giovedì 4 febbraio 2016

La Carica dei 101 II - Macchia, un Eroe a Londra (101 Dalmatian II - Patch's London Adventure)



Anno 2003

fonte: la tana del sollazzo
(...)
Nel pieno del medioevo dei direct-to-video La Carica dei 101 2 rappresenta però un'isoletta, un film simpatico e gradevole che avrebbe mostrato la strada per risollevarsi dalla crisi.
La Carica dei 101 è per certi versi un film sopravvalutato. La sua importanza storica è indubbia visto che è stato il film che ha fornito alla Disney la tecnica per affrontare a testa alta gli anni '60 all'insegna di ottimi successi. Una riscoperta tardiva era avvenuta negli anni 90 in cui si era scatenata una vera e propria dalmatamania, mischiando all'amore per il film una bella dose di partito preso. La Disney mise in fretta in produzione alcuni prodotti legati al film del momento: una serie televisiva, il remake live action Questa Volta la Magia è Vera, a cui seguì addirittura il sequel La Carica dei 102. E' ironico quindi pensare che sia esistito un sequel della versione live action prima ancora che quello della serie originale. I Toon Studios, una volta concluso questo periodo di dalmatamania, decisero così di metterci un'ultima parola e produrre il sequel ufficale e definitivo del classico del '61, andando a ripescare elementi e stili che durante tutto questo periodo erano stati dimenticati a favore dell'interpretazione di Crudelia by Glenn Close, e riallacciandosi così giustamente alla tradizione.
Ecco quindi tornare tutto il vecchi cast, da Orazio e Gaspare alla cuoca Nilla, arricchito però da una serie di elementi nuovi, o ampliati che resero Macchia, Un Eroe a Londra il sequel più propositivo della storia dei Toon Studios. Prima di tutto Macchia, o Patch, il protagonista della storia, ansioso di distinguersi e guadagnarsi il proprio ruolo in una cucciolata che tenderebbe ad annullare l'individuo. Questa è la storia della sua fuga o meglio del suo involontario abbandono da parte della famiglia troppo occupata ad organizzare il trasloco verso la fattoria/allevamento di cui Rudy parlava al termine del primo film, per accorgersi che manca un cucciolo. Macchia si ritroverà faccia a faccia con Fulmine, cane attore e parodia di Rin TinTin, che appariva nella celebre sequenza della tv nel primo film. Fulmine diventa così uno dei protagonisti del sequel e avrà modo con la sua sbruffonaggine di portare nel film la dimensione mediatica. Dimensione mediatica che include le lotte per il successo, impersonate dalla sua spalla comica all'interno dello show, Lampo, frustrato, vendicativo e pronto a fare le scarpe all'amico alla prima occasione. Non era però una novità la trama spin-off di un cucciolo desideroso di raggiungere il successo: una simile storia - con protagonista però Lucky - era infatti contenuta in un libro illustrato di molti anni fa, appartenente alla serie Disneyland, le cui uscite erano comprensive di albetto + disco con la storia. E le ispirazioni non finiscono qui, e non è difficile vedere nell'improvvisata collaborazione di Crudelia con Lars, il pittore suo nuovo spasimante, una citazione allo stilista interpetato da Depardieu ne La Carica dei 102. Insomma, tra cagnolini fuggitivi, fattorie, star della tv, nemici che ritornano e pittori schizzati, la carne al fuoco è molta e gestita bene e quindi per la prima volta dopo molto tempo si può finalmente parlare di sequel con una trama corposa.
Il comparto grafico del film è di tutto rispetto. Per la prima volta dopo tanto tempo il seguito di un film Xerox è realizzato con lo stile dell'originale. Come in T Come Tigro, opera guarda caso dello stesso team giapponese di animatori, viene ripresa la matitosità tipica del processo Xerox, coi contorni "irregolari" che donano al film un sapore unico, rispettosissimo del classico originale. Il disegno dei personaggi è ottimo e non scade mai, le animazioni pure. Per quanto riguarda colorazione e fondali, sono poveri, ma volutamente. Fa sempre parte dell'operazione nostalgia infatti riproporre gli sfondi abbozzati e con la colorazione leggermente sfasata de La Carica dei 101, anche se con un piccolo tocco di computer grafica, non certo invasivo. Un ulteriore omaggio all'originale sono i titoli di testa, ricchi di gag che coinvolgono le palline nere, fornendo in modo molto astratto un anticipazione della trama del film.
C'è poi una colonna sonora che ripropone brani classici come Cruella De Vil, lo spot Kanine Krunchies Kommercial o Dalmatian Plantation, che costituisce la base musicale per la canzone che Rudy canta all'inizio I See Spots. Ci sono poi brani del tutto nuovi come Thunderbolt Adventure Hour, la sigla dello show di Fulmine e soprattutto Try Again, sequenza che alterna momenti con Macchia e Fulmine e momenti con Crudelia e Lars, con un montaggio alternato in pieno stile "canzone della crescita". One of a Kind, canzone che riassume un po' tutto il film accompagna invece i titoli di coda (al termine dei quali c'è una gag) e andando quindi un po' sprecata.
Prodotto prima del grande salto compiuto con Il Libro della Giungla 2, il valido Macchia, un eroe a Londra non reca al termine dei credits la dicitura Toon Studios, ma ancora Disney Television. Ma era solo una questione di tempo prima che la produzione si uniformasse e il nome degli studios cominciasse ad essere esportato anche al di fuori dell'ambito produttivo. A La Carica dei 101 2, seguì una lunga serie di titoli mediocri prima che con Il Re Leone 3 la qualità si assestasse su un livello alto e costante.

Pubblicato in:
DVD - La Carica dei 101 II - Macchia, un Eroe a Londra


Nessun commento:

Posta un commento