti, vede però in America il ritorno alla voce dello scoppiettante Robin Williams. Gli animatori tornano a scatenarsi (pure troppo) e realizzano quindi un genio iperattivo, dalle mille trasformazioni e citazione cinefile. Neanche a farlo apposta pure il colore azzurro del Genio torna ad essere quello di sempre. Come nel classico originale, al Genio vengono affidati ben due numeri musicali Father and Son e Party in Agrabah, la bellissima scena iniziale in cui vengono descritti i i preparativi per il matrimonio. La colonna sonora si mantiene infatti su livelli più che dignitosi anche grazie alle due canzoni dei cattivi, la divertente Welcome to the Forty Thieves e la cinica Are You In or Out, che descrivono alla perfezione il mondo dei quaranta ladroni. Unica nota stonata è la poco significativa Out of Thin Air, cantata da un Aladin desideroso di incontrare suo padre. (...)
Aladdin e il Re dei Ladri chiude il primo ciclo complesso dell'animazione Disney: il reprise finale di Arabian Nights, che ripresenta il mercante narratore visto all'inizio di Aladdin, sembrerebbe non lasciare altri sbocchi, e la gag al termine dei titoli di coda con un Genio disperato non fa che confermare la volontà degli autori di mettere la parola fine a un filone sfruttato fin troppo. (...)


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DVD - Aladdin e il Re dei Ladri


Aladdin e il Re dei Ladri - DVD







Contiene:
Aladdin e il Re dei Ladri (Aladdin and the King of Thieves) (min.78.14)

Contenuti Speciali:
- gioco: I più ricercati di Agrabah
- gioco: La sfida dei quaranta ladroni
- selezione di canzoni

Il Gobbo di Notre Dame II (The Hunchback of Notre Dame II)




Anno 2002
Lungometraggio direct to video

fonte: la tana del sollazzo
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Poco dopo aver prodotto gioiellini come Lilli e il Vagabondo 2 o Estremamente Pippo, ecco il grande passo falso della Disney Television, con un film che sembra esser stato prodotto non dalla sezione lungometraggi (i futuri Toon Studios) ma dagli stessi autori delle serie televisive. (...)
I personaggi hanno un aspetto molto televisivo, e ne fanno le spese specialmente i personaggi femminili tipo Esmeralda e Madellaine, che appaiono a dir poco brutte. Ma non è nel disegno vero e proprio che il film è scadente, bensì in tutto il resto. Questi poveri personaggi che in sé potrebbero anche essere decenti, vengono a dir poco deturpati dal chinaggio pesante. Vedere Clopin coi contorni in stile Superchicche non è certo piacevole, come non lo è vederlo muoversi in maniera troppo veloce, per colpa di intercalatori pigri o inesistenti. Ma la cosa peggiore di tutte restano i fondali e la colorazione. Mai si era vista una colorazione così brutta, e qui si può affermare senza dubbio alcuno di esser di fronte a una colorazione ben più scadente di quella delle peggiori serie televisive. Un abuso di rosa e violacei detestabili aggredisce l'occhio sin dalle prime scene di film, in stile acido solforico sugli occhi. Ma per capire cosa intendo bisogna descrivere passo passo l'overtoure. Si inizia con una carrellata su Parigi dal punto di vista di due piccioni, con una qualità degli sfondi assolutamente televisiva ma comunque entro il livello di guardia, per poi passare all'interno di Notre Dame dove da una finestra filtra una luce rosa shoking, che stona incredibilmente con le superfici scure della cattedrale. Sui fotogrammi c'è della polvere. E poi arriva il Walt Disney Pictures presents seguito dal titolo, tutto rigorosamente in rosa violento. E poi c'è la campana, la Fidèle che larga parte avrà nella trama del film. Mentre appare il titolo la telecamera ci fa entrare dentro questa campana apparentemente normale ma cosparsa di pietre preziose al suo interno. E qui il disgusto si rivela in tutto sé stesso: al di là della colorazione che sembra fatta a pennarello da un bambino di otto anni, i riflessi di luce presentano un fastidioso bordo nero e le gemme preziose tremano tutte, spostandosi di momento in momento, come se fossero state disegnate a casaccio fotogramma per fotogramma. I personaggi nel film non saranno disegnati poi troppo pessimamente, ma solo male, eppure subito dopo la campana la prima cosa che si vede è Quasimodo volare da una finestra all'altra in stile Uomo Ragno attaccando festoni per la giornata dell'amore. E triste a dirsi ma il suo aspetto raggiunge un livello di schifo che non avrà eguali per tutto il resto dei 63 minuti di durata, contribuendo a fornire al film film un disgustoso biglietto da visita.
La storia non è malaccio. O meglio, può essere riassunta con un "Il Gobbo trova la morosa". Idea che se per alcuni costituisce un completamento del primo film, che da questo punto di vista non aveva lieto fine, per altri è stato un vero e proprio tradimento del Classico del '96. Tutto gira intorno a questo, e la storia da epica che era stata nel primo film, diventa qui una commediola poliziesca medioevale. Madelleine, la ragazza di Quasimodo, è infatti al soldo di Sarouch, il capo del circo, che brama di impossessarsi della campana ingioiellata. Il cammino di redenzione di Madellaine costituisce un po' il corpo del film giungendo a compimento con la sua ribellione poco prima della battaglia finale. Storia minimalista, certo, ma che obiettivamente non si può stroncare, dal momento che rimane, al di là di tutto, ben sceneggiata.
E neanche contro il comparto sonoro ci si può scagliare più di tanto, dal momento che il film contiene un discreto numero di canzoni...discrete. Si parte con la bella Le Jour D'Amour cantata da Clopin che ci mostra una sequenza popolaresca per certi versi simile alla festa dei folli. E c'è poi il corrispettivo di Out There, l'ottima An Ordinary Miracle, in cui Quasimodo,ancora con la voce di Massimo Ranieri, esterna il suo disagio interiore e i suoi desideri. Però c'è anche la pessima I'd Stick With You, duetto demenziale tra Quasimodo e Zephyr che col suo ragù appiccicoso e blu si becca il titolo di canzone peggio tradotta della storia del cinema. Fa La La La Fallen in Love è la canzone cantata dai Gargoyles per celebrare Quasimodo e la sua fidanzata. Inspiegabilmente tagliata dal film è invece la canzone di Madelleine I'm Gonna Love You, che trova spazio nei titoli di coda, anche loro colorati orridamente di quel rosa-violaceo epilettico.  (...)

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DVD - Il Gobbo di Notre Dame II

Il Gobbo di Notre Dame II - DVD







Contiene:
Il Gobbo di Notre Dame II (The Hunchback of Notre Dame II) (min.63.11)

Contenuti Speciali:
- gioco: Festiva of fun
- music featurette: Jennifer Love Hewitt (min.04.47)
- clip: Una viat da Gargoyle (min.02.37)

domenica 16 ottobre 2016

Pocahontas II - Viaggio nel Nuovo Mondo (Pocahontas II - Journey to a New World)



Anno 1998
lungometraggio direct to video

fonte: la tana del sollazzo
Come il classico del 1995, anche questo film prende le mosse da fatti reali, romanzandoli quanto basta per costrurci sopra una sceneggiatura. Il che significa che, anche volendo, Pocahontas 2 - Viaggio nel Nuovo Mondo, non avrebbe mai potuto avere una trama pretestuosa e insignificante, come la maggior parte dei sequel prodotti dai Toon Studios. Pocahontas 2 prosegue infatti la storia della vita della principessa indiana raccontando direttamente gli eventi avvenuti pochi anni dopo la partenza di John Smith dalla Virginia. Per fronteggiare un crisi diplomatica con Re Giacomo, provocata dal sobillatore Ratcliffe, la principessa si vede costretta a raggiungere Londra. Ed è il cambio di setting la cosa che più di ogni altra distingue Pocahontas 2, dagli altri sequel: qui non si cerca di ricreare le stesse atmosfere del primo, né è presente una corsa al deja-vu e al parallelismo per mezzo di canzoni, come era stato per Il Re leone 2. Viaggio nel Nuovo Mondo è un film diverso, "civile", che punta tutto su questa sua atipicità.
Non ci si discosta dal reale neanche per quanto riguarda la vita sentimentale di Pocahontas, che passa dall'unione con John Smith a quella con il diplomatico John Rolfe. Per la prima volta in un film Disney una storia d'amore viene chiusa e sostituita con un'altra, particolare che se da un lato si può apprezzare come coraggioso, dall'altro ha alimentato diverse polemiche da parte dei sostenitori della teoria che un brutto sequel può rovinare il film originale. (...)
Ma d'altra parte si tratta di fatti storici, che vengono "addolciti" nel film dal fatto che Pocahontas inizi a frequentare John Rolfe proprio nel periodo in cui crede che John Smith sia morto in un'imboscata tesagli dal perfido Ratcliffe.
Quando poi però Smith ricompare si ha il confronto-rivalità tra i due John, e strano a dirsi John Smith ci fa la figura dello sbruffone beota, a tutto vantaggio del più semplice e genuino Rolfe. Un film adulto quindi per certi versi, e sicuramente più concreto dei sequel successivi, che tra una melensaggine e l'altra sarebbero spesso finiti per cadere nel melenso.
(...)
Graficamente parlando, Pocahontas 2 è uno spaventoso tonfo che fa perdere i moltissimi punti qualità guadagnati con Il re Leone 2. Sarà a causa della produzione contemporanea dei due film, l'uno affidato alle capaci mani della sezione australiana, l'altro commissionato alla sezione della Disney Television che si occupa delle serie tv, o alla differenza di budget stanziati, fattostà che tra i due c'è un abisso qualitativo. Se già lo stile adottato per il classico era piuttosto realistico, qui si scivola nell'inespressività più totale. Non sono presenti grossi scivoloni stilistici, nè le solite gommosità, perchè in fin dei conti lo stile è abbastanza uniforme, ma è anche terribilmente spartano. Di certo non siamo ai livelli de Il Ritorno di Jafar, anzi siamo poco sotto a Un Magico Natale, ma gli sfondi e la colorazione assolutamente televisiva e tendente al piatto quando non direttamente al grigiastro, contribuiscono ad affossare il tutto, azzerando ogni traccia di appeal visivo.
Pure la colonna sonora è abbastanza mediocre: si inizia con la gradevole Where Do I Go From Here?, il canto di dolore per la morte di Jhon Smith che Pocahontas canta quando è ancora in Virginia, per poi procedere con What A Day In London, canto corale dei londinesi che danno il benvenuto a Pocahontas, sequenza visivamente scarsa, ma ricca di gag (e anacronismi) che ricordano non poco le atmosfere de Il Gobbo di Notre Dame. C'è poi la banale Wait 'Til He Sees You, cantata da Mrs. Jenkins, la miope governante di John Rolfe, che descrive il progressivo incivilimento di Pocahontas, in una serie di squallide gag in stile "impariamo il galateo", e la fiappa Things Are Not What They Appear, canzone di Ratcliffe, intenzionato a mandare a monte le trattative diplomatiche di Pocahontas a corte. Between Two Words, che si sente nei titoli di coda è il primissimo esempio di canzone non utilizzata direttamente in un sequel direct-to-video.
Lo scarso successo del classico originale e Il fatto che Pochaontas sarebbe morta poco tempo dopo i fatti narrati in questo film convinse la Disney a non utilizzare più il mondo di Pocahontas come setting per serie televisive, e lungometraggi vari. Pocahontas 2 non sarebbe però stato l'ultimo di questi passi indietro nel lungo cammino che avrebbe portato i Toon Studios a produrre Bambi 2, molti altri prodotti scadenti infatti avrebbero ogni tanto fatto capolino qua e là.


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DVD - Pocahontas 2 - Un Monde Noveau

Pocahontas 2 - Un Monde Noveau - DVD



Contiene:
Pocahontas II - Viaggio nel Nuovo Mondo (Pocahontas II - Journey to a New World) (min.70.12)


Contenuti Speciali:
assenti

domenica 21 agosto 2016

Frozen Fever (Frozen Fever)



Anno 2015

fonte: Disney Compendium
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Per il cortometraggio venne richiamato in servizio l'intero team produttivo di Frozen, dai registi ai compositori, passando per ogni singolo animatore al lavoro sul classico originale. In un primo momento si pensò di rendere protagonista Olaf, la cui natura di spalla comica ben si adattava alle dinamiche slapstick di uno short, come aveva dimostrato il teaser trailer con cui Frozen era stato presentato al mondo nell'estate del 2013. Ben presto ci si accorse che sarebbe stato un errore: il cuore del film erano Anna ed Elsa, ed erano loro che il pubblico avrebbe amato rivedere. Si preferì dunque realizzare un corto corale e focalizzato ancora una volta sul rapporto tra le due sorelle, anziché ripercorrere i fasti del pur bello Tangled Ever After.
È il compleanno di Anna e, per compensazione, Elsa desidera regalarle la giornata perfetta che in passato non ha mai avuto, ricoprendola di regali e attenzioni. Paradossalmente però Elsa prende un raffreddore, che nel suo caso si traduce nella creazione incontrollata di un esercito di “fratellini” di Olaf, che prendono vita ad ogni starnuto. Sebbene un presupposto così spiccatamente comedy possa apparire bizzarro e fin troppo frivolo per un prodotto con la pretesa di “continuare” Frozen, non bisogna dimenticare che non si tratta di un sequel bensì di uno short, formato in cui storicamente sono lo humor e il minimalismo a predominare. Di certo non è una distinzione così immediata, giacché Frozen Fever non presenta elementi tipici dei corti derivativi: l'intero cast principale infatti è ben presente, e di conseguenza il corto riceve una promozione di prim'ordine, con tanto di merchandising a tema, venduto nei Disney Store.

A ricordarci la sua natura di “scherzo” è però la particolare colonna sonora, che nella miglior tradizione disneyana permea l'intera struttura dell'opera. Se si escludono le due brevissime sequenze dialogate in apertura e chiusura, l'intero Frozen Fever altro non è che un lungo videoclip musicale, che ci presenta una canzone nuova di zecca, firmata ancora una volta dai coniugi Lopez.
  • Making Today a Perfect Day - I due compositori riprendono in mano le prime note di Life's Too Short, canzone tagliata da Frozen, e si dirigono da tutt'altra parte. Il risultato è Making Today a Perfect Day, un lungo e trascinante brano che accompagna l'intera durata del “giorno perfetto” organizzato da Elsa per la sorellina. Si può dire che quanto avviene sullo schermo è infatti una deliziosa rappresentazione in piccolo delle tematiche del film originale: nel tentativo di fare del bene alla sorella, Elsa finisce per sacrificare sé stessa e la propria salute, senza rendersi conto che ciò che Anna desidera di più è prendersi cura di lei. Ma c'è di più. Lo stratagemma del filo di lana, che Anna si ritrova a seguire per tutta Arendelle, imbattendosi nei vari regali che Elsa le farà trovare sulla strada, è una fonte infinita di gag visive e di riferimenti a Frozen. Siamo di fronte ad un revival in piena regola: che si tratti di Oaken, Hans e Marshmallow, oppure di porte aperte, biciclette e argute citazioni (sandwiches!), praticamente ogni personaggio, scenario o leit-motiv del primo film viene qui sapientemente ricollocato. In questo virtuoso gioco a incastro in cui musica, parole e immagini compongono un unico cocktail estetico, non passa certo in secondo piano l'animazione. Da tempo ormai la CGI dei WDAS ha trovato una strada per animare la figura umana, permettendosi quegli stessi virtuosismi che caratterizzavano l'animazione tradizionale. In Frozen Fever questo si sente. Il fatto che l'intero team di animatori del lungometraggio sia ora all'opera su un corto di sette minuti aumenta la densità artistica del tutto: dalla tenera scena del risveglio di Anna fino alla dolce conclusione, le due ragazze volteggiano sulla scena con bellissime coreografie, dimostrando costantemente il livello di cura con cui questi artisti ne hanno cesellato le movenze. (...)

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DVD - Frozen Le Avventure di Olaf 
BluRay - Walt Disney Short Films Collection
 

Rapunzel - Le Incredibili Nozze (Tangled Ever After)



Anno 2012

fonte: Disney Compendium
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Tangled Ever After è un gioiello. Il matrimonio di Rapunzel e Flynn è solo il pretesto che scatena tutt'altro. I fan Disney più tradizionalisti avrebbero di certo preferito che ci si focalizzasse sulla cerimonia, ma la cosa sarebbe stata una stupidaggine, che avrebbe finito per rendere forzato, ridondante e narrativamente molto povero l'intero cortometraggio. Fortunatamente la scena la rubano immediatamente Maximus e Pascal, le spalle animalesche, che perdono le fedi nuziali e innescano quella che è probabilmente la miglior sequenza d'azione slapstick mai partorita dai Walt Disney Animation Studios. Perché in effetti non è la cornice con la voce narrante di Flynn o l'entrata in scena della Rapunzel brunetta, a rendere tanto riuscito questo corto, bensì la regia, più dinamica che mai. Di azione slapstick il cinema d'animazione CGI ne ha avuta tanta in questi anni, pure troppa, ma qui la cosa non è affidata a personaggi sguaiati, bensì a due animali totalmente muti, che riportano in vita la pantomima tanto cara a Norman Ferguson e a Walt Disney. Howard e Greno compiono un'operazione molto più sottile di quel che sembra: prendono Pluto, lo ripuliscono dei tempi morti che all'epoca ne ammazzavano la comicità, e caricano all'inverosimile l'assurdità delle situazioni, restituendoci il perfetto corrispettivo moderno della comicità che da sempre ha caratterizzato la produzione cortometraggistica disneyana. E il risultato è assolutamente esaltante, dal momento che, disastro dopo disastro, si ha un crescendo, un sempre più improbabile climax distruttivo di proporzioni epiche che rende a dir poco esilarante il finale, cosa che ai tempi di Pluto non succedeva.
Insomma, a dispetto di quello che a prima vista si potrebbe pensare, Tangled Ever After è un autentico corto per intenditori, che porta una delle più trascurate tradizioni Disney nel nuovo millennio, in una forma assolutamente vincente e universale.

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BluRay - Walt Disney Short Films Collection
 

Tick Tock Tale



Anno 2010

fonte: Disney Compendium
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Inizialmente avrebbe dovuto accompagnare l'uscita nelle sale de La Principessa e il Ranocchio (2009), poi si pensò di abbinarlo a Rapunzel (2010). Il suo destino fu però ancora diverso: venne infatti proiettato durante alcuni festival di animazione, per venire poi brutalmente archiviato, lasciando così il 50° Classico Disney privo del suo antipasto designato. I motivi non sono chiari, ma probabilmente vanno ricondotti alla scarsa dimestichezza dello studio con una prassi che fino a quel momento era in uso solo alla Pixar.
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Tick Tock Tale racconta una storia molto semplice: siamo a Londra e nella bottega di un orologiaio vediamo la merce prendere vita sugli scaffali, dimostrando di avere una spiccata personalità. A distinguersi è una piccola sveglia, presa in giro dai suoi simili a causa del suo aspetto fuori dall'ordinario: dalla sua “testa” spunta infatti un pupazzetto in abiti tirolesi pronto a suonare i campanelli producendo un ridicolo jingle. Sebbene tale protagonista venga discriminato dagli altri altezzosi orologi, ben presto riuscirà a dimostrare il suo valore, impedendo un furto nel negozio proprio grazie al suo “handicap”. Si tratta quindi della classica storia di riscatto, intrisa di quella filosofia ottimista tipicamente disneyana, che invita a trasformare i propri punti deboli in punti di forza. La narrazione è minimalista ma assai raffinata e le tematiche ricordano per certi versi i primi corti pixariani, in cui erano protagonisti proprio gli oggetti di uso comune, antropomorfizzati all'occorrenza.
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BluRay - Walt Disney Short Films Collection

 

Lorenzo (Lorenzo)



Anno 2004

fonte: Disney Compendium
L'idea alla base di Lorenzo affonda le sue origini negli anni 40, quando l'animatore veterano Joe Grant, dopo aver visto il proprio gatto lottare contro la sua coda, decide di proporre questo spunto al suo team. In quel periodo lo studio era al lavoro anche su Destino, il famoso progetto che avrebbe dovuto unire i talenti di Walt Disney e Salvador Dalì. Entrambi i cortometraggi vennero però accantonati, per esser ripresi solo sessant'anni dopo, per volere del grande Roy Disney. Il nipote di Walt aveva appena portato a termine Fantasia 2000 e stava già progettando un terzo film che non si limitasse solo alla musica classica, ma lambisse anche altri generi. Di questo nuovo set di brani avrebbero dovuto far parte, oltre a Destino, anche One by One e The Little Matchgirl, tuttavia il progetto venne abortito a causa delle nuove strategie dirigenziali. I quattro segmenti citati vennero tuttavia completati e furono così distribuiti come cortometraggi indipendenti, ognuno con modalità diverse.
A curarsi di Lorenzo fu Mike Gabriel, che si sobbarcò quasi interamente il compito di riesumare il progetto occupandosi della storia, della regia e anche del particolarissimo look che il corto avrebbe dovuto sfoggiare. La trama è chiaramente elementare, eppure deliziosamente cinica, tanto da ricordare a tratti le sagaci animazioni del warneriano Chuck Jones. Lorenzo è un grasso gattone viziato che se la ride dalla vetrina di un locale, mentre i felini affamati del circondario lo guardano disperati. A punire la sua vanità penserà un misterioso gatto nero, che attraverso un maleficio trasformerà la sua coda vaporosa in un essere vivente e dotato di una volontà propria. Da quel momento in poi il corto si tinge di surreale e ci mostra il povero Lorenzo sballottato qua e là dalla sua stessa coda, costretto suo malgrado a danzare di continuo. A ritmo di musica, vedremo la sua frustrazione crescere a livelli incontrollati, fino alla fatale e sofferta decisione di assassinare la sua persecutrice. (...)

La diatriba tra il gatto egoista e la sua coda ribelle avviene sulle note di un tango argentino selezionato da Mike Gabriel, Bordoneo y 900, scritto da Osvaldo Ruggiero e riarrangiato per l'occasione da Juan José Mosalini e la sua Big Tango Orchestra. L'idea di inserire un tango, sebbene eseguito da un'orchestra, è in linea con il progetto originario di Fantasia 2006, ovvero quello di espandere gli orizzonti, non limitandosi solo alla musica classica. È un vero peccato che un simile capolavoro abbia avuto un percorso distributivo tanto accidentato: Lorenzo venne infatti completato nel 2004 e proiettato al Florida Film Festival di quell'anno, salvo poi uscire brevemente nelle sale abbinato alla commedia Quando Meno Te Lo Aspetti (Raising Helen). Da quel momento in poi il corto sparì dai radar della Company e nessuno ebbe più la fortuna di vederlo, se si esclude un breve trailer riassuntivo che per lungo tempo è circolato sul web. Fortunatamente nel 2015 Lorenzo venne finalmente editato all'interno del Blu-ray antologico dedicato ai corti WDAS dell'epoca moderna e dunque nuovamente “sdoganato”, permettendo a una nuova generazione di appassionati di gustarsi la macabra vicenda del gattone edonista.

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BluRay - Walt Disney Short Films Collection


John Henry




Anno 2000

fonte: Disney Compendium
(...) John Henry è un mini-musical di pochi minuti, che racconta la storia di un ex-schiavo nero, così bravo nell'utilizzo del martello da riuscire a superare in velocità una macchina nella costruzione di una ferrovia. Come buona parte delle precedenti leggende americane, anche questa ha un finale agrodolce, che vede il possente eroe morire stremato, dopo aver conquistato, grazie alla sua impresa, le terre su cui andranno ad abitare i suoi compagni. Questo racconto di riscatto sociale dice moltissimo della storia americana di quegli anni, e viene narrato con una tale passione e un così grande trasporto da parte di Mark Henn (qui alla sua prima prova da regista) che pare di assistere alla versione ridotta di un lungometraggio Disney anni 90. I personaggi sembrano infatti uscire da un classico d'animazione di quegli anni, e fra questi si distingue Polly, la bellissima moglie di John Henry, che non ha assolutamente niente da invidiare alle altre eroine uscite dalla matita di Henn, costituendo una sorta di antecedente immediato di Tiana.
L'animazione di John Henry è stata ottimamente realizzata nell'unità di Florida degli studios, nell'intervallo di tempo tra la lavorazione di Mulan e Lilo & Stitch. Visivamente il corto presenta uno stile molto particolare, che mischia influssi differenti provenienti dall'animazione Disney anni 50 e 60. I paesaggi hanno le proporzioni sghembe tipiche di Mary Blair, e il look spigoloso di Eyvind Earle, mentre cromaticamente alcuni influssi arrivano persino dall'arte di Van Gogh. Le linee che descrivono i personaggi sono inoltre volutamente sporche, per restituire l'effetto puramente grafico tipico dell'epoca Xerox. Ci sono infine un paio di sequenze maggiormente stilizzate, raccontate tramite decorazioni su una trapunta: sono l'antefatto, e la fondamentale sequenza musicale in cui gli amici di John Henry intonano la sua theme song, celebrandone le imprese e continuando la tradizione americana delle esagerazioni su cui si basa il concetto di tall tales.
La colonna sonora vede Stephen James Taylor alle strumentali e Gary Hines e Billy Steele alle canzoni, cantate dal gruppo The Sounds of Blackness. La musica riveste infatti un ruolo molto importante in John Henry e consiste in un tripudio ininterrotto di cori gospel, che caratterizzano splendidamente questo piccolo ma organico musical, capace di passare dal triste al gioioso quasi senza soluzione di continuità. È indicativa di tutto questo la sequenza finale, che riesce ad essere festosa e a trasmettere positività persino dopo averci mostrato la morte del protagonista. Per quindici lunghi anni John Henry è stato tristemente dimenticato dal pubblico e dalla Disney stessa, almeno fino alla sua inclusione all'interno del Blu-ray antologico dei corti WDAS, uscito nel 2015. L'inserimento fu a dir poco doveroso, dato che il corto meritava quanto prima di esser riscoperto, per mostrare al mondo cosa volesse dire stipare un secolo di arte disneyana in un film di soli nove minuti.

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BluRay - Walt Disney Short Films Collection
 

Walt Disney Short Films Collection




Contiene i seguenti cortometraggi:
- John Henry (min.10.18) (presentazione di Mark Henn - min.00.45)
- Lorenzo (Lorenzo) (min.04.50) (presentazione di Mike Gabriel - min.00.46)
- La Piccola Fiammiferaia (The Little Matchgirl)  (min.06.40) (presentazione di Dave Bossert - min.00.43)
- Pippo e l'Home Theatre (How to Hook Up Your Home Theatre(min.06.20) (presentazione - min.00.51)
- Tick Tock Tale (min.06.03) (presentazione di Dean Wellins - min.00.45)
- Lanny & Wayne - Operazione Babbo Natale (Prep and Landing Stocking Stuffer: Operation Secret Santa)   (min.06.55) (presentazione - min.01.01)
- La Ballata di Nessie (The Ballad of Nessie)    (min.05.31) (presentazione - min.01.03)
- Rapunzel - Le Incredibili Nozze (Tangled Ever After) (min.06.29) (presentazione - min.00.46)
- Paperman (Paperman)    (min.06.34) (presentazione - min.00.49)
- Tutti in Scena! (Get a Horse!)    (min.06.01) (presentazione - min.00.58)
- Winston (Feast)  (min.06.13) (presentazione - min.00.45)
- Frozen Fever (Frozen Fever) (min.07.57) (presentazione - min.00.58)


Contenuti Speciali:
- documentario: @Disneyanimation, the short story about shorts hosted by T.J. Miller (min.07.18)

venerdì 19 agosto 2016

Vitamin-letame: Spettacolo Aereo (Vitaminamulch: Air Spectacular)



Anno 2014

fonte: Disney Wikia
At Propwash Junction, an air show called the Vitaminamulch Air Spectacular is being hosted by Leadbottom, who is selling Vitaminamulch to the people who attended, including Roper and his delivery truck Willy Knight. Dusty Crophopper is congratulated by Skipper and Dottie on his act in the show, which is planning to have two stuntmen, named Air Devil Jones and Vandemonium, take part.
Dusty and Chug are excited about this, but get informed by Leadbottom and Sparky that the two daredevils cannot come because they got fogged in. This leaves Leadbottom concerned, making him predict that the crowd, who are wanting to see Air Devil Jones and Vandemonium, would get unhappy if they hear the news, and the products would not get sold to the major fertilizer distributors, who have also attended. However, an idea is given to Leadbottom to have Dusty and Chug disguised as Air Devil Jones and Vandemonium after comparing them with the daredevils on a poster.
Leadbottom then continues announcing to the crowd, who now do not look excited when they see Dusty and Chug in disguise. Still not impressed as the act begins, the crowd starts to leave. Trying to make the show continue, Dusty makes the loop-de-loop that Air Devil Jones does in his acts, and gets ready to land onto a platform on top of Chug, like Jones does with Vandemonium. However, it does not go exactly as planned, when Dusty slips off the platform upon hearing Chug mention that he has fuel that is highly flammable. Chug is able to catch him with his crane arm, before stopping just in time at the end of the runway.
Thinking that what they are seeing is a rip-off, the crowd begins to boo and throw bags of Vitaminamulch at Leadbottom. However, mayhem starts when one of the bags is thrown onto the runway, causing Chug to skid into Sparky, who was holding some balloons that then float up in front of Dusty and get caught on him. Chug gets going again, unaware that Sparky is on him from behind. After getting his fork unstuck through a hole in Chug's fuel tank, Sparky tries to stop the fuel from leaking out, but it squirts into his face, causing him to fall off and press against the ground. A spark from the friction then lights the trail of fuel, shocking Sparky as he is pulled along by an attached bunting. Chug finally notices the problem when he is informed by Dusty, who was also having a problem with moving one of his ailerons, which had a balloon string stuck around it.
The balloon finally comes off when Chug's false fang teeth used by Vandemonium get caught on his tire, causing him to react to pain from the teeth hitting his bodywork. One of the lit fireworks then launches while having the Corny balloon over it, before it bursts in the sky, with one of the balloon's pieces blocking the hole to the engine on Dusty's nacelle, which stops his propeller and causes him to fall. Meanwhile, Chug is still being chased by the burning fuel trail, as a box of fireworks near a "Finale" sign then gets picked up by Sparky. The balloon piece finally comes off Dusty, getting himself to fly just before coming toward the ground.
Chug then gets moved along with Dusty when a bunting gets pulled by Dusty's landing gear, before the fuse of the fireworks gets lit by the flames. Heading toward Leadbottom on the stage, the three friends then go up the ramp and into a model of Vitaminamulch in the shape of Leadbottom. The model then gets lifted up into the sky, with Dusty, Chug and Sparky already coming out of it before it then explodes. Everyone then gets covered by pieces of mulch, as Chug then says "Ta-da" quietly before the crowd cheers. Feeling glad with his life saved, Leadbottom thanks Dusty, Chug and Sparky, before mentioning about having them in another show later, which shocks the three entirely.

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BluRay - Planes 2 - Missione Antincendio


giovedì 18 agosto 2016

Planes 2: Missione Antincendio (Planes 2: Fire and Rescue)



Anno 2014

fonte: la tana del sollazzo


1. Il Nome Sopra il Titolo
Tra le svariate realtà che compongono il colosso multimediale che è la Disney Company non c'è alcun dubbio che i DisneyToon Studios siano quella più indecisa e contraddittoria. La storia di questo studio è infatti veramente turbolenta e ha visto numerosi rimescolamenti strutturali, repentini cambi di strategia e un saliscendi qualitativo continuo. Quelli che all'inizio erano semplici reparti della Disney Television adibiti alla realizzazione di seguiti per l'home video, vennero nel 2003 trasformati in una realtà indipendente. Con l'arrivo della nuova dirigenza questa realtà venne totalmente ripensata: gli studi satelliti dove si produceva l'animazione vennero smantellati e rimase solo il centro operativo a Burbank adibito alla creazione e alla preproduzione dei film, la cui animazione sarebbe stata prodotta in India, presso gli esterni Prana Animation Studios. I seguiti home video vennero inoltre archiviati, per puntare invece sui franchise derivativi, cicli di lungometraggi originali, ispirati però alle creazioni delle due realtà principali: WDAS e Pixar. Nacquero così il ciclo di Trilli e quello di Planes, che nel 2014 si sono trovati per la prima volta a coesistere, con l'uscita ravvicinata del quinto e del secondo lungometraggio delle rispettive serie. Mentre Trilli e la Nave Pirata è stato distribuito nelle sale solo in alcuni paesi, per Planes 2 si è scelto un trattamento affine al primo capitolo, che era stato venduto al pubblico come se si trattasse di un lungometraggio cinematografico standard.

Questo ha messo a nudo una volta di più la natura controversa dei DisneyToon Studios, realtà nata per realizzare film di seconda fascia, ma che nel corso degli anni si è ritrovata ad alzare la qualità, sconfinando nel territorio dei due studi principali. Come già si era visto nel decennio precedente, confondere troppo le acque non è mai un bene, perché nuoce all'identità dello studio, e di conseguenza alla fidelizzazione degli spettatori, sempre piuttosto confusi quando si tratta di far distinguo tra un prodotto Disney e l'altro. Planes nello specifico è forse il franchise più pericoloso da questo punto di vista, considerando che è un prodotto DisneyToon basato su una proprietà Pixar, e venduto alla stampa sotto un generico marchio Disney. Che questa confusione venga perpetuata proprio nel momento in cui Frozen aveva finalmente ridato riconoscibilità ai WDAS presso il grande pubblico è solo paradossale, tuttavia questa volta sono gli stessi DisneyToon Studios a cercare di metterci una pezza. Sia in Trilli e la Nave Pirata sia in Planes 2, infatti, dopo il tradizionale e generico logo Disney col castello, è presente per la prima volta lo specifico logo dello studio, che in questo tipo di produzioni era da sempre stato messo solamente al termine dei titoli di coda. Nel suo piccolo si tratta di uno step molto importante, pari a quello che nel 2007 avevano fatto i WDAS, dandosi finalmente un nuovo nome e un logo, che potesse aiutare la gente a fare la doverosa distinzione.

2. Lacrime e Risate
Rispetto al predecessore, che riproponeva pedissequamente elementi tratti dai primi due Cars, questo Planes 2 è sicuramente un film più coraggioso, e con qualcosa da dire. Il presupposto di partenza è infatti piuttosto intelligente: Dusty rimane menomato da un guasto alla sua trasmissione ed è costretto quindi a lasciare il mondo delle gare. Se già nel pixariano Monsters University si introduceva coraggiosamente la tematica del fallimento, contrapponendosi al modello del cinema d'animazione occidentale, incentrato sul raggiungimento dei sogni, qui si va oltre e dopo un canovaccio ordinario come quello del primo Planes si cambiano di colpo le carte in tavola, mostrandoci come nella vita non sempre va tutto come previsto, e un cambio di orizzonte può sempre capitare. Non è certamente poco, specialmente se si pensa all'abituale target dei DisneyToon Studios, e quindi al loro tradizionale andare sul sicuro. La fine del sogno di Dusty coincide col suo ingresso in un mondo completamente nuovo, quello della squadra antincendio del parco naturale di Piston Peak, dove entreremo in contatto con nuovi personaggi e soprattutto una nuova vita con finalità diverse e ben più alte rispetto a quella da divo condotta fino a quel momento. L'impressione che si ha è che il primo film fosse poco più di un'introduzione, un'insignificante formalità da sbrigare in attesa di passare a cose più interessanti, e soprattutto ad un tema nuovo e non ancora sfruttato.

Uno spunto tanto indovinato non basta però a fare di Planes 2 un film analogo alle produzioni WDAS e Pixar, purtroppo. A dispetto di un gran numero di scene d'azione particolarmente spettacolari e incisive, sotto il profilo narrativo si avvertono alcune inadeguatezze che riportano il film nella sua categoria d'appartenenza. Siamo certamente al di sopra di buona parte delle produzioni Disney home video del decennio precedente, e per certi versi anche oltre il livello qualitativo medio di molti prodotti cinematografici concorrenziali coevi, tuttavia il retrogusto ingenuo e per certi versi infantile tipico delle produzioni DisneyToon si sente comunque. Molte soluzioni narrative appaiono scontate e già viste, così come buona parte dei personaggi del cast non fa molto per uscire dal ruolo stereotipato che la sceneggiatura impone. Ma non è questo a pregiudicare la godibilità del film, quanto piuttosto la cattiva gestione del registro leggero. A fronte di un'ottima gestione registica dei momenti più drammatici e intensi (e ce ne sono di veramente apprezzabili), il film non riesce a comunicare nulla nei suoi momenti più distesi: l'umorismo è infantile e di grana grossa, i dialoghi hanno un ritmo troppo concitato, e la stessa presentazione dei comprimari è troppo rapida e poco efficace visto che sono veramente tanti e caratterizzati superficialmente. Uno spettatore adulto e abituato a ben altro tipo di storytelling farà fatica quindi ad entrare in sintonia con la narrazione, confuso dal continuo chiacchiericcio dei personaggi, con i quali non c'è stato modo di entrare veramente in sintonia, e finirà per staccare il cervello almeno fino alla successiva scena drammatica. E questo è un difetto di narrazione molto grosso che la serie eredita dal predecessore.

3. I Panorami di Piston Peak
Come si è visto, l'animazione di Planes 2 è stata affidata ai Prana Animation Studios, studi indiani esterni che negli ultimi anni si sono occupati di realizzare la CGI di ogni lungometraggio prodotto dai DisneyToon Studios. Questo passaggio di consegne è stato necessario perché la chiusura degli studi satelliti disneyani che si occupavano di ciò aveva reso necessario trovare un partner fisso per affrontare questa nuova fase della storia dei DisneyToon Studios. Come già si era visto in occasione del ciclo di Trilli, i Prana fanno un lavoro a dir poco eccellente per quanto riguarda i fondali. Che si tratti di un approccio più astratto, adatto alle Disney Fairies, oppure fotorealistico, come nel caso di Planes, il risultato è a dir poco strepitoso. I boschi di Piston Peak sono molto credibili, le riprese aeree assolutamente spettacolari e gran cura viene dedicata anche all'animazione degli effetti, al punto che non c'è alcuna differenza qualitativa tra questo risultato e quello di un normale film d'animazione destinato al grande schermo. Si continua a percepire una certa differenza invece nell'animazione dei personaggi: si tratta certamente di figure solide e squadrate, perfettamente adatte ad essere rese in CGI senza che si avvertano sbalzi stilistici, eppure se si guarda alle loro parti molli come le labbra, non si potrà non notare una leggera differenza qualitativa rispetto al corrispettivo pixariano.

Per quanto riguarda invece il comparto musicale, bisogna ricordare che Planes 2 non è un musical, esattamente come il primo film e la serie Cars, di cui è uno spin-off. Questo non significa che non contenga canzoni originali. Ne sono infatti state scritte tre: la triste Still i Fly scritta da Spencer Lee e i due brani country Runway Romance e All In, firmati da Brad Paisley, che accompagnano alcune sequenze del film. Le strumentali vedono invece il ritorno del bravissimo Mark Mancina, che aveva già in passato lavorato sia con i WDAS (Tarzan, Brother Bear) che con i DisneyToon Studios (Tarzan 2, Planes), e che firma qui una buona colonna sonora, che vede spiccare ovviamente il bel tema principale da lui composto per il primo film.

4. In Cerca di un Nuovo Ruolo
Planes 2 ha luci e ombre quindi, si tratta di un film con un suo perché e capace di sfoggiare una certa fierezza, ma che non riesce a nascondere i limiti del processo produttivo che si porta dietro. Questo suo stare a metà strada tra due categorie e tra due linguaggi è palese nel finale, in cui a Dusty viene ricostruita la trasmissione, rimettendolo quindi a nuovo, e invalidando quindi il coraggioso presupposto su cui si basa tutto il film. Successivamente lo vediamo essere accolto nel corpo dei pompieri, e la sua decisione di rimanerci viene solamente suggerita, senza che si prenda esplicitamente posizione riguardo al suo tornare presto o tardi a gareggiare. Ma queste contraddizioni sono più che naturali, quando si ha a che fare con una produzione come questa. Il lungometraggio non ha dato al box-office risultati esaltanti, ottenendo meno rispetto al suo stesso predecessore, e questo sicuramente non deve aver ben disposto la dirigenza nei confronti dei DisneyToon Studios. La verità è che questo è quello che succede a voler tenere il piede in due scarpe. John Lasseter ha preso un reparto della Company nato per realizzare film di second'ordine e ha cercato a tutti i costi di nobilitarlo e di portare i suoi prodotti sullo stesso piano delle produzioni WDAS e Pixar. Ma purtroppo questo accanimento terapeutico, oltre a creare ridondanze produttive e confusione assortita nella testa del grande pubblico, prima o poi rivela i suoi limiti.

In un momento di forte crisi e in cui il mercato si sta saturando sempre di più, tocca puntare su materiale davvero forte per riuscire ad emergere. Su Planes 2 sono stati fatti degli investimenti: che si tratti di merchandising, dei nomi coinvolti, del cd con la colonna sonora, o di una promozione di tutto rispetto, il film è stato letteralmente presentato come un prodotto di punta, senza tuttavia averne il DNA. Forse molto più semplicemente siamo giunti agli sgoccioli e i DisneyToon Studios hanno esaurito il loro ruolo. Nati nell'epoca Eisner per creare un sottocanale di mungitura a basso costo, hanno perso oggi la loro originale identità, e sono diventati antieconomici. In questa particolare fase della storia del cinema in cui la mungitura viene fatta direttamente in prima linea dai creatori stessi delle opere originali, non ha più molto senso tenere in piedi una realtà come questa. A tenere attivi i franchise pixariani pensa già la stessa Pixar attraverso corti, mediometraggi e seguiti ufficiali, mentre per produrre materiale commerciale e a basso target c'è l'odierna Disney Television, con le sue serie tv efficaci ed economicissime. Non è quindi escluso che una volta prodotto il terzo Planes e il sesto film di Trilli, tale realtà venga smantellata e la sua forza lavoro impiegata diversamente nei reparti che davvero hanno ancora una ragion d'essere.

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Planes 2 - Missione Antincendio - BluRay




Contiene:
Planes 2: Missione Antincendio (Planes 2: Fire and Rescue) (min.83.38)


Contenuti Speciali:
- cortometraggio: Vitamin-letame: Spettacolo Aereo (Vitaminamulch: Air Spectacular) (min.05.55)
- finto spot: benvenuti a Piston Peak! (min.02.49)
- finto spot: Chops (min.00.45)
- documentario: missione antincendio, pompieri dal cielo (min.04.47)
- scene eliminate (min.04.32)
- video musicale: Still I fly di Spencer Lee (min.01.31)
- clip animata: Dipper (min.01.45)
- clip animata: I saltatori (min.01.44)
- cortometraggio: O Sole Minnie (min.03.46)

sabato 23 luglio 2016

Trilli e la Creatura Leggendaria (Tinker Bell and Legend of NeverBeast)



Anno 2015
lungometraggio directo to video

fonte: Disney Compendium
Nella Radura Incantata tutte le fate temono una misteriosa creatura tranne Daina che riuscirà a farla diventare sua amica.


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DVD - Trilli la Collezione Completa - cofanetto 6 dvd Disney Fairies  

Trilli e la Nave Pirata (The Pirate Fairy)







Anno 2014
lungometraggio directo to video

fonte: la tana del sollazzo
Trilli e la Nave Pirata è il quinto lungometraggio appartenente al brand delle Disney Fairies. Questa serie aveva avuto inizio nel 2008, dopo la riorganizzazione dei DisneyToon Studios. (...)
Per i primi cinque anni i DisneyToon Studios lavorarono unicamente sulle Disney Fairies, producendo quattro lungometraggi e un mediometraggio che portassero avanti l'epopea della fatina di Peter Pan. Il ciclo fu soggetto a frequenti ripensamenti e cambi in corsa: film dopo film arrivavano dalla dirigenza direttive piuttosto contraddittorie. A volte bisognava puntare di più sul personaggio di Trilli, altre volte era invece necessario lasciarla da parte per dare spazio alle sue comprimarie. Anche il numero complessivo di lungometraggi cambiò più volte: prima furono quattro, poi cinque, poi un numero indefinito, infine si pensò addirittura di chiudere la serie prima del tempo. Nemmeno la destinazione di questi prodotti fu subito chiara: alcuni film uscirono infatti anche nelle sale cinematografiche, ma soltanto in alcuni paesi e in giorni specifici.  (...)
Il ciclo non venne tuttavia granché danneggiato da questi continui cambi di direzione, se si esclude il quarto film della serie, Trilli e il Segreto delle Ali, che era andato incontro ad alcune fastidiose contraddizioni nel tratteggiare una mitologia coerente con i predecessori. (...)
La trama di The Pirate Fairy ruota intorno alla figura di Zarina, un nuovo personaggio che ci viene presentato come una fatina anticonformista e desiderosa di spingersi oltre le regole imposte dalla società della Radura Incantata. Sebbene sia una fatina addetta alla polvere magica, ha una vera passione per la chimica e l'alchimia, abilità che impiega per fare esperimenti sulla polvere magica. (...)
Con questo quinto film il mondo di Trilli inizia ad essere esplorato sul serio, ricordando al pubblico che stiamo pur sempre assistendo ad una diramazione del classico Disney del 1953. Ecco quindi Zarina entrare in affari con una ciurma di pirati, arrivati grazie a lei all'Isola Che Non C'è e ormeggiati vicino alla nota Roccia del Teschio. Tra di loro troviamo una versione leggermente più giovane del celebre Capitan Uncino, qui chiamato James e doppiato dal Loki di Marvelliana memoria, Tom Hiddleston. E' chiaramente lui il vero mattatore, con il suo assecondare Zarina, desiderando in realtà approfittarsi di lei per trasformare la nave in un galeone volante, e compiere quindi i primi passi che lo trasformeranno nel personaggio che conosciamo. Questo "sapore di origini" fa sicuramente bene al film, e rende quindi interessante la seconda parte dell'avventura, nettamente più action, in cui le fatine dovranno recuperare e redimere Zarina, facendo tutto... a poteri scambiati.
A dire il vero, il pregresso di Uncino poteva essere raccontato meglio: la sua ciurma di pirati non è la stessa che ritroveremo in seguito, e Spugna appare unicamente in una scena dopo i credits, facendo intendere che il galeone visto fino a quel momento non era il Jolly Roger, e che dalle parti dell'Isola circolavano quindi ben due navi piratesche con equipaggi differenti. Alla luce di questo l'assunzione da parte di James del ruolo di Capitano che vediamo avvenire durante il film perde sicuramente di valore. Poco felice anche l'inserimento di una versione giovanissima del coccodrillo, che inizia già ad insidiare Hook (ingoiando una sveglia!), sebbene nel Classico originale venisse detto tutt'altro, e cioé che la persecuzione era iniziata dopo il taglio della mano da parte di Peter Pan. Si tratta tuttavia di particolari che non pregiudicano l'opera: The Pirate Fairy non è sicuramente un film originale, né l'umorismo dei DisneyToon Studios ha fatto grossi passi da gigante rispetto al passato, eppure nell'insieme funziona. La storia è simpatica, i personaggi ben delineati e i ritmi narrativi sono azzeccati. Per un direct to video DisneyToon Studios il risultato a eccellente. (...)
A differenza della serie di Planes, i film delle Disney Fairies mantengono un impostazione semi-musical, mettendo le loro canzoni al servizio di alcune sequenze musicali visivamente gradevoli. A comporre le strumentali troviamo qui ancora una volta Joel McNeely, che aveva lavorato anche ai precedenti film della serie. La partitura di questo quinto film si mantiene in linea con il delizioso e trasognato stile celtico che avevamo già visto in precedenza, dando così al film una certa unitarietà. Sono presenti anche tre canzoni che danno vita ad altrettanti numeri musicali:

Who I Am. Scritta da Natasha Bedingfield appositamente per il film, ne costituisce l'ouverture. Anche gli altri film della serie si aprivano con una sequenza musicale fuoricampo che mostrava le fatine intente alle loro attività, ma qui ci si concentra invece su Zarina. La canzone interpreta infatti i suoi pensieri e presenta il personaggio al pubblico. Musicalmente siamo un gradino sotto rispetto a quanto ascoltato nei primi film della serie, ma la sequenza è comunque molto gradevole, e avrà un reprise in chiusura.

The Frigate That Flies. Il gioiello del film è questa trascinante canzoncina piratesca scritta da Gaby Alter e Itamar Moses, che la ciurma di Hook intona mentre descrive al pubblico i suoi propositi di razzia. E' anche uno dei pochissimi esempi di sequenza puramente musical all'interno della serie. L'intera scena funziona molto bene, anche se è qui che purtroppo troviamo le peggiori pecche nell'animazione dei pirati. Pur con qualche goffaggine di troppo, il pezzo rimane comunque impresso e si sente come la resa pensata in fase di storyboard dovesse essere ben altra.

Weightless. Il secondo brano scritto da Natasha Bedingfield non è stato composto per il film, ma è preesistente. Accompagna la sequenza in cui la nave di Hook viene presa in consegna dal gruppo di Trilli e viene ricondotta a Pixie Hollow. Chiaramente non è stata doppiata, e il motivo della sua presenza è dovuto al fatto che in fase di bozza era stata inserita provvisoriamente, e poi mantenuta dopo aver riscosso un certo apprezzamento da parte del team produttivo.


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DVD - Trilli la Collezione Completa - cofanetto 6 dvd Disney Fairies 





Trilli e il Segreto delle Ali (Secret of the Wings)




Anno 2012
lungometraggio direct to video

fonte: la tana del sollazzo
(...)
Il presupposto su cui poggia il film è infatti che le fatine della sezione invernale debbano, per limiti fisici, rimanere separate dalle altre, e che sia proprio questa forzata divisione a muovere Trilli per trovare un'ingegnosa soluzione. La cosa è in aperta contraddizione con molte cose viste finora, come ad esempio la presenza di una fata invernale alla nascita di Trilli o il fatto che questo problema non sia mai emerso durante gli spostamenti dei primi film. Senza contare la sostituzione di un personaggio come la ministra dell'inverno con un nuovo personaggio, perlomeno chiamato Lord, la cui backstory si rivelerà molto importante e azzeccata ai fini della trama. Metterci delle toppe è molto molto difficile e dispiace un po' che per fare il bene del film singolo si sia andati a scapito del progetto complessivo, quando si poteva pianificare il tutto molto meglio.
Ma al di là di questo il film è, come sempre, assolutamente delizioso. (...)
La colonna sonora è come sempre piena di motivetti in stile celtico, ma contiene anche due canzoni, di impatto sicuramente minore rispetto a certe ascoltate in passato (...)
We'll Be There è la consueta opening in cui assistiamo alla solita carrellata naturalistica sulle fatine intente alle loro faccende, mentre The Great Divide è la consueta "canzone della crescita" in cui vediamo evolvere il rapporto tra Trilli e Pervinca tramite montaggio, e che avrà poi anche un reprise finale. Entrambe non memorabilissime, ma carine quel tanto che basta, e dalle sonorità non totalmente pop, così da non stonare troppo nell'atmosfera generale. (...)

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DVD - Trilli la Collezione Completa - cofanetto 6 dvd Disney Fairies 

Trilli e il Grande Salvataggio (Tinker Bell and the Great Fairy Rescue)



Anno 2010
lungometraggio direct to video

fonte: la tana del sollazzo
(...) seguiamo un distaccamento di fate che sono venute nel nostro mondo a portare l'estate, e scopriamo che durante questo tipo di operazioni la fate sono solite crearsi dei piccoli accampamenti e stabilircisi per un certo periodo di tempo. Certo, suona parecchio forzato che casualmente tutti i personaggi più caratterizzati dell'universo di Trilli, come Vidia, Terence, le quattro amichette di Trilli, Clunk e Bloblò e la varie mascotte animalesche facciano tutti parte di questo accampamento, e suona strano anche che i tuttofare abbiano ricevuto il permesso di andare nel Mondofermo come se niente fosse, visto che la loro limitazione era il tema del primo lungometraggio. Niente di imperdonabile ovviamente, perché il tema del film è un altro, e cioé il racconto di come Trilli e le sue amiche riuscirono a riavvicinare una bimba con suo padre, creando il primo vero contatto tra il mondo delle fate e quello degli umani. Si tratta di due personaggi abbastanza riusciti anche se leggermente sterotipati, l'uno un padre affettuoso ma sommerso di lavoro e ormai refrattario al mondo feerico, che rifiuta in quanto irrazionale, l'altra una bimba molto sola, che trova nel mondo delle fate una valvola di sfogo interessandosene in modo dettagliato e un po' morboso. In realtà, il rapimento di Trilli da parte di questa piccola otaku delle fate avviene in maniera molto innocente, e l'avventuroso salvataggio da parte degli altri personaggi, che dà il titolo al film, è abbastanza pretestuoso e serve per vivacizzare quello che è davvero il tema del film, il progressivo avvicinamento e la nascita dell'amicizia tra Trilli e la bambina. Bisogna dire che è stato fatto davvero un bel lavoro su questo aspetto, visto che con molta credibilità, le due imparano a conoscersi, e Trilli, pur essendo fortemente limitata dalla vocina che per un umano è percettibile solo come uno scampanellìo (e questo dovrebbe rassicurare quella parte di mondo che si era scandalizzata all'idea di una Trilli parlante un paio di film fa), riesce a spiegare alla piccola ogni dettaglio sul mondo delle fate, correggendola in caso di strafalcioni (le fate dell'acqua con la pelle blu!). Questo, più un climax finale ben riuscito rendono il terzo film un'opera tecnicamente più riuscita delle prime due, anche se la sua unità di luogo fa rimpiangere un po' la magia del setting del primo film, e la varietà visiva del secondo.
Alcuni aspetti notevoli sono che a questo punto il personaggio di Vidia è già da classificarsi tra le file dei buoni, e non è che all'inizio si comporti così male. E' solo un po' più brusca e seria rispetto alle amiche di Trilli, e non si capisce proprio se fosse da intendersi ancora in qualche modo come cattiva, a parte la sua invidia mostrata inizialmente nel primo film. Di contro abbiamo una sfuriatina di una rossissima Trilli nei confronti del padre della bimba, che ci ricorda non poco quella nei confronti di Capitan Uncino del film del '53, un'altra piccola pennellata che però non porta ancora Trilli ad essere la fatina dal caratteraccio che avremo modo di conoscere nel Classico. E' poi da lodare il fatto che il film riesca a coinvolgere nell'azione un po' tutti i personaggi più in vista dimostrandosi ben equilibrato pure su questo aspetto, per non parlare dell'aspetto puramente artistico. Visivamente la serie di Trilli vanta una direzione artistica rara persino nei film canonici dei WDAS: ogni elemento del suo mondo è curato nel minimo dettaglio, e rappresentato in maniera evocativa. Questo fa un po' a pugni con la CGI bambolettosa dei Prana Animation Studios, che anche questa volta hanno fornito la manodopera per l'animazione ora che i Toon Studios sono solo un marchio senza alcuno studio d'animazione dipendente. Ma per trattarsi di un direct to video non ci si può proprio lamentare, e la CGI degli umanoidi di Trilli è infatti molto più gradevole all'occhio di molti prodotti che accidentalmente passano sul grande schermo.
(...) ritroviamo le sonorità raffinate che abbiamo già imparato a conoscere nei primi due film, più un paio di canzoni, che mischiano sonorità pop e arrangiamenti celtici in maniera riuscitissima: Summer's Just Begun che apre e chiude il film con la consueta scenetta delle fatine che portano nel mondo la stagione di turno, e How To Believe sorta di "canzone delle crescita" che commenta l'evoluzione del rapporto tra la bimba e Trilli, nella compilazione di una piccola enciclopedia delle fate. Infine è presente soltanto nei credits la lenta Come Flying with Me. (...)

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DVD - Trilli la Collezione Completa - cofanetto 6 dvd Disney Fairies