lunedì 28 marzo 2016

La Sirenetta - Quando Tutto Ebbe Inizio (The Little Mermaid - Ariel's Beginning)



Anno 2008
lungometraggio direct to video


fonte: la tana del sollazzo
Ecco un film stupido. Ed è abbastanza azzeccato che in modo stupido si chiuda così un'era stupida, come quella dei cheapquel. Siamo quindi giunti al termine della serie, con l'ultimo prodotto sopravvissuto alla strage compiuta da Lasseter al momento di prendere il comando. Caduta la mannaia su cose come Gli Aristogatti 2: l'avventura di Minou, Chicken Little 2, Meet the Robinson 2: First Date, Pinocchio 2 e 3 e Beauty is the Beast, a convincere parzialmente Lasseter non era rimasto che questo. Questo e Cenerentola 3, che però era in fase troppo avanzata per essere buttato via. E ora anche questo film è uscito, recando sempre il logo Toon Studios ma con le animazioni realizzate fuori dalla Disney, precisamente a Toon City, patria di alcune produzioni direct to video non proprio esaltanti dal punto di vista grafico, come Red & Toby 2 e Le Follie di Kronk. Stavolta però siamo di fronte ad un prodotto molto più curato nel disegno e nell'animazione, e pur non raggiungendo alcune finezze proprie dello studio australiano, si nota come sia stato stanziato un budget parecchio alto per conferire alle immagini un certo appeal. Visto che qua e là alcuni tratti stilistici in comune con lo stile dello studio di Sidney però rimangono, è abbastanza logico pensare che si sia riversata in questa produzione parte del personale rimasto disoccupato. Ma sinceramente, a parte qualche animazione gommosa e una colorazione piuttosto piatta e anonima, elementi che fanno molto "età buia dei dtv", non è certo nel comparto grafico che il film delude.
E' la stupidità alla base della trama, della sceneggiatura, dello humor, dei personaggi che rende questo film tanto idiota. La storia è un prequel della Sirenetta, che a differenza delle dicerie che erano trapelate, non tiene minimamente conto della serie tv e dei fumetti, raccontando quindi da capo la morte della mamma di Ariel, l'incontro tra Ariel e Flounder e via dicendo. Piuttosto che spiegare le motivazioni alla base dell'esilio di Ursula, che interessavano sicuramente di più a tutti, si preferisce raccontare di come Ariel riporti in auge la musica nel regno di Atlantica dopo che Tritone la bandì per il dolore per la perdita della moglie. Una sinossi che a seconda di come la si tratti può dare il voltastomaco, come essere interessante. Il guaio è che si è scelto la prima strada, facendo cadere tutto nella farsa e nel poco convincente, tratteggiando Tritone in maniera del tutto infantile. La trama di base presenta Marina del Rey, una cattiva macchiettistica che di interessante ha solo il nome, e che per tutto il film preferisce comportarsi in modo insensato, cercando una promozione nella servitù del palazzo, cercando di gettare scredito su Sebastian e comportandosi in modo demenziale per tutta la durata della pellicola, salvo poi ricordarsi negli ultimi secondi di essere la cattiva, mettendosi in testa di uccedere Ariel, ancora una volta senza motivo alcuno. Ed è solo una delle tante insensatezze di una sceneggiatura che è un groviera, con buchi in quantità: non si spiega come faccia Marina a scoprire il club segreto in cui si pratica la musica, non si spiega che senso abbia il piano di Sebastian per risolvere la situazione facendo casualmente trovare ad Ariel un carrillon che da più di un decennio se ne stava sul fondo del mare. Insomma, la trama non è solo insignificante, ma assente. Se a questo aggiungiamo che il già poco pathos è completamente vanificato dalla tonnellata di humor fuori luogo inserito qua e là, con obbrobri come il Flounder rapper che da metà film in poi contamina ogni scena, o il nuovo personaggio che fa da assistente alla cattiva, interessante solo graficamente ma assolutamente irritante nel suo parlare in modo da sembrare sempre lì lì per fare una battuta che però non arriva mai, lo spettacolo è a dir poco desolante. Un continuo ammiccare, dar di gomito allo spettatore con stratagemmi uno più scontato dell'altro che altro non fanno che sottolineare l'insensatezza della trama.
C'è poi la colonna sonora a deludere un altro po', specialmente se consideriamo essere opera di Jeanine Tesori, che farà anche le musiche di Raperonzolo, il Classico del 2010. Decenti ma fiappine sono Athena's Song, la canzoncina della mamma di Ariel, e I Will Sing l'abbastanza orecchiabile canzoncina finale. Leggermente meglio I Remember che per forza di cose dovrebbe rappresentare il cuore del film, mentre è un vero disastro Just One Mistake, la canzone del cattivo, una disordinata accozzaglia di note, parlato, pessimo umorismo degna di altre celebri disarmonie da sequel come la canzone di Maestro Forte. Insomma, non ci siamo proprio, e spero proprio che tutto questo derivi dal basso budget dato alla Tesori e che per Rapunzel tutto vada meglio. L'unica scena musicale veramente riuscita è Jump in the Line in cui si ripesca una vecchia canzone di Harry Bellafonte per ripresentare Sebastian nella sua nuova veste di musicista clandestino, una scena che era stata usata come teaser per il film, che però sembra esser stata parzialmente rielaborata e rianimata. E il fatto che il brano migliore sia l'unico non originale la dice lunga sulla qualità della colonna sonora del film. (...)


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BluRay - La Sirenetta - Quando tutto Ebbe Inizio

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